Das Boot 2, la recensione del quarto episodio, "Il nemico è vicino"

Serie TV sky atlantic

Marco Agustoni

Leggi la recensione del quarto episodio di Das Boot 2, "Il nemico è vicino." La nuova stagione della serie tv targata Sky è in onda su Sky Atlantic il venerdì sera alle 21.15 (disponibile anche On Demand e in streaming su NOW TV). - OVVIAMENTE CI SONO SPOILER PER CHI NON HA ANCORA VISTO L'EPISODIO

Das Boot 2, cos’è successo nel quarto episodio

Il quarto episodio della seconda stagione di Das Boot si apre con il capitano von Reinhartz (Clemens Schick) e Frank Strasser (Leonard Scheicher) intenti a sondare con cautela se qualche altro membro dell’equipaggio sia interessato a entrare a far parte del “team New York”. Se su Schiller (Philip Birnstiel) non ci sono dubbi per il no, c’è chi si dimostra interessato alla prospettiva di una nuova vita, come ad esempio l’ex cuoco Laudrup (Robert Stadlober).

 

Nel mentre, David e Margot (Fleur Geffrier) discutono delle condizioni di Elias. L’infermiera non vuole sentire storie: siccome non ha figli a cui badare, sarà lei ad andare a cercare aiuto. Si reca così a Saint-Rémy da padre Étienne. Il prete la indirizza a sua volta dall’ex medico del posto, il dottor Bizet. In contemporanea arrivano anche Forster (Tom Wlaschiha), Duval (Thierry Frémont) e Desjequier (Paul Bartel). Mentre il tedesco cerca di presentarsi come un “amico” alla popolazione locale, invitandola alla collaborazione, Desjequier, da testa calda quale è, minaccia un vecchio che non si era dimostrato entusiasta del loro arrivo, al che Forster, che sa quando è necessario ricorrere alla violenza (e in quel caso non si fa certo scrupoli a usarla) e quando no, lo rimette subito in riga.

Il commissario Duval intercetta per caso Margot nel mezzo del suo colloquio con il dotto Bizet e le fa capire di essere dalla sua parte. Quando lei gli chiede cosa gli abbia fatto cambiare idea, l’anziano poliziotto risponde: “Un cane”. Il riferimento è alla frase pronunciata da Desjequier nel corso del terzo episodio. Per il momento l’infermiera è salva e può portare il dottor Bizet da Elias. Il medico non è propriamente sobrio, il che preoccupa David, ma lui assicura che il rimedio tradizionale che ha preparato per il bambino, dato che i farmaci sono stati confiscati dai tedeschi, è l’unica soluzione possibile vista la situazione.

 

Nel tentativo di risollevare il morale dei suoi uomini, von Reinhartz decide di proporre all’equipaggio un “bagnetto” fuori programma, invitando gli altri a seguirlo in un tuffo nell’acqua gelida. Nonostante le perplessità di Schiller e delle SS, in molti si buttano e per alcuni istanti fra la ciurma torna l’allegria. Ma quando due aerei nemici individuano il sommergibile e aprono il fuoco, la situazione si fa nera. Nella fuga generale, molti marinai ci lasciano le penne. I militari, completamente nudi, si affrettano a rientrare nel sommergibile, ma Schiller, nonostante l’ordine di immersione, continua a sparare contro i velivoli. L’unico ad accorgersene è Frank e quando gli domandano se ci sia ancora qualcuno sul ponte, pur riluttante, risponde di no. L’U-822 si immerge, e quello che di fatto era uno dei principali impicci al piano di fuga di Strasser e von Reinhartz è definitivamente fuori gioco. RIP Schiller.

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Una torpedine manca di un soffio il sommergibile, mentre il resto dell’equipaggio si rende conto dell’assenza di Schiller. È il momento di contare i morti, e il capo delle SS rinfaccia al capitano di battello di aver perso ben sei uomini per la sua “bravata”. In quel di New York, Hoffman si fa più audace e decide di andare a trovare Cassandra prima dell’apertura del jazz club. Lei lo coinvolge in una jam session improvvisata con i suoi musicisti dove lui cerca di stare dietro come può a quei professionisti, fino a concludere: “Troppo veloce per me”. Lei ammicca, acconsentendo a “fare le cose con calma”.

 

Quando più tardi il locale si riempie, la polizia irrompe per una retata, invitando i bianchi a uscire e prendendosela con i neri presenti. Hoffman, consapevole dei rischi che correrebbe nell’essere arrestato, fila via e si reca da Berger (Thomas Kretschmann), chiedendogli di aiutarlo a togliere Cassandra dai guai. Questi acconsente, pur non essendo entusiasta all’idea di darsi da fare per un’afroamericana, e ne ottiene il rilascio utilizzando il nome del suo amico O’Leary, che Hoffman scopre essere un membro influente delle forze di polizia. Berger, desideroso di verificare l’affidabilità di Hoffman, si confronta con lui e gli rivela del piano segreto che coinvolge i tre ufficiale delle SS sull’U-822.

 

Torniamo proprio all’U-822, dove durante il funerale dei caduti von Reinhartz stupisce i presenti parlando di “sacrificio vano”. Si fa anche la conta dei danni e appare evidente la necessità di raggiungere una nave-rifornimenti. Il capitano raccomanda a Frank di dare però il nome in codice dell’U-612 al momento di contattare l’imbarcazione. Anche su quest’ultimo vascello, con Ehrenberg (Franz Dinda) sempre più isolato e Pips (Pit Bukowski) ormai prossimo allo sbando, non mancano i problemi: nonostante un inconveniente tecnico potenzialmente pericoloso, Wrangel (Stefan Konarske) ordina ai suoi di navigare in superficie per non perdere tempo prezioso.

 

Archiviato l’incidente al jazz club, Hoffman è a un party di Greenwood senior, intento ad annunciare i recenti successi in campo tecnologico e anche la sua decisione di candidarsi per il Senato. Sam (Vincent Kartheiser) confida senza mezzi termini al suo ospite tedesco l’amore per Cassandra, ma è costretto a incassare il colpo quando vede i due allontanarsi insieme dal party. E in effetti non ha tutti i torti a preoccuparsi: la cantante, dopo aver discusso en passant di segregazione razziale e di nazisti, porta “Robinson” a casa sua.

 

A letto insieme, lui ha un flashback del suo naufragio, durante il quale scopriamo che al pari del suo compagno di sventura ha cominciato a perdere la trebisonda a causa degli stenti. “Qualcosa in me è cambiato”, rivela alla sua innamorata, spiegandole però di non potergliene parlare. Il quarto episodio di Das Boot 2 si chiude su Berger che annota una data: il 12 gennaio.

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Das Boot 2, il commento al quarto episodio

La quarta puntata della serie tv tedesca sequel del film U-boot 96 di Wolfgang Petersen ci regala alcuni momenti memorabili. Innanzitutto, dopo gli ammiccamenti degli episodi precedenti, esplode la passione fra Hoffman e Cassandra. Ma, naturalmente, dire che ci sono delle nubi all’orizzonte è poco, se si mettono in conto la gelosia di Sam, i sospetti di Berger, il fatto che nella New York dell’epoca l’amore fra un bianco e una nera non sia visto propriamente di buon occhio e, già che ci siamo, il “piccolo” particolare del passato recente da ufficiale nazista di lui. Difficile che le cose, per loro, possano finire bene, ma da spettatori è impossibile non fare il tifo per un happy ending a sorpresa.

 

L’altro episodio memorabile de “Il nemico è vicino” è il diversivo organizzato da von Reinhartz, con quella che in principio si configura come una pausa serena dagli orrori del conflitto che si trasforma ben presto nell’ennesimo bagno di sangue. Come a dire: in guerra non c’è mai tregua. Ma il momento clou di questa già notevole sequenza lo abbiamo quando Frank, non senza esitazioni, prende la decisione di far fuori quello che reputa un pericolo per la riuscita dei suoi piani, ovvero l’integerrimo Schiller. Vedere il giovane Strasser, uno dei pochi personaggi “innocenti” di Das Boot, condannare a morte un altro uomo fa un certo effetto. Ma, ancora una volta, la scena è funzionale a raccontare la realtà di un’epoca brutale: durante una guerra, anche i giusti sono spinti, talvolta addirittura costretti, a prendere decisioni estreme.

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