Björk compie 60 anni, da "It’s Oh So Quiet" ad "Atopos": le sue 15 canzoni più famose
ApprofondimentiDa "Human Behaviour" ad "I've Seen It All" con Thom Yorke, passando per "Hidden Place" e "Oceania", la carriera dell'artista islandese è disseminata di brani che hanno spinto al limite la sperimentazione sonora. Eccone alcuni dei più significativi, tra quelli rilasciati come singoli
Artigiana di suoni all’avanguardia, pioniera della sperimentazione e del connubio tra musica tradizionale e tecnologia, Björk Guðmundsdóttir compie 60 anni. Nata il 21 novembre 1965 a Reykjavík, è probabilmente l’artista islandese più famosa di sempre, insieme ai Sigur Rós. La sua carriera iniziò quando aveva appena 12 anni. Il suo primo album, Björk, con cover dei Beatles e Stevie Wonder, uscì nel dicembre 1977. Poi fece parte di varie band, passando da un genere all’altro, dal punk delle Spit and Snot al jazz degli Exodus, fino all’alternative rock dei The Sugarcubes, in attività dagli anni ’80 al 1992. L’anno dopo uscì Debut, considerato da lei stessa un nuovo inizio, a partire dalle sonorità dance. Fu un successo: da lì in poi Björk è sempre rimasta una delle artiste più innovative del panorama musicale. In tutto ha rilasciato 10 album in studio, di cui l’ultimo – Fossora – ha visto la luce nel 2022. L’ecletticità della produzione di Björk non rende facile individuare i suoi brani più famosi, ma - tra popolarità commerciale e impatto culturale – abbiamo selezionato alcuni dei suoi singoli più influenti.
Human Behaviour (1993)
Dopo il suo arrivo a Londra, Björk inizia a lavorare con Nellee Hooper, produttore che ha collaborato con Sinéad O'Connor, Massive Attack e U2. Dal loro incontro – che diventerà una lunga collaborazione – nasce il primo album della cantante, anticipato dal singolo Human Behaviour: ispirato ai documentari del naturalista David Attenborough, indaga il rapporto tra uomini e animali, dal punto di vista dei secondi. Sonorità tribal-pop, testo surrealista e video diretto da Michel Gondry, è un benvenuto nel futuro caotico mondo musicale di Björk.
It’s Oh So Quiet (1995)
Nel 1995 arriva l’album Post, dove Björk si spinge ancora più in là: mischia techno a jazz, trip-hop ad ambient e industrial house. Esce una delle sue canzoni ancora oggi più famose, It’s Oh So Quiet, bizzarra rivisitazione dell’omonimo brano di Betty Hutton del 1951. Il video, diretto da Spike Jonze, ispirato ai musical hollywoodiani, consacra Björk come performer dai visual sempre innovativi.
Hyperballad (1996)
Sempre da Post, nel 1996 viene estratta Hyperballad. Acid house e synth-pop, il video diretto ancora una volta da Michel Gondry vede Björk – come una sorta di protagonista di un videogioco - muoversi in un paesaggio bidimensionale aspro e naturale, fino a quando si getterà giù da una scogliera. Per la critica è una delle canzoni più rappresentative del suo repertorio.
Jóga (1997)
L’elettronica abbraccia stili classici e barocchi in Jóga, dal terzo album di Björk (Homogenic, 1997). È un drammatico e solenne tributo all’Islanda, sia nei testi che nell’ispirazione musicale.
Bachelorette (1997)
Da Homogenic viene anche Bachelorette, scritta insieme all’amico e poeta islandese Sjón. L’impianto sonoro è imponente: fisarmonica, timpani, percussioni. Drammatico e surrealista il video, di nuovo con Michel Gondry al timone, dove Björk trova in giardino un libro che inizia a scriversi da solo.
All Is Full Of Love (1999)
Nel 1999 è il turno di All Is Full Of Love, sempre da Homogenic. Il video, di Chris Cunningham, è considerato dalla critica come uno dei migliori di sempre: è una danza d’amore tra due robot androidi, con le sembianze di Björk. Ballata elettronica dalle atmosfere eteree, la canzone che accompagna il video è una versione remix dell’originale, firmata da Howie B.
I've Seen It All (2000) - Björk e Thom Yorke
Nel 2000 Björk viene scelta da Lars von Trier come protagonista per il suo thriller-musical Dancer in the Dark, Palma d'Oro a Cannes che vale all'artista anche il premio come miglior attrice. Björk si occupa anche della colonna sonora: nel 2001 è candidata all'Oscar per il brano I've Seen It All, di cui esistono varie versioni. La più conosciuta è quella con il frontman dei Radiohead, Thom Yorke.
Hidden Place (2001)
L’approccio intimista all’elettronica di Björk è ben presente anche in Hidden Place, 2001, dall’album Vespertine, segnato da numerosi glitch. Parla di un luogo segreto, oscuro, dove due amanti possono rifugiarsi. Nel video, diretto dai fotografi Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin, dal volto in primo piano della cantante sgorgano e scorrono liquidi di vari colori, a rappresentare il suo universo emotivo interiore.
Pagan Poetry (2001)
Siamo ancora nel 2001 quando Björk rilascia Pagan Poetry, brano di culto nella musica alternativa, ancora una volta all’intersezione tra elettronica e orchestra. Parla di emozioni e di piaceri sessuali: il video, diretto da Nick Night, suscitò non poche polemiche per la presenza di immagini erotiche esplicite dell’archivio personale della cantante (di seguito è inserita la video edit e non il video ufficiale incensurato).
Oceania (2004)
Tra le canzoni dell'album Medúlla spicca Oceania, scritta per le Olimpiadi di Atene del 2004. In tutto il disco la voce umana è la protagonista: pochissimi strumenti la accompagnano. Oceania, con il beatbox di Shlomo, esplora l'evoluzione dell'uomo, guardandola però dal punto di vista dell'acqua.
Earth Intruders (2007)
L'album seguente, Volta (2007), ruota invece tutto intorno al ritmo e all'energia, utilizzando molti strumenti tradizionali presi in prestito dal folklore di diverse culture. Il singolo di lancio è Earth Intruders, con la produzione di Timbaland e Danja, dove Björk gioca con sonorità africane.
Crystalline (2011)
Crystalline, dall’app-album Biophilia (2011), è un altro esempio della capacità di Björk di spingersi al limite della sperimentazione. Il brano è composto con strumenti costruiti appositamente per l’occasione, tra cui la gameleste, celesta modificata da elementi tipici del gamelan.
Moon (2012)
Tra i singoli di Biophilia c’è anche Moon, nuovo passo nella ricerca sulla scienza e la natura dell’artista. Come suggerisce il titolo, esplora i cicli lunari nel loro rapporto con la Terra. Ognuno è rappresentato in quattro sequenze, affidate a quattro diversi arpisti.
The Gate (2017)
Björk collabora con il produttore venezuelano Arca (ai tempi si identificava ancora come uomo) per l'album Vulnicura (2015) e per il seguente Utopia, 2017. Vulnicura parlava della rottura sentimentale tra l’artista e il suo ex compagno Matthew Barney, Utopia rappresenta la rinascita che ne è seguita. Il singolo di lancio è The Gate, intriso di vocalizzi inseriti in un contesto ambient. Nel video, codiretto insieme ad Andrew Thomas, Björk è una figura celestiale in un paesaggio onirico. Il vestito che indossa è di Alessandro Michele, in quel periodo direttore creativo di Gucci. Per crearlo ci sono volute 500 ore di lavoro.
Atopos (2022)
L’ultimo album di Björk è Fossora, 2022. Atopos, prodotta insieme a Kasimyn (Gabber Modus Operandi), è il primo singolo e può essere considerato la summa del disco. Bassi techno e clarinetti danno vita a un’ambientazione cavernicola ben rappresentata nel video diretto da Vidar Logi.