L'arte di Gian Lorenzo Bernini per la prima volta tutta insieme e in uno stesso luogo. Una mano capace di passare dal pennello allo scalpello, dai piccoli ritratti su tela ai monumentali gruppi scultorei. Fino al prossimo 4 febbraio, alla Galleria Borghese
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Ottanta opere esposte, 71 prestiti eccellenti arrivati dai musei di Stati Uniti, Canada, Francia e Germania. La mostra "Bernini" non è solo un evento ambizioso ma è anche e soprattutto un viaggio unico nel mondo di uno degli artisti più universali che nel Seicento contribuì a fare grande Roma (foto di Costanza Ruggeri/Sky tg24) - Il sito della mostra
Tema principe della mostra è la Galleria Borghese come scena privilegiata della scultura di Gian Lorenzo Bernini. 8 le sezioni nelle quali si articola l’esposizione: L’apprendistato con Pietro, La giovinezza e la nascita di un genere: i putti, I gruppi borghesiani, Il restauro dell’antico, I busti, La pittura, Bernini e Luigi XIV, Il mestiere di scultore: i bozzetti - Le grandi mostre dell'autunno-inverno a Roma
Artista poliedrico e multiforme, Bernini è considerato il massimo protagonista della cultura figurativa barocca. Nato a Napoli il 7 dicembre 1598, era il primo figlio maschio di Pietro Bernini, uno scultore tardo-manierista toscano nativo di Sesto Fiorentino, e della popolana napoletana Angelica Galante. La formazione del Bernini avvenne, nell'ambito artistico romano, sotto la guida del padre, in grado di valorizzare il talento precoce del figlio insegnandogli i primi rudimenti della scultura - A Roma i capolavori di Picasso
Bernini fu innanzitutto un ritrattista. Prima di scolpire i gruppi borghesiani si era imposto a Roma come autore di busti in marmo. Celebrato come il maggior ritrattista del suo tempo, per scolpire il busto di Francesco I d’Este Bernini ricevette l’astronomica cifra di 3mila scudi, esattamente quanto aveva guadagnato per la Fontana dei Fiumi a Piazza Navona -Enjoy, l'arte incontra il divertimento al Chiostro del Bramante
Bernini è stato anche un pittore, essenzialmente per diletto personale. Ha concentrato la sua produzione in dipinti di piccolo formato, dall'esecuzione rapida e naturalistica. Il catalogo attuale dei quadri plausibilmente autografi si limita ad una quindicina di opere, perlopiù ritratti e autoritratti - Hokusai in mostra a Roma
In mostra anche il disegno e la terracotta preparatori alla realizzazione di una delle commissioni più importanti dell’intera carriera del Bernini: un monumento equestre del sovrano francese Luigi XIV - Monet al Vittoriano di Roma
Eseguito tra il 1621 e il 1622, per commissione di Scipione Borghese, il Ratto di Proserpina rappresenta Plutone, signore degli Inferi, mentre rapisce la fanciulla Proserpina, figlia di Giove e Cerere per farla divenire sua sposa. Il gruppo ha una composizione che è già pienamente barocca, per la sua grande teatralità e per la potente sensazione di dinamicità. Rispetto ad altri il gruppo scultoreo ha uno sviluppo a 360° nello spazio, proponendosi senza un punto di vista privilegiato - Il ratto di Proserpina
L'Apollo e Dafne fu l'ultima di quella serie di commissioni rivolte dal cardinale Scipione Caffarelli-Borghese allo scultore Gian Lorenzo Bernini, all'epoca poco più che ventenne. L'artista scelse per la sua rappresentazione il momento cruciale: quando Apollo raggiunge Dafne e la ninfa si trasforma in alloro -Apollo e Dafne
Nella sua lunga carriera, Bernini lavorò sotto ben nove pontefici, ognuno con un progetto culturale proprio per la Roma del ’600. Ma solo con Urbano VIII assunse la sua completa identità di "artista universale". Papa Barberini voleva fare di lui "il Michelangelo del suo tempo" - I Beatles a fumetti
L'Ermafrodito dormiente è una scultura in marmo raffigurante il personaggio della mitologia greca Ermafrodito, figlio di Ermes e Afrodite, a grandezza naturale. La più celebre è quella oggi al Museo del Louvre, in cui la statua giace su un materasso appositamente scolpito dal Bernini -A Roma un autunno-inverno di grandi mostre
"Una mostra del genere poteva essere allestita solo qui", ha detto la direttrice della Galleria Borghese Anna Coliva. "Un sommo artista che ha attraversato l'intero secolo; colui che ha dato non solo l'immagine della Roma che vediamo adesso, che è la Roma di Gian Lorenzo Bernini, di Urbano VIII, di Alessandro VII; ma anche un sommo innovatore del linguaggio artistico" -Il sito della Galleria Borghese