Paul McCartney compie 80 anni: le 5 canzoni più belle scritte da lui

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Il cantautore e polistrumentista britannico, ex bassista dei Beatles, nell’arco di tutta la sua carriera ha scritto brani che sono diventati delle vere e proprie pietre miliari della storia della musica. Ecco una selezione

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Sono gli 80 anni di un mito quelli di Paul McCartney che festeggia il suo compleanno oggi, 18 giugno. Il cantautore e polistrumentista britannico, ex bassista dei Beatles, nell’arco di tutta la sua carriera ha scritto moltissime canzoni che sono diventate delle vere e proprie icone. Ecco una selezione.

Yesterday (1965)

Quando si parla di canzoni scritte da McCartney non si può non citare Yesterday, del 1965, rilasciata con l’album HELP! dei Beatles. Si tratta di una poesia, tra quartetti d’archi e una chitarra acustica. L’artista aveva 22 anni quando scrisse questa elegia d’amore che ancora oggi è tra le canzoni più famose di sempre. Da Bob Dylan a Elvis Presley, fino a Frank Sinatra: tutti i big si sono cimentati in cover del brano, ma nessuna delle versioni regge il confronto con l'originale.

 

Yesterday
All my trouble seemed so far away
Now it looks as though they're here to stay
Oh, I believe in yesterday

Let It Be (1968)

Un altro successo planetario siglato McCartney è sicuramente Let It Be, del 1968. Il brano nasce dopo che una notte Paul sognò la madre Mary, che era morta quando lui aveva solo 14 anni. "Una canzone positiva", disse McCartney, "lei era venuta nei miei sogni per rassicurarmi mentre ero ansioso e paranoico, per dirmi che sarebbe andato tutto bene". Let It Be diventerà poi il titolo dell’ultimo album dei Beatles in ordine di uscita, pubblicato dopo la fine della band, e sarà l’ultimo singolo pubblicato dalla band ancora in attività.

 

When I find myself in times of trouble
Mother Mary comes to me
Speaking words of wisdom
Let it be

LONDON, UNITED KINGDOM - DECEMBER 3: Paul McCartney of Wings performs on stage at The Lewisham Odeon on December 3rd, 1979 in London, United Kingdom. He plays a Yamaha BB-1200 bass guitar. (Photo by Pete Still/Redferns)

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Maybe I’m Amazed (1970)

Paul McCartney scrisse Maybe I’m Amazed nel 1969, nel periodo di scioglimento dei Beatles. La canzone è pensata come una dedica a sua moglie Linda, per l’aiuto che la donna gli aveva dato in quel periodo così difficile della sua carriera. Il brano fu poi pubblicato nel 1970 nell’album McCartney e rappresenta di fatto il primo passo “solitario” di Paul dopo l’era dei Fab Four. McCartney vi suonò tutti gli strumenti, aiutato da Linda nei cori.

 

Maybe I'm amazed at the way you love me all the time
Maybe I'm afraid of the way I love you
Maybe I'm amazed at the the way you pulled me out of time
You hung me on a line
Maybe I'm amazed at the way I really need you

Live and Let Die (1973)

Dopo lo scioglimento dei Beatles, McCartney non volle smettere di fare musica e, nel 1971, nacquero i Wings, rockband fondata da lui stesso, dalla moglie Linda – tastierista e cantante – e dal chitarrista Denny Laine. Per circa 10 anni la band creò successi rock-pop come Live and Let Die del 1973. Il pezzo è stato scritto da Paul e Linda McCartney e ha riunito Paul con il produttore dei Beatles, George Martin. Il brano inoltre è andato a costituire la colonna sonora dell'omonimo film del 1973, ottavo capitolo della saga con protagonista James Bond.

 

But if this ever changin' world
In which we're livin'
Makes you give in and cry
Say live and let die
Live and let die

My Love (1973)

Sempre nel 1973 McCartney si lancia nella composizione di una ballata a sfondo romantico: si chiama My Love, ed è un pezzo pubblicato per la prima volta come singolo anticipatore dell’album Red Rose Speedway. La canzone è dedicata alla moglie Linda e rimase al primo posto nella classifica americana di Billboard per quattro settimane.

 

And when I go away
I know my heart can stay with my love
It's understood
It's in the hands of my love
And my love does it good
Whoa-whoa-whoa-whoa, whoa-whoa-whoa-whoa
My love does it good

Former Beatle Paul McCartney is set to sign a guitar for a policeman during a signing session in Paris on October 14, 1993. / AFP PHOTO / Patrick KOVARIK        (Photo credit should read PATRICK KOVARIK/AFP via Getty Images)

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