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Red Hot Chili Peppers, l'album d'esordio della band compie 40 anni: le cose da sapere

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red hot chili peppers

Il 10 agosto 1984 veniva pubblicato il disco "The Red Hot Chili Peppers", quasi omonimo rispetto al nome del gruppo californiano. Il primo lavoro in studio contiene 11 tracce ed era una derivazione di un demo, realizzato l'anno prima durante i primi concerti nei club di Los Angeles, che attirò l’attenzione delle case discografiche. Ecco tutte le curiosità

The Red Hot Chili Peppers, il quasi omonimo disco d’esordio dei Red Hot Chili Peppers, compie quarant’anni. Uscito il 10 agosto 1984, l’album fu prodotto da Andy Gill dei Gang of Four, che a quanto si racconta non era minimamente in linea con le scelte stilistiche della band. L'album viene considerato uno dei primi esempi di funk rock e funk metal, ma è indicato anche come un precursore del rap rock. Il cantante Anthony Kiedis rimase profondamente deluso dal suono, pensando che mancasse l'energia grezza del demo tape originale del 1983 della band. Nella sua autobiografia Scar Tissue, ricordò: "Un giorno, ho dato un'occhiata al taccuino di Gill e accanto alla canzone Police Helicopter, aveva scritto che era "m***a". Ero distrutto dal fatto che l'avesse liquidata così. Quel brano era un gioiello. Incarnava lo spirito di chi eravamo, che era questa forza d'assalto cinetica, lancinante, angolare, scioccante di suono ed energia. Leggere i suoi appunti probabilmente ha suggellato l'accordo nelle nostre menti che 'ok, ora stiamo lavorando con il nemico', è diventato molto lui contro di noi. È diventata una vera battaglia per realizzare il disco". Flea ha espresso dubbi simili in un'intervista del 2023: "Mi pento sempre del modo in cui abbiamo realizzato il primo. Penso che le canzoni siano davvero belle. La nostra band era fantastica all'epoca. Ho spesso voluto tornare indietro e ri-registrare quell'album, ma non riesco mai a convincere nessuno a farlo".

L'ESORDIO

Al momento della pubblicazione del disco, la formazione del gruppo era ufficialmente composta da Flea, Anthony Kiedis, il batterista Cliff Martinez e il chitarrista Jack Sherman. Infatti Hillel Slovak e Jack Irons furono esclusi dalle registrazioni perché impegnati con la band What Is This?, sotto contratto con la MCA. L’album Red Hot Chili Peppers è stato uno dei primissimi a mescolare elementi di musica nera, rap e funk, con brani come True Men Don’t Kill Coyotes, Baby Appeal, Get Up and Jump, Why Don’t You Love Me e Out in L.A., con elementi di punk come Police Helicopter e di jazz con Mommy Where’s Daddy e preannunciando in alcuni momenti il rap metal, in Green Heaven. All’inizio il disco non incontrò il successo sperato, perché il gruppo era alle prese con problemi interni e col produttore Andy Gill.

IL DISCO E LE TRACCE

Il disco di debutto è ricordato come un “insuccesso musicale”, capace di raggiungere solo la posizione numero 201 della classifica Billboard 200. La lista tracce contiene Out in L.A., la prima canzone scritta dal gruppo, dedicata a Los Angeles e alla vita nelle sue strade, e la reinterpretazione di Why Don’t You Love Me di Hank Williams. True Men Don’t Kill Coyotes fu il primo brano per il quale i Red Hot Chili Peppers girarono un video musicale, ma non venne pubblicato come singolo. Il clip, che usa molti colori fluorescenti, mostra la band che si esibisce su un terreno ai piedi di una finta collina sulla quale campeggia la scritta Hollywood. All’inizio del video si vede un agricoltore che annaffia il terreno, da dove il gruppo salta fuori e inizia a suonare. True Men Don’t Kill Coyotes e Get Up and Jump sono stati inseriti nella raccolta What Hits!? del 1992.

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LA VERSIONE RIMASTERIZZATA

Nella versione rimasterizzata di The Red Hot Chili Peppers, uscita nel 2003 e contenente anche l’inedita What It Is e i demo di Out in L.A., Get Up and Jump, Police Helicopter e Green Heaven, la cantante dei Rose Royce, Gwen Dickey, detta anche Rose Norwalt, eseguì parti vocali d’accompagnamento nella traccia Mommy, Where’s Daddy?. Nelle versioni dal vivo del brano, le sue parti furono eseguite da Flea. 

IL DISCO AMATO E ODIATO DA KIEDIS E FLEA 

Il disco ha venduto a livello mondiale circa trecentomila copie. Kiedis e Flea hanno ammesso, nel corso degli anni, che in origine avrebbero voluto pubblicare le versioni demo delle tracce del disco, incise con gli altri due membri originari, il chitarrista Hillel Slovak e il batterista Jack Irons; i due membri fondatori hanno però dichiarato, in vari libri musicali, di apprezzare ugualmente il lavoro alla chitarra di Jack Sherman, soprattutto per quanto riguarda l’apporto di influssi funk nei brani, che invece non furono presenti nei lavori con Slovak. In più occasioni, membri del gruppo hanno raccontato che vorrebbero ri-registrare il loro album d’esordio, in particolare Flea e Anthony Kiedis continuano ancora oggi a preferire il loro primo demo. “Vorrei buttare via quel disco e registrarlo di nuovo” ha detto il bassista dei Red Hot Chili Peppers.

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