“Rock Around the Clock”, 70 anni fa veniva registrata la canzone che lanciò il rock’n’roll

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Il 12 aprile 1954 Bill Haley & His Comets incisero in studio la loro versione del brano, scritto due anni prima da James Myers e Max Freedman. Ancora non lo sapevano, ma quella session cambiò il corso della musica. Dopo l’apparizione nella colonna sonora del film Blackboard Jungle, la canzone conquistò la vetta delle classifiche di mezzo mondo, diventò un inno per i giovani e fu il trampolino del genere musicale più iconico del Novecento

Sono passati 70 anni dalla registrazione in studio di una canzone destinata a lanciare la rivoluzione del rock and roll. Il 12 aprile 1954 Bill Haley & His Comets entrarono in sala e incisero quello che in pochi mesi diventò un vero e proprio trampolino per il nascente genere musicale, introducendolo nella cultura mainstream di tutto il mondo. Rock Around the Clock, nella struttura “twelve-bar blues” (il blues in 12 misure), era stato scritto nel 1952 e raggiunse il successo quando fu scelto per la colonna sonora del film Blackboard Jungle, spopolando nelle classifiche di mezzo mondo e diventando un inno per i giovani degli anni ’50. Ecco tutto quello che c’è da sapere.

La genesi del brano

Come hanno dimostrato i documenti scoperti dallo storico Jim Dawson, il brano era stato scritto alla fine del 1952. L’arrangiamento originale somigliava vagamente a una melodia strumentale dell'epoca chiamata The Syncopated Clock. Al momento della registrazione per il copyright, il 31 marzo 1953, la canzone risultava di due autori, James E. Myers (come "Jimmy DeKnight") e Max C. Freedman. L’esatta paternità è controversa e molti che ipotizzano che Freedman abbia scritto la canzone da solo. Secondo alcune biografie ufficiali, la canzone fu offerta a Bill Haley da Myers sulla scia del suo primo successo nazionale, Crazy Man, Crazy. Insieme ai Comets iniziò a suonare il nuovo brano sul palco ma il produttore Dave Miller si rifiutò di fargliela registrare per l’etichetta Essex Records. Myers quindi offrì la canzone a Sonny Dae & His Knights e la registrazione di questo gruppo fu un successo regionale, anche se suonava molto diversa dalla versione successiva di Haley.

La registrazione entrata nella Storia

Dopo aver lasciato la Essex Records nella primavera del 1954, Bill Haley firmò con la Decca Records e la prima sessione di registrazione della band fu fissata per il 12 aprile 1954 presso gli studi Pythian Temple di New York. La sessione rischiò di saltare perché la band stava viaggiando su un traghetto che rimase bloccato su un banco di sabbia. Una volta in studio, il produttore Milt Gabler fece lavorare il gruppo sulla canzone Thirteen Women (and Only One Man in Town) che nelle sue intenzioni doveva essere il lato A del primo 45 giri della band per la Decca. Verso la fine della sessione, venne poi registrata una versione di Rock Around the Clock, ma la voce di Haley risultava “soffocata” dal suono della band. Una seconda versione è stata fatta rapidamente con un accompagnamento minimo. Gli ingegneri del suono successivamente combinarono le due versioni per ottenere il risultato finale.

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Chi era presente

Sebbene in molti nel tempo abbiano affermato di essersi esibiti durante la sessione di registrazione, secondo le fonti ufficiali i musicisti presenti alla famosa sessione furono: Bill Haley, Marshall Lytle, Franny Beecher, Billy Williamson, Johnny Grande, Billy Gussak, Danny Cedrone e Joey Ambrose. Nonostante non fossero membri di Bill Haley and His Comets, i musicisti Gussak e Cedrone erano turnisti fidati con cui Haley aveva già lavorato in precedenza. L'assolo di chitarra di Cedrone è considerato uno dei classici di tutti i tempi del rock and roll. Lui però morì cadendo da una scala il 17 giugno 1954 e non visse abbastanza da vedere il suo contributo diventare leggendario.

Il successo planetario

Rock Around the Clock fu pubblicato per la prima volta nel maggio 1954 come B-side di Thirteen Women (and Only One Man in Town). E inizialmente fu considerata una delusione commerciale. Ma nel 1955 il brano fu usato nei titoli di testa del film Blackboard Jungle (uscito in Italia come Il seme della violenza). I produttori cercavano una canzone che rappresentasse il tipo di musica che ascoltavano i giovani in quel periodo. E la star del film Glenn Ford prese in prestito alcuni dischi dalla collezione del figlio: uno di questi era Rock Around the Clock. Il 9 luglio 1955 la canzone divenne la prima registrazione rock and roll a raggiungere la vetta delle classifiche di Billboard, un'impresa ripetuta nelle classifiche di mezzo mondo. Rimase al numero 1 negli Usa per otto settimane. Fu il primo singolo a vendere più di un milione di copie nel Regno Unito. Il successo tra i giovani convinse la Columbia Pictures a cavalcare l’onda e assumere Haley e la sua band per recitare in due film, Senza tregua il rock’n’roll (titolo originale Rock Around the Clock) e Don’t Knock the Rock. Nel 1957 Haley fece un tour in Europa, portando per la prima volta questo rivoluzionario genere musicale nel Vecchio Continente.

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L’influenza nei decenni

Nel 1974, la canzone ritornò nelle classifiche americane quando fu usata nei titoli del film American Graffiti, mentre un’altra versione registrata da Haley venne utilizzata come sigla di apertura per le prime due stagioni della serie tv Happy Days. La versione originale è stata inclusa anche nel film Superman (1978). Nel 1982, la registrazione originale di Bill Haley & His Comets ricevette il Grammy Hall of Fame Award. Alcune celebri cover sono state realizzate dalla band belga Telex (nel 1978) e dai Sex Pistols (nel 1979). In Italia, già nel 1956 il Quartetto Cetra incise una sua versione intitolata L'orologio matto. Nel nostro Paese il brano è stato usato come sigla della celebre trasmissione Alto gradimento, di Arbore e Boncompagni.

I numeri record

Rock Around the Clock è spesso citato come il singolo rock and roll in vinile più venduto di tutti i tempi. Il numero esatto di copie vendute non è mai stato verificato. Una stima di almeno 25 milioni è stata citata dal Guinness dei primati considerando il lasso di tempo dall'inizio degli anni '70 fino agli anni '90, quando l'avvento dei compact disc portò la Guinness ad abbandonare quella specifica categoria. Il brano è classificato al numero 159 nell’elenco delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi della rivista Rolling Stone.

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