Yellowstone 2, la recensione del quarto episodio della serie tv con Kevin Costner

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Linda Avolio

Leggi la recensione del quarto episodio della seconda stagione di 'Yellowstone', in onda su Sky Atlantic ogni mercoledì alle 21.15 (la serie è disponibile anche on demand e in streaming su NOW TV) - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

Yellowstone 2, cos'è successo nel quarto episodio

Il quarto episodio della seconda stagione di Yellowstone si apre in maniera piuttosto strana. Sopra una delle mandrie del Dutton Ranch, di notte, passa un aereo che lascia cadere delle balle di fieno non completamente secco. Le vacche si lanciano sull’invitante spuntino senza pensarci due volte…e la mattina successiva sono tutte morte. A scoprire il massacro sono Kayce, Rip e Jimmy, che non riescono a spiegarsi cosa possa essere successo. Forse hanno mangiato dell’erba medica, che può dare un gonfiore tale da portare alla morte?

 

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John per ora non sa ancora nulla. E’ nell’ufficio di Lynelle, per ufficializzare la nomina di Cassidy Reid. Con Jamie fuori dai giochi, infatti, non ci sono sfidanti, dunque non ci saranno elezioni. Facile, no? Basta una telefonata per dare alla giornata un mood decisamente meno piacevole. Recatosi sul posto, Dutton Senior vede che c’è del fieno strano per terra: del trifoglio. In grosse quantità, quell’erba può essere dannosa per il bestiame…e lì dev’esserne arrivata parecchia. Ma da dove? Dall’alto, è ovvio. Quella è una scena del crimine, dunque bisognerà indagare. In realtà il personaggio di Kevin Costner è sicuro di sapere chi è stato: Jenkins. Bisogna solo trovare il modo di provarlo.

Dan e Thomas sono pronti a partecipare alla cerimonia di annessione alla riserva dei terreni su cui sorgeranno il casinò e l’hotel. Jenkins avvisa il suo socio riguardo i Beck, ma Rainwater lo rassicura: nel territorio di Broken Rock non ci sarà bisogno di chiedere a terzi nessuna licenza, dunque alla fine tutto procederà secondo i piani. Malcolm e Teal guardano in diretta tv i loro nuovi nemici: dovranno pensare a un modo meno delicato di esprimere il loro disappunto.

 

Sulla scena del crimine, lo sceriffo cerca di smarcarsi: quella non è la sua giurisdizione. John, però lo tampina: che almeno dia la nomina ai suoi uomini, in particolare a Kayce. “Devi scegliere da che parte stare.” gli dice seccamente Dutton, ben consapevole che Donnie è in debito con lui. Ora, comunque, la priorità è trovare le prove, cioè l’hangar da dove può essere partito l’aereo da paracadutismo da cui sono state lanciate le balle di erba mortale.

 

Intanto Jamie, tornato a occuparsi degli aspetti legali, scopre che il ranch è stato inserito in un fondo patrimoniale gestito da sua sorella. Dopo quella brutta scoperta, ecco anche arrivare la chiamata, prontamente respinta, di Sarah Nguyen, che gli lascia un messaggio: vuole chiarire alcuni passaggi. Mai ascoltare i messaggi in vivavoce: Beth, pronta a colpire, ha sentito tutto, e vuole sapere chi è questa Sarah. Jamie ribatte chiedendole del fondo e dicendole che la situazione patrimoniale della tenuta non è proprio rosea. C’è il rischio concreto di perdere tutto. Il personaggio di Kelly Reilly, però, non fa una piega. “Pensi di riconquistare la sua fiducia portandolo a non fidarsi di me? Auguro tanta fortuna a te e alle tue palle da canarino!” sputa Beth addosso all’odiato fratello, per poi alzare i tacchi e lasciarlo solo con la sua angoscia.

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Non molto lontano da lì, il nonno di Jimmy viene pestato dagli ex amici tossici del nipote. Il messaggio è chiaro: rivogliono indietro i loro 8000 dollari, altrimenti torneranno tra una settimana. Avery chiede al collega e amico cos’è successo: “L’hanno picchiato per quello che ho fatto io…” è la sconsolata risposta del ragazzo, che deve assolutamente trovare il modo di recuperare quella maledetta somma.

 

Durante una lezione, Monica esorta i suoi studenti a indagare nel passato per comprendere il presente. Martin, che pare non aver recepito il suo “Sono sposata.”, le suggerisce di portare la classe in gita nella riserva per vedere la staffetta indiana.

 

I fratelli Beck arrivano al ranch per parlare con John, ma John non c’è. Vengono intercettati da Rip, che, protettivo come sempre nei confronti di Dutton, li accoglie pestando il loro autista e un altro dei loro uomini. Wheeler e il suo sfidante puntano le rispettive armi uno contro l’altro, ed è solo l’arrivo improvviso, a cavallo ovviamente, del personaggio di Kevin Costner a evitare uno scontro armato. Malcolm e Teal sono impressionati, non c’è dubbio, ma non si scompongono: sono lì per parlare, perché pare che abbiano un problema in comune. John vuole discutere con loro in privato, dunque si porta dietro solo Rip, lasciando Jamie in disparte, umiliandolo.

 

Un nuovo casinò avrà effetti negativi, e di sicuro pian piano verranno dati in concessione anche i terreni adiacenti, che saranno invasi dai turisti. Per farla breve: i Beck non vogliono la concorrenza, mentre Dutton rischia di perdere una grossa fetta del suo impero, dunque è bene allearsi. Ma lui non ha bisogno di nessuno. “Rifletto su ogni opzione e scelgo sempre quella migliore per la mia famiglia. Se vi sarò d’aiuto sarà una coincidenza.” sono le sue parole definitive.

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In auto con Ryan, alla ricerca del famigerato aereo, Kayce riceve una chiamata da Monica, che sente la sua mancanza. La cosa gli fa molto piacere, ma lo disturba anche un po’: quella situazione è veramente assurda. Ad ogni modo, Dutton Junior va a trovare la moglie…e la passione scoppia irrefrenabile. Pace fatta? Non è così semplice.

 

Al ranch, John, Jamie e Beth parlano con Cassidy Reid: bisogna trovare il modo di bloccare ogni annessione di terre alla riserva. La nuova Procuratrice Generale è ovviamente disponibile ad aiutarli, ma meglio restare fuori dal tribunale. Beth, sempre carichissima, prova a mettere in difficoltà il fratello, ma suo padre la ferma: non è il momento. Rimasta sola con Jamie, però, lo minaccia: non sarebbe dovuto tornare.

A cena dai Dutton, Cassidy viene fatta sedere proprio al posto di Jamie, che, alla fine, si ritrova seduto di fianco a sua sorella. E Beth, essendo Beth, pensa bene di infilzarlo col coltello in una gamba. Lui, poverino, fa una smorfia e si alza, poi se ne va. Da solo in bagno, seduto sul bordo della vasca, crolla: non avrebbe mai dovuto sfidare suo padre, e non avrebbe mai dovuto allontanarsi.

 

Sempre alla ricerca dell’aereo della morte, questa volta con lSteve Hendon, Kayce ha un assaggio di cosa significhi essere un agente del bestiame. Steve riceve una segnalazione: un allevatore ha perso una vacca a causa dell’attacco di alcuni lupi, ma la forestale non gli ha creduto perché un altro allevatore, un certo Jerry, ha usato più volte questa scusa per avere dei rimborsi per la morte di alcuni capi. Kayce e il collega vanno dal bugiardo in questione, e in effetti le cose stanno proprio così. Scatta l’arresto. Si intromette anche il figlio di Jerry, con tanto di fucile puntato contro Hendon. Kayce prova a farlo ragionare, ma Steve, nel panico, impugna la pistola e spara.

 

Una volta lì, John chiede al figlio chi ha sparato. “Non sono stato io, non avevo neanche un’arma.” è la risposta di Kayce. La mossa di Steve era sicuramente legittimata, ma il giovane Dutton non può fare a meno di chiedersi se fosse anche giusta. Giusto e sbagliato, però, questa è la sua considerazione finale, non appartengono a quel posto. Arriva anche Donnie, che si becca un pugno in faccia da John. La sua colpa? Non aver inviato immediatamente i rinforzi nonostante le ripetute richieste. In quel modo quella tragedia si sarebbe potuta evitare. Lo sceriffo è costretto a capitolare, e in diretta tv ammette le proprie mancanze. I Beck, sempre dal loro ufficio pieno di animali morti, scoprono cos’è successo…e ora Malcolm sa come aiutare Dutton…

 

L’episodio si chiude con Rip e i mandriani che bruciano il campo incriminato: ormai contaminato dal trifoglio, non resta altro da fare se non dare tutto in pasto alle fiamme. Bruciare tutto per ripartire, più forti di prima: sarà veramente così?

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Yellowstone 2, il commento al quarto episodio

Yellowstone, o anche “le infinite rogne di John Dutton e figli.” In base alle regole della serialità, la prima metà di una stagione prepara il terreno per la seconda, e infatti, giunti ormai al quarto episodio, siamo comunque ancora in piena fase di set up. A rimetterci, stavolta, è un’intera mandria, che viene crudelmente usata per colpire il personaggio di Kevin Costner e il suo enorme ma fragile impero. Chi c’è dietro questa strage? Siamo così sicuri che si tratti di Jenkins? I trascorsi tra lui e John non giocano certamente a suo favore, ma per ora vogliamo dargli il beneficio del dubbio.

 

Nonostante Beth sia tornata a mordere contro Jamie e a deliziarci con i suoi insulti, a vincere il premio per la migliore battuta questa volta è, inaspettatamente, Kayce, che a un certo punto si lascia sfuggire un “Ho veramente una famiglia del cazzo!” che ce la dice lunga su cosa pensi del clan Dutton.

 

Abbastanza disgustosa la scena in cui Rip, per sgonfiare la pancia dell’unica vacca sopravvissuta, la buca con un pugnale (pratica effettivamente comune tra gli allevatori in casi come questo, dunque non si tratta solo di una trovata alquanto scenografica); visivamente affascinante la scena in cui, di notte, viene bruciato il campo incriminato, con John che osserva una parte del suo regno andare letteralmente in fumo. Ma domani, si sa, è un altro giorno, e sicuramente ci saranno altre rogne, dunque meglio godersi questo momento di obbligatoria calma.

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