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Il 28 gennaio 1985, ovvero 40 anni fa, veniva registrato l’iconico brano nato per raccogliere fondi per la carestia in Etiopia. Scritto da Michael Jackson e Lionel Richie, vide la partecipazione di decine di artisti, da Bob Dylan a Tina Turner, da Springsteen a Stevie Wonder, riuniti sotto il nome di USA for Africa. Il singolo fu un enorme successo: ha venduto oltre 20 milioni di copie. Vinse 4 Grammy e il progetto ha fruttato più di 80 milioni di dollari (222 milioni di oggi) da destinare agli aiuti umanitari
Poche canzoni sono rimaste nell’immaginario collettivo come We Are the World. Sono passati 40 anni dalla notte in cui il brano venne registrato, il 28 gennaio 1985. Nato da un’idea di Harry Belafonte per raccogliere fondi per la carestia in Etiopia, fu scritto da Michael Jackson e Lionel Richie (e prodotto da Quincy Jones), che poi coinvolsero una super squadra di artisti, da Bob Dylan a Tina Turner, da Bruce Springsteen a Stevie Wonder, riuniti sotto il nome di USA for Africa. Il singolo (poi inserito in un album omonimo) ha raggiunto la prima posizione nelle classifiche di mezzo mondo e ha venduto più di 20 milioni di copie, diventando uno dei più grandi successi commerciali di tutti i tempi. Vinse anche 4 Grammy. La promozione e il merchandising hanno aiutato la canzone a raccogliere più di 80 milioni di dollari (equivalenti a 222 milioni di dollari di oggi) da destinare agli aiuti umanitari in Africa e negli Stati Uniti. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Come è nato il brano
Nel 1985 l'artista e attivista Harry Belafonte, ispirato dal successo della canzone Do They Know it’s Christmas? realizzata per scopi benefici dal supergruppo Band Aid, pensò di organizzare un progetto simile con lo scopo di donare il ricavato a una nuova organizzazione, United Support of Artists for Africa (USA for Africa). L'organizzazione avrebbe fornito cibo e aiuti umanitari per la carestia in Etiopia che tra il 1983 e il 1985 uccise circa un milione di persone. Furono arruolati Lionel Richie, Kenny Rogers, Stevie Wonder. Nel ruolo di co-produttore fu chiamato Quincy Jones che a sua volta coinvolse Michael Jackson.
La scrittura della canzone
Jackson disse a Richie che voleva aiutarlo a scrivere la canzone. Inizialmente doveva partecipare alla stesura anche Stevie Wonder che però era impegnato nella colonna sonora del film La signora in rosso. Jackson e Richie scrissero We Are the World a Hayvenhurst, nella casa di famiglia a Encino, in California. Cercarono di scrivere un brano che fosse facile da cantare, memorabile, un inno. Per una settimana, passarono ogni notte a lavorare su testi e melodie nella camera da letto di Jacko. Richie registrò due melodie a cui Michael Jackson aggiunse la musica lo stesso giorno. Il demo fu ultimato in tempi record e il 21 gennaio 1985, la notte prima della prima sessione di registrazione, Richie e Jackson completarono testo e melodia.
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La sessione di registrazione
Gli artisti iniziarono a lavorare sul brano il 22 gennaio 1985 ai Lion Share Studios, sul Beverly Boulevard a Los Angeles. Alcuni turnisti registrarono le basi mentre Richie e Jackson erano impegnati su una sorta di guida vocale che venne duplicata su nastro per ciascuno degli artisti invitati. Una lettera di Jones implorava gli artisti di non condividerlo o di farne copie. La notte della registrazione collettiva si tenne il 28 gennaio 1985, presso gli A&M Recording Studios di Hollywood. Jackson arrivò alle 20, prima degli altri, per registrare la sua sezione solista e registrare un coro vocale. Fu raggiunto dagli altri artisti di USA for Africa. Molti dei partecipanti arrivavano direttamente da una cerimonia degli American Music Awards che si era tenuta quella sera. Prince, che avrebbe avuto una parte in cui lui e Michael Jackson cantavano insieme, non partecipò. Alla fine donò una traccia esclusiva, 4 the Tears in Your Eyes, all'album We Are the World.
Le curiosità sulla notte in studio
Più di 45 dei migliori musicisti americani parteciparono al progetto e altri 50 dovettero essere respinti. Un cartello attaccato alla porta dello studio recitava: "Lascia il tuo ego alla porta". Wonder accolse i musicisti mentre entravano e disse scherzando che se la registrazione non fosse stata completata in una sola ripresa, lui e Ray Charles, entrambi ciechi, avrebbero riaccompagnato tutti a casa. Ogni artista prese posizione intorno alle 22.30 e iniziò a cantare. Passarono diverse ore prima che Wonder annunciasse che avrebbe voluto sostituire il suono "sha-lum sha-lin-gay" con una frase in swahili, facendo sì che Waylon Jennings se ne andasse. Dopo un un acceso dibattito, diversi artisti respinsero il suggerimento. Il suono alla fine fu rimosso. Jennings tornò e partecipò alla registrazione. Alla fine i partecipanti decisero di cantare qualcosa di significativo in inglese. Scelsero di cantare la nuova frase "one world, our children", che la maggior parte dei partecipanti apprezzò. Nelle prime ore del mattino, due donne etiopi, ospiti di Wonder, furono portate dentro. Ringraziarono i cantanti a nome del loro Paese, portando diversi artisti alle lacrime. Date le circostanze, le parti soliste presentavano una serie di sfide, ma furono tutte registrate con successo quella notte. La versione finale fu completata alle 8 del mattino.
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Chi ha cantato
Lionel Richie, Stevie Wonder, Paul Simon, Kenny Rogers, James Ingram, Tina Turner e Billy Joel cantano la prima strofa; Michael Jackson e Diana Ross cantano il primo ritornello; Dionne Warwick, Willie Nelson e Al Jarreau cantano la seconda strofa; Bruce Springsteen, Kenny Loggins, Steve Perry e Daryl Hall cantano il secondo ritornello; Jackson, Huey Lewis, Cyndi Lauper e Kim Carnes cantano il bridge. We Are the World si conclude con Bob Dylan e Ray Charles che cantano un ritornello completo, Wonder e Springsteen in duetto e improvvisazioni di Charles e Ingram. Nel ritornello cantano tanti altri artisti tra cui Dan Aykroyd, Lindsey Buckingham, Bob Geldof, Waylon Jennings, Bette Midler e Smokey Robinson.
L’uscita
Il 7 marzo 1985, We Are the World fu pubblicato come singolo, sia in formato da 7 pollici che da 12 pollici. È stato promosso con un video musicale, una vhs e diversi altri articoli per il pubblico, tra cui libri, poster, magliette e spille. Tutti i proventi derivanti dalla vendita del merchandising ufficiale di USA for Africa sono andati direttamente al fondo di soccorso per la carestia. La canzone venne anche promossa con un'edizione speciale della rivista Life. La pubblicazione era stata l'unica fonte di informazione autorizzata all'interno degli A&M Recording Studios la notte del 28 gennaio 1985. L’articolo di punta della sessione di registrazione uscì nell'edizione di aprile 1985. Sette membri di USA for Africa erano ritratti in copertina: Bob Dylan, Bruce Springsteen, Cyndi Lauper, Lionel Richie, Michael Jackson, Tina Turner e Willie Nelson. All'interno della rivista c'erano fotografie dei partecipanti a We Are the World che lavoravano e facevano pause. Il 5 aprile 1985 fu organizzata anche una copertura radiofonica globale simultanea. Circa 8.000 stazioni radio trasmisero contemporaneamente la canzone in tutto il mondo. E l’esperimento fu ripetuto altre volte nel tempo. Il brano è stato anche suonato dal vivo dai membri di USA for Africa in diverse occasioni, sia insieme che individualmente.
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Il successo
La canzone fu l'unica pubblicata dall'album We Are the World e divenne un trionfo commerciale, raggiungendo il numero 1 in classifica in numerosi Paesi del mondo. La spedizione iniziale di 800mila copie andò esaurita in tre giorni. Il singolo fu il più venduto del 1985 e poi dell’intero decennio, oltre che nella top 10 di tutti i tempi. Si stima che le vendite globali si attestino a circa 20 milioni di copie. È stato anche il primo singolo ad essere certificato multi-platino: ricevette una certificazione 4× dalla Recording Industry Association of America.
I riconoscimenti
We Are the World è stata tributata con diversi riconoscimenti dopo la sua uscita. Ai Grammy Awards del 1986 la canzone e il suo video musicale hanno vinto quattro premi. Il video musicale è stato premiato con due riconoscimenti agli MTV Video Music Awards. I People's Choice Awards l’hanno premiata come Favorite New Song nel 1986. Nello stesso anno, gli American Music Awards hanno nominato We Are the World come canzone dell'anno e hanno onorato l'organizzatore Harry Belafonte con l'Award of Appreciation. Il brano è stato inserito nella Grammy Hall of Fame nel 2021.
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Il ricavato
Nel giugno 1985, il primo aereo cargo USA for Africa che trasportava cibo, medicine e vestiti partì per l'Etiopia e il Sudan. Dalla sua uscita, We Are the World ha raccolto oltre 80 milioni di dollari (equivalenti a 222 milioni di dollari odierni) da destinare a cause umanitarie. Il 90% del denaro è stato impiegato per gli aiuti in Africa, sia a lungo che a breve termine. L'iniziativa a lungo termine includeva sforzi nel controllo delle nascite e nella produzione alimentare. Sono stati lanciati oltre 70 progetti di sviluppo in sette nazioni africane in ambiti come agricoltura, pesca, gestione delle risorse idriche, produzione e riforestazione, oltre a programmi di formazione. Il restante 10% dei fondi è stato destinato a programmi contro la fame e a favore dei senzatetto negli Stati Uniti.
Eredità
We Are the World è stata riconosciuta come una canzone politicamente importante, che ha alimentato un'attenzione internazionale sull'Africa senza precedenti. Da allora, numerose canzoni sono state registrate in modo simile, con l'intento di aiutare le vittime di calamità in tutto il mondo. Negli anni sono state pubblicate altre versioni del brano, come una rara demo cantata unicamente da Michael Jackson, cover come quella di Pavarotti del 1999, o ancora la variante 25 for Haiti, registrata nel 2010 da 75 artisti per destinare fondi alla popolazione haitiana dopo il terremoto. Nel 2024 su Netflix è stato reso disponibile il documentario We Are the World: la notte che ha cambiato il pop (The Greatest Night in Pop), diretto da Bao Nguyen. Vengono raccontati gli ostacoli e le storie dietro le quinte che hanno portato alla creazione del brano. Il documentario presenta interviste con Lionel Richie, Bruce Springsteen, Huey Lewis, Dionne Warwick, Cyndi Lauper e altri che riflettono sulla canzone e sulla sua eredità.
![](https://static.sky.it/editorialimages/8c5b839a5eee3c899fb2ef64edc8ff489a1a1bd0/skytg24/it/spettacolo/cinema/2024/02/02/we-are-the-world-netflix/The_Greatest_Night_in_Pop_01_00_25_11.jpg?im=Resize,width=375)
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