Su Sky Atlantic sta per tornare Tin Star. In attesa di vedere i nuovi episodi della seconda stagione, in onda da venerdì 15 febbraio alle 21.15, andiamo a fare un ripasso di cosa è successo nella prima insieme a Fred Chiarini
Tin Star: cos'è successo nella prima stagione?
Una stella di latta che in realtà è qualcosa di molto potente. Una stella di latta attaccata al petto che smette di essere solo un oggetto e diventa il simbolo dell'ordine e della legalità, qualità che ogni bravo sceriffo dovrebbe incarnare. La stessa stella di latta che indossa anche Jim Worth, il protagonista della serie Tin Star.
Jim si è da poco trasferito con la sua famiglia - composta dalla moglie Angela e dai figli Anna e Pete - a Little Big Bear, una piccola cittadina sperduta sulle Montagne Rocciose. Anche lì, però, in quello che, all'apparenza, sembra un paradiso naturale, si nasconde il male. E il male ha molte facce. Il male può essere la North Stream Oil - una compagnia petrolifera che sta aprendo un nuovo impianto e che, nonostante le belle parole della sua rappresentante, Miss Elizabeth Bradshaw, non è poi così attenta all'ambiente e ai bisogni della comunità come vorrebbe far pensare -, ma può essere anche un ragazzo in cerca di vendetta che, per una tragica beffa del caso, uccide la persona sbagliata, in questo caso il piccolo Pete.
Il male, infine, può anche essere dentro di te, e lo sa bene Jim, un uomo che, in realtà, è due uomini: da una parte lo sceriffo rispettoso della legge, il marito fedele e il padre di famiglia, dall'altro una belva umana che pensa solo a bere e a soddisfare i propri desideri carnali e che non si fa nessuno scrupolo a usare la violenza e addirittura a uccidere per raggiungere i suoi obiettivi. Il nome di questa belva è Jack Devlin, e si tratta dell'alter ego di Jim.
Ovviamente non è un caso se Jim e famiglia hanno detto addio a Londra e si sono trasferiti lì: Jim è infatti un poliziotto sotto copertura. In Inghilterra Jim, anzi, Jack, in passato ha fatto cose che non si possono ripetere. Un po' le ha fatte per portare a termine delle indagini, ma un po' le ha fatte per puro piacere personale. Purtroppo, però, Jack ha lasciato dietro di sé una scia di morte e sofferenza. Soprattutto, ha lasciato dietro di sé un ragazzino che ora è cresciuto e che lo incolpa delle cose peggiori che gli sono successe, tra cui la morte della madre.
Quel ragazzino si fa chiamare Whitey, e, insieme a un gruppetto di criminali - tra cui un certo Frank, un'altra vecchia conoscenza di Jim/Jack, ovviamente anche lui con qualche conto in sospeso - è arrivato a Little Big Bear in cerca di vendetta. Ci arriva vicinissimo, anzi, in un certo senso la sua vendetta colpisce in maniera più crudele del previsto: è lui, infatti, a uccidere - per errore, per caso, per sfortuna - il piccolo Pete. La morte del bambino fa precipitare tutta la famiglia Worth in un incubo. Inoltre, anche Angela rimane ferita. Si riprende abbastanza in fretta, ma ha un unico desiderio: che suo marito uccida l'assassino, o gli assassini, di loro figlio. In più, come se non bastasse, Jim, dopo due anni di sobrietà, ricomincia a bere. Cosa di per sé già grave, ma ancora più grave è il fatto che, quand'è ubriaco, Jim non è più Jim: diventa Jack.
Si tratta ovviamente di una tragedia nella tragedia, anche perché, per avvicinarsi a Jack dopo la morte di Pete, Whitey usa proprio Anna, facendola innamorare di sé. Il problema è che, col passare delle settimane, anche lui finisce per innamorarsi di lei. E lei, quando scopre che a far partire il colpo che ha ucciso il fratellino è stato lui, ovviamente non la prende bene. Quando però Whitey le racconta la verità su suo padre - il fatto di aver manipolato e usato sua madre per colpire Frank, che dunque è suo zio -, Anna vacilla. Quando viene a sapere che la madre di Whitey ha tentato di togliersi la vita per colpa di Jack e che Whitey, di conseguenza, è finito in una casa-famiglia dietro l'altra, Anna comincia a odiare intensamente suo padre. E' lui, secondo lei, la causa di tutto.
In un finale a dir poco violento, Jack, dopo aver torturato Frank, mette insieme i pezzi del puzzle. Quando lui e Angela finalmente trovano Anna e Whitey, rimangono sconvolti nel vedere la reazione di lei. Anna, infatti, tenta di proteggere Whitey a tutti i costi. Non servirà. A finire una volta per tutte il ragazzo è Jack. Anna, che ora purtroppo sa chi è veramente suo padre, non ci sta, e a sua volta preme il grilletto contro di lui. Giustizia è fatta? Solo in parte. E comunque, il dolore e gli errori del passato non si cancellano con una pallottola.
In parallelo, ma comunque collegata a quella dei Worth, troviamo la linea narrativa di cui è protagonista l'ambiziosa sopracitata Miss Bradshaw, responsabile dell relazioni esterne della North Stream Oil. Da una parte Elizabeth deve confrontarsi con la comunità di Little Big Bear - un po' per questioni relative all'attenzione all'ambiente, un po' per questioni relative alla sicurezza pubblica, visto che la costruzione del nuovo impianto ha attratto molti "stranieri", lavoratori arrivati praticamente un po' da tutto il mondo -, dall'altra deve confrontarsi con l'inquietante Monsieur Gagnon, il responsabile della sicurezza.
Il ritrovamento del cadavere di una dottoressa legata alla North Stream Oil mette in moto una serie di dinamiche che rischiano di fare luce su alcune questioni che la compagnia petrolifera preferirebbe rimanessero al buio per sempre. Il tentativo di far passare la cosa per un suicidio, infatti, non ha convinto l'unica persona che avrebbe dovuto convincere: Jim. Lo sceriffo Worth si mette così a indagare, e rischia di scoperchiare il proverbiale vaso di Pandora. Il problema è che, se dovessero diventare pubbliche alcune informazioni confidenziali, la "vittima sacrificale" sarebbe Miss Bradshaw.
Lei, ovviamente, non ci sta, così, insieme a una testimone, si mette a indagare su Gagnon, arrivando a scoprire che è stato proprio lui a uccidere la dottoressa. Elizabeth chiede aiuto ad Angela perché ha bisogno di avere dalla sua un poliziotto che non si lascia comprare, Jim ovviamente, ma, alla fine, Gagnon, che a sua volta sta tentando di salvare la propria posizione e la propria reputazione, finisce morto stecchito.
Miss Bradshaw, però, è dotata di notevole spirito d'iniziativa, e non solo riesce a non farsi coinvolgere nell'improvvisa morte di Gagnon, ma, addirittura, usa senza scrupoli le informazioni raccolte per ricattare la North Stream Oil: o le verrà assegnata una posizione di alto livello - precisamente quella di Presidente delle risorse umane, politiche aziendali e ambientali -, oppure la stampa farà festa.
Tutto finito? Assolutamente no.
Tin Star: cosa dobbiamo aspettarci nella seconda stagione?
La seconda stagione di Tin Star, girata a Calgary, in Canada, riprende con il protagonista relegato nella remota natura delle Montagne Rocciose con la sua famiglia sconvolta e traumatizzata dagli ultimi tragici avvenimenti. Alla ricerca di un rifugio dai suoi genitori, Anna viene accolta dai Nickel, una famiglia timorata di Dio formata dal pastore Johan, da sua moglie Sara e dalla figlia Rosa. Grazie a loro, Anna vive nascosta in mezzo agli Ammoniti - una comunità religiosa vicino a Little Big Bear. Tuttavia, la pacifica "famiglia della prateria" nasconde dei segreti piuttosto inquietanti, e non passa molto tempo prima che la ragazza sia costretta a cercare l'aiuto di suo padre. Per salvare la sua famiglia, e per espiare i suoi peccati, Jim dovrà formare un'alleanza a dir poco scomoda. Intanto Elizabeth Bradshaw deve difendere il suo ruolo all'interno della North Stream Oil da nuovi attacchi.