Westworld 2, sempre più videogioco

Serie TV

Federico Ercole

La seconda stagione della serie cult targata HBO continua a muoversi sul confine tra narrazione seriale e dinamiche del videogame. Ma questa volta, nel caos seguito alla ribellione degli androidi, il gioco si fa ancora più estremo. Una sorta di secondo livello in cui non è chiaro chi gioca e chi viene giocato... Continua a leggere e scopri di più

Nella prima stagione di Westworld, il parco tematico della Delos con i suoi abitanti cibernetici era strutturato secondo le regole di un classico videogioco di ruolo: i giocatori sono intesi come il pubblico pagante, mentre i robot sono da considerarsi come i classici “non playable character” (NPC), personaggi non giocabili gestiti da un’intelligenza artificiale che ne determina ogni azione e reazione.

Westworld, influenze videoludiche da GTA a Fallout

Qualcosa nel parco (anche se sarebbe meglio usare il plurale...) è andato tuttavia terribilmente storto... Come se, quando giochiamo con un videogame, i personaggi si ribellassero contro di noi e decidessero di non essere più disposti a farci proseguire oltre. La consapevolezza di se’ e la conseguente ribellione dei robot hanno cambiato, quindi, le regole del gioco della prima stagione, fino a invertirne il significato.

Il “giocatore” questa volta non è più rappresentato dal pubblico pagante, ma dalla stessa intelligenza artificiale che controlla le menti cibernetiche e i corpi dei propri robot: malgrado siano rappresentati da diverse identità, sono da intendere come un’espansione di un’unica volontà agente attraverso questi. Gli esseri umani sono invece le vittime di un violento “sparatutto”, meri bersagli di una sanguinaria rivalsa di una macchina abusata contro coloro che un tempo furono gli aguzzini.

Nella seconda stagione cambia anche il ruolo dello spettatore, attuandosi così definitivamente un processo iniziato già durante la prima stagione. Ora l’empatia e la simpatia del pubblico sono totalmente rivolte verso gli androidi ribelli, più umani degli umani nel bene e nel male. Tanto che sorge spontanea una domanda paradossale e inquietante: ma se il gioco non fosse mai finito e quelli che crediamo androidi sono in realtà esseri umani che si esercitano in una nuova e fantascientifica linea narrativa, mentre coloro che riteniamo umani non sono che robot? Tutto è possibile in Westworld.

Westworld 2, arriva il mobile game

Westworld 2 è sempre più un videogioco anche dal punto di vista spaziale. Le strutture del parco e la sua mappatura richiamano quelle di tanti giochi a causa di trucchi architettonici frequenti nel videogame: stanze celate dove fare rifornimento e stare provvisoriamente al sicuro, passaggi segreti che uniscono zone lontane, muri invisibili che sigillano lo spazio illudendo invece di una profondità perché mimetizzati nel panorama in maniera plausibile.

Torna ad agire nella seconda stagione, anarchico e imprevedibile come un “bug”, il nero pistolero interpretato da Ed Harris, il quale sembra continuare consapevolmente il suo gioco estremo e personale. Dopo la scoperta del significato del Labirinto alla fine della prima stagione, l'Uomo in Nero accede adesso ad un secondo e imprevedibile secondo livello, pensato e progettato appositamente epr lui da Ford: la Porta.

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