Aspettando Gomorra 4, la terza stagione di Gomorra - La Serie raccontata da Marco D'Amore
Serie TVLa quarta stagione di Gomorra - La serie arriverà su Sky Atlantic venerdì 29 marzo. Per la prima volta dal debutto della serie nel 2014 non rivedremo Ciro di Marzio, il personaggio di Marco D'Amore, che però per il nuovo capitolo si è seduto dietro la macchina da presa. E che, in questo video, ci racconta la terza stagione dal suo punto di vista. Scopri di più.
Non c'è due senza tre, ed ecco dunque la terza stagione di Gomorra. Una stagione che segna un netto stacco rispetto alle precedenti. Dall'esecuzione di Malammore, colpevole di essersi macchiato dell'omicidio di Mariarita, al sacrificio finale di Ciro, passando per l'uscita dal carcere di Giuseppe Avitabile, intenzionato a farla pagare carissima a Genny, la caduta di quest'ultimo e la sua lotta per rialzarsi e per riavere la sua famiglia, la metamorfosi di Patrizia, l'entrata in scena di Enzo "Sangueblù", di Valerio "O'Vocabulà" e dei Confederati, l'arco di redenzione dell'Immortale, il riavvicinamento tra i due amici-fratelli e la morte della iena Scianèl, il terzo capitolo della serie è una corsa sulle montagne russe.
Dopo la stagione 1 e la stagione 2, Marco D'amore chiude il cerchio e ci racconta la stagione 3, stagione che, come ben sanno i fan, decreta l'uscita di scena definitiva di Ciro Di Marzio. L'attore, però, è stato in realtà presente anche nella stagione 4, anche se dietro la macchina da presa. Gli episodi diretti da Marco D'Amore, il quinto e il sesto, andranno in onda il 12 aprile.
Gomorra - La serie: il riassunto della terza stagione
La terza stagione comincia esattamente dov'è finita la seconda: col cadavere ancora caldo di Don Pietro. A comunicare la notizia a Genny, a Patrizia e al clan intero è Malammore, che annuncia la sua intenzione di vendicare la morte del boss e amico. Ciro la pagherà. Dopo un corteo funebre degno di un imperatore e dopo aver messo Pietro a riposare per sempre al fianco dell'amata Imma, Malammore si mette alla ricerca dell'Immortale. Lo trova nascosto in una casa abbandonata lungo il litorale. Insieme a lui c'è Gennaro, che ovviamente è d'accordo con Ciro. Per l'ex numero 1 di Don Pietro, per l'assassino di Mariarita, la morte arriva veloce. Ora che ha avuto la sua vendetta, Ciro può andarsene. Ormai lì per lui non c'è più niente.
Lo ritroviamo un anno dopo nel bellissimo terzo episodio della terza stagione, in Bulgaria, al soldo di un boss di Sofia, un certo Valentin. L'Immortale è tornato a fare il soldato obbediente. E' tramite Mladen, il figlio di Valentin, che Ciro entra in contatto per la prima volta con il giovane e ambizioso Enzo, detto Sangueblù, il nipote di un boss storico di Forcella, o' Santo. Un principe che è rimasto senza un regno, ma che ora è stufo di stare a guardare. Enzo, infatti, è lì per affari, e Ciro deve assicurarsi che tutto vada secondo gli accordi. Ovviamente le cose non vanno secondo gli accordi, ma Di Marzio, che non ha simpatia per Mladen, decide di graziare Enzo e i suoi. La sua posizione però ormai è compromessa. Il suo soggiorno in Bulgaria sta per giungere al termine, ma prima di partire Ciro, mosso a compassione, decide di portare in salvo una giovane prostituta albanese. Forse un po' di umanità tutto sommato in lui è rimasta.
Con suo padre definitivamente fuori da giochi e con Don Giuseppe in carcere, Gennaro è sempre più potente. Grazie all'appoggio di Malammore e Patrizia, che non sanno che è stato lui a dire a Ciro di uccidere Don Pietro, il clan Savastano gestisce nuovamente le piazze di spaccio di Scampia, Secondigliano e dintorni. Gli affari, però, non si fermano lì: Genny, infatti, ha preso in mano anche il business del suocero. Con Azzurra le cose vanno a gonfie vele, e il piccolo Pietro è la sua unica ragione di vita: in poche parole, ora la sua esistenza è perfetta.
Questa perfezione, però, finisce con l'uscita dal carcere di Don Avitabile. L'uomo ovviamente sa che dietro la sua incarcerazione c'è il genero, e ha intenzione di vendicarsi. La vendetta arriva veloce, inaspettata e dolorosa: Don Giuseppe, in accordo con altri boss, tra cui i Confederati - i boss che controllano Napoli, O’Stregone, O’Sciarmante, O’Crezi e O’Diplomato - incastra Gennaro, lo concia per le feste, e infine lo scarica per strada a Scampia con la faccia sanguinante e con qualche costola incrinata. A fare da sfondo alla caduta del giovane boss Savastano sono le Vele, i palazzi-simbolo della serie. La situazione è decisamente poco piacevole, ma Genny è pur sempre sopravvissuto al suo primo soggiorno forzato in Honduras, e ormai niente lo spaventa. La lontananza dalla moglie e dal figlio, però, lo fanno impazzire.
Con pazienza e dedizione, e con arguzia, ricostruisce il suo impero, partendo da dove tutto ha avuto inizio. L'aiuto di Patrizia, che ancora non sospetta niente, è fondamentale. Scianèl, che finalmente è uscita dal carcere, si rivela un'alleata tanto inaspettata quanto preziosa. La iena si è fatta convincere da Patrizia, nella quale vede, a torto, un'amica, un'alleata e un'erede. Non sa che Patrizia in realtà la disprezza e che non vede l'ora di farla fuori e vendicarsi, cosa che verso la fine della stagione infatti farà. Nel frattempo, Ciro è tornato a Napoli. Ad avvicinarlo è Genny, che ha bisogno del suo aiuto. Dopo essersi odiati, e dopo essersi feriti a vicenda nel modo peggiore, ora sono pari. Ora possono tornare a essere fratelli. L'Immortale ovviamente accetta, ma intanto si ritrova coinvolto con Enzo e i suoi giovani compagni. Sangueblù è affascinato da lui, vuole imparare ogni cosa da questa leggenda vivente, e Ciro non si tira indietro.
E' lui a convincere Sangueblù a unirsi a Genny nella guerra contro i Confederati. Se vinceranno, Genny sarà vicinissimo all'annientamento del suocero, dunque a riabbracciare la moglie e il figlio, mentre Enzo diventerà il nuovo re di Forcella e degli altri rioni di Napoli. Nonostante sua sorella Carmela sia fortemente contraria, Sangueblù accetta. Al suo fianco c'è anche Valerio, un giovane della Napoli bene attratto dall'adrenalina della vita di strada. Intanto, lontano dal campo di battaglia, Azzura vive lo scontro quotidiano con il padre, che arriva a minacciarla: o lui, o Genny. E se sceglierà Genny, la sua vendettà sarà tremenda.
La guerra ha inizio. Ad avere la meglio è, inaspettatamente, lo schieramento formato da Genny, Ciro e Sangueblù. Enzo e i suoi colpiscono in maniera così precisa e letale che i Confederati sono costretti a scendere a patti con loro e a cedere Forcella. Sembrerebbe una vittoria, ma in realtà questa nuova pace è un bel problema per Gennaro, che ha bisogno dei dissidi per mettere in difficoltà Avitabile e che, soprattutto, ha bisogno del caos per avere il potere totale. Così ci scappa il morto. O meglio, la morta. A cadere è Carmela, che muore in un attentato organizzato dallo stesso Gennaro. Ciro è furioso: ovviamente non è d'accordo.
La morte di Carmela però ha l'effetto sperato: Enzo, in cerca di vendetta, si scontra con o' Sciarmante, e alla fine i suoi riescono a ucciderlo. Perde un occhio, ma in compenso comincia a vedere la realtà per quella che è. Nel frattempo, Genny riesce a togliere di mezzo il suocero e a riabbracciare la moglie e il figlio. In una Napoli in preda al caos, Sangueblù, ormai a briglia sciolta - e soprattutto ormai consapevole di essere stato usato sia da Ciro sia da Genny, unico responsabile della morte di Carmela - stringe un nuovo patto con i Confederati. Con ciò che rimane di loro, quantomeno. o' Stregone, infatti, è stato eliminato dai fratelli Capaccio, i nipoti di Don Aniello, che non hanno gradito la decisione dell'anziano boss di accettare la proposta di pace. Enzo si chiama fuori: ha avuto ciò che vuole. o' Crezi e o' Diplomato, invece, sono ancora in guerra, e il loro obiettivo è uno solo: Gennaro Savastano. La tregua è destinata a durarare poco.
Sappiamo bene com'è andata a finire: quella che in teoria doveva essere una festa su uno yacht al largo nelle acque del golfo si trasforma in una tragedia quando Enzo punta la pistola contro Genny. A quel punto, Ciro gli dice di essere stato lui a uccidere Carmela. La risposta di Sangublù non tarda ad arrivare: Gennaro deve uccidere l'Immortale. Ciro si sacrifica per salvare la vita all'amico e fratello, per dargli la possibilità di riabbracciare la sua famiglia. Il suo corpo viene gettato in acqua. Dunque ora i piatti della bilancia sono nuovamente in equilibrio, dunque giustizia è stata fatta? Assolutamente no.