Das Boot 2, la recensione del quinto episodio, “Guerra negli abissi”

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

Leggi la recensione del quinto episodio di Das Boot 2, " Guerra negli abissi”. La nuova stagione della serie tv targata Sky è in onda su Sky Atlantic il venerdì sera alle 21.15 (disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

 

Das Boot 2, cos’è successo nel quinto episodio


Il quinto episodio della seconda stagione di Das Boot 2 si apre con Hagen Forster (Tom Wlaschiha) che domanda spiegazioni a Duval (Thierry Frémont) circa lo spiacevole incidente del contadino ucciso ed esposto in bella mostra fuori dalla sua fattoria. Il commissario si limita a suggerirgli di rivolgersi al suo scagnozzo Desjequier (Paul Bartel).


Ma le rogne per Hagen non finiscono certo qui: si presenta infatti in commissariato un ufficiale delle SS che sostiene di essere stato inviato per un’ispezione. E visto il suo coinvolgimento con un soggetto compromettente come Simone, l’ultima cosa di cui ha bisogno Forster è qualcuno intenzionato a ficcare il naso.


A pranzo in un ristorante, blandito con le specialità locali, l’SS rivela in realtà di come Forster sia in odore di promozione e gli racconta di un ambizioso progetto per risolvere il “problema organizzativo” dei prigionieri ebrei. Dalle carte che gli vengono mostrate, lo stesso Forster rimane stupito, intuendo come si tratti di qualcosa di veramente imponente.

Nel frattempo, Gluck scopre il trucco del suo pupillo Johannes von Reinhartz (Clemens Schick), intuendo che il sommergibile che si sta avvicinando alla nave-rifornimenti con il nome in codice dell’U-612 sia invece l’U-822. Pur combattuto, avvisa Ulrich Wrangel (Stefan Konarske) e gli dà l’ordine di intercettare il capitano deciso a consegnare il suo vascello al nemico.


Al momento di avvicinare la nave, von Reinhartz non è però convinto e ordina di abortire la manovra un attimo prima di avvistare il sommergibile rivale, che nel frattempo parte all’inseguimento. Il motore dell’U-612, però, è in grave difficoltà, anche se il suo comandante non ne vuole sapere di rallentare.


Decisione avventata, perché dal motore parte una fiammata che ustiona un braccio al già malconcio, quantomeno nello spirito, Ehrenberg (Franz Dinda). Non che Pips (Pit Bukowski) se la passi meglio: ormai in preda alle allucinazioni, il macchinista rivela al suo amico Grothe (Joachim Foerster) di essere perseguitato dal “fantasma” di Lutz.


Anche sull’U-822 l’atmosfera non è delle più serene: von Reinhartz deve far fronte alle perplessità delle tre SS a bordo e di Fischer. Lui non la prende bene e minaccia il suo sottoposto, ma è evidente che ormai in molti a bordo sospettino qualcosa. Il capitano decide così di passare una pistola a Frank, sai mai che possa tornare utile vista l’aria che tira.

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In effetti von Reinhartz ha i suoi motivi di preoccuparsi: in Francia assistiamo a un faccia a faccia tra un sempre meno convinto Gluck e Forster, che invece rimane fedele alla linea. Il secondo, dopo una sfuriata, lascia intendere al primo che l’unica alternativa sensata consista nel dare l’ordine di affondare il sommergibile del suo protetto.


Forster riserva una bella lavata di capo anche a Desjequier, reo di aver agito da testa calda, e gli fa presente che adesso fa parte della polizia tedesca, per cui ci sono delle regole da seguire. Già che c’è, gli “suggerisce” di rifarsi il guardaroba.

Margot è invece alle prese con Elias, che non sta affatto meglio. Quando il bimbo ha le convulsioni a causa della febbre alta decide di andare a chiedere nuovamente aiuto. Di ritorno più tardi con il dottor Bizet, troverà però il figlio di David già morto e non potrà fare altro che presenziare alla sua sepoltura.


A bordo dell’U-612 arriva l’ordine di affondare l’imbarcazione rivale. Pips, nonostante le sue condizioni, riesce a riavviare il motore, ma solo per un istante. È allora costretto a rivolgersi a Ehrenberg, che gli dà la giusta imbeccata: il sommergibile è così pronto a ripartire. Sull’U-822 le SS pianificano il sabotaggio, ma suona l’allarme: ci sono navi nemiche in vista. Nonostante i “problemini” dell’u-Boot si facciano sentire, von Reinhartz ordina l’immersione fino a oltre 100 metri e forse non ha tutti i torti, perché ben presto il vascello viene bersagliato dalle bombe di profondità.

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Wenger vede le esplosioni e ringrazia fra sé gli americani per avergli rivelato l’ubicazione del suo rivale. Ma, anziché lasciare che “facciano gli americani” come suggerisce Ehrenberg, vuole catturare il ribelle vivo per dimostrare fino in fondo il suo valore. Si getta così “a siluro tratto” contro le imbarcazioni yankee, nonostante la netta inferiorità numerica. In poco tempo i suoi riescono ad affondare due corvette nemiche, ma il capitano pazzo non si accontenta: vuole la tripletta a ogni costo, nonostante si tratti di un’impresa mai tentata prima.


L’equipaggio non è però all’altezza del compito e l’U-612 è costretto all’immersione per evitare il fuoco nemico. A risalire, invece, è l’U-822. Wenger è sicuro che un uomo d’onore come von Reinhartz ricambierà il favore, eliminando la nave nemica e salvando il suo vascello. In effetti, a bordo del sommergibile ribelle cercano di convincerlo a puntare verso la corvetta americana, ma ormai il capitano è irremovibile nel suo piano di fuga e ordina di allontanarsi. Quando l’U-612 viene colpito, Wenger giura vendetta.


Questa volta però von Reinhartz non la passa liscia: il capo SS gli punta la pistola alla testa e lo destituisce, dando ordini a Schiller di prendere il comando. Dopodiché si appresta a eliminare il traditore una volta per tutte.

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Si conclude così, con un cliffhanger piazzato ad arte, l’episodio finora più avvincente di tutta la seconda stagione di Das Boot. Dal titolo si poteva pensare che finalmente le imbarcazioni di von Reinhartz e Wrengel si sarebbero affrontate in scontro diretto. E invece la “guerra negli abissi” ha visto i due sommergibili tedeschi contrapposti alle navi USA.


Se qualcuno, come il suo rivale Wrengel, ancora pensava al capitano dell’U-822 come a un uomo d’onore, è meglio che si ricreda: per l’ufficiale, che ha ormai definitivamente rinnegato la madre patria, l’onore è diventato un concetto vuoto. Molto più importante, piuttosto, mettersi in salvo lontani da casa.


La sfida mancata fra i due capitani di vascello ha tenuto banco in questo quinto episodio, relegando sullo sfondo tutto il resto (senza peraltro che ciò pesasse sull’equilibrio narrativo della serie). Questo è in particolar vero per Hoffman, grande assente di questa puntata, ma di sicuro destinato a riscattarsi nel sesto episodio di Das Boot 2.

 

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