I Negramaro presentano Contatto, il loro nuovo disco di inediti. L'intervista

Musica

Helena Antonelli

È la parola del futuro, è la rivoluzione dei piccoli gesti, “Contatto” è il nuovo disco di inediti dei Negramaro che tornano a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni”

Esce domani 13 novembre, a distanza di tre anni dal successo del precedente disco “Amore che torni” (Doppio Disco di Platino), il nuovo album dei Negramaro “Contatto” (Sugarmusic).

Contatto non è una playlist di canzoni ma bensì un concept album sul cambiamento, il cui simbolo è la farfalla, animale che meglio incarna l’evoluzione e il movimento (Scopri di più sulla cover). Un disco che racconta di come ogni piccolo gesto di ciascuno di noi, qui e ora, può cambiare il mondo: non 12 canzoni distinte, ma un unico battito d’ali che parte da piccoli gesti intimi per esplodere dall’altra parte del mondo in un uragano di speranza e rivoluzione. Un album combattente (“Noi resteremo in piedi”), coraggioso e pieno di speranza (“Non è mai per sempre”, “La cura del tempo”), una presa di coscienza collettiva dove nessuno si salva da solo (“Dalle mie parti”, “Terra di nessuno”) in un mondo che tocca a noi, con le nostre singole azioni, ribaltare e rivoluzionare.

Di cosa parla la prima traccia del vostro album Noi resteremo in piedi?
Giuliano Sangiorgi: Noi resteremo in piedi è una stand-up song al cui interno ci sono le voci campionate dei manifestanti durante le proteste del movimento black lives matter e un dubbio pirandelliano che qui si fa presa di coscienza tra essere un uomo oppure un cantante. Noi resteremo in piedi parla di tante cose. Del momento in cui Lele per noi ha attraversato le tenebre fino ad arrivare alla luce e ridarci poi a noi tutti la luce. Parla anche delle nuove generazioni, che abbiamo molto a cuore.

 

Dopo la crisi, voi ci siete, restate in piedi, e vi prendete il coraggio di andare fino in fondo con le vostre canzoni e featuring come quello presente nel disco insieme a Madame.
Giuliano Sangiorgi: Ho sempre messo nelle canzoni cose grandi raccontando piccole storie a due. Anche questo è fare politica. Luigi Tenco diceva: un giorno ti sposerò e ti darò quello che oggi ti do soltanto per amore. Quel soltanto ha distrutto un’istituzione religiosa, civile, ha fatto credere quanto l’amore sia incredibile.

 

Nella traccia Devi solo ballare c’è un ritorno evidente alle sonorità disco anni 90. Cosa vi ha ispirati?
Giuliano Sangiorgi: Mia figlia Stella. Un giorno, mentre sua mamma la implorava di mangiare, Stella, a quei tempi piccolissima, aveva preso un ritmo e non riusciva a fermarsi. Aveva iniziato a ballare. Più ballava più io suonavo. È nata così questa canzone.

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Quale singolo rappresenta di più la vostra idea personale di Contatto?

Andrea Mariano: Non è mai per sempre è un brano a cui sono molto legato. Credo personalmente che sia un po’ la sintesi di questa nostra nuova produzione. In ogni pezzo poi c’è un po’ di noi, di quello che siamo, delle nostre esperienze.

 

In questo disco si percepisce in maniera evidente una nuova scrittura ma anche un nuovo modo di cantare.

Giuliano Sangiorgi: È cambiato il mio modo di scrivere negli anni, ho sempre cercato di parlare a tutti e l’ho fatto studiando. Questo disco riprende tutto quello che abbiamo fatto negli anni ma anche quello che non abbiamo fatto, c’è il ritorno alla sostanza del rap, del funky, del trap e dell’indie.

 

Un disco che presenta anche reference importanti come l’omaggio a Lucio Dalla.

Giuliano Sangiorgi: Tra le fonti di grande ispirazione nella realizzazione di questo album ci sono sicuramente su tutti: Lucio Dalla e il Maestro Ennio Morricone. In “La terra di nessuno” Lucio è citato nel testo con un riferimento alla canzone “Anna e Marco”. Nel brano “Dalle mie parti” ci sono le orchestrazioni arrangiate da Stefano Nanni, storico collaboratore di Luciano Pavarotti, che ha diretto per l’occasione l’Orchestra Roma Sinfonietta di Ennio Morricone.

 

Cosa ne pensate del genere trap che piano piano si sta insediando sempre più?

Giuliano Sangiorgi: L’Italia sta vivendo un momento bellissimo recuperando un’italianità forte. Le generazioni nuove sono molto forti, finalmente sta venendo fuori una scrittura di qualità.

 

Quali canzoni “tana” ascolta in particolare e perché?

Giuliano Sangiorgi: Samuele Bersani mi ha fatto molto emozionare ma anche Certi uomini di Bianconi. Mi piace quando la musica mi strappa alle cose quotidiane. Non sono uno che va a cercare la musica ma è la musica che mi cerca. Usciremo fuori dal tunnel tutti insieme, l’esperienza con Madame, Francesca Galeano, mi ha dato una nuova certezza, siamo di fronte alla vera generazione che ci salverà. Abbiamo solo da imparare da loro. E poi nessuno si salva da solo.

 

Cosa ci aspetta stasera?
Giuliano Sangiorgi: Alle ore 21 “Entreremo in contatto” tramite l’esibizione live in streaming, un concerto dove presenteremo dal vivo alcuni brani del nuovo disco. Saremo in un Iper-Cubo reso vivo e pulsante dal 3D. È ovviamente gratuito per tutti coloro che hanno pre-salvato o pre-ordinato l’album “Contatto”.

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