Cento anni fa nasceva B.B. King: la storia del re del blues

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Considerato tra i migliori chitarristi di tutti i tempi, il musicista nato in Mississippi ha influenzato figure come John Lennon, Keith Richards e Jeff Beck. Durante la sua carriera lunga sei decenni, ha inciso più di 40 album in studio e vinto 15 Grammy. È morto nel 2015 all'età di 89 anni

Il 16 settembre di cento anni fa nasceva B.B. King, il re del blues. Da bracciante nei campi di cotone dello Stato americano del Mississippi, dove veniva sottopagato, è finito per esibirsi sui più disparati palcoscenici mondiali insieme alla sua inseparabile chitarra, "Lucille", una Gibson ES-335. Stile unico e inconfondibile, ha tenuto migliaia di concerti nel corso dei suoi 65 anni di carriera: dal 1949 al 2015, quando è morto

La sua vita

B.B. King - vero nome, Riley B. King - nasce il 16 settembre 1925 a Itta Bena, nello Stato del Mississippi. Prima di scoprire il suo vero talento, lavora come contadino. Come da lui stesso raccontato, veniva pagato solo 35 centesimi per ogni 100 libbre (ossia 45 chilogrammi) di cotone raccolto. King si trasferisce a Memphis, in Tennessee, nel 1946 ed è qui che impara a suonare la chitarra, affinando col tempo la sua tecnica grazie all'aiuto del cugino, il musicista country blues Bukka White. Successivamente, inizia a esibirsi a livello locale rendendosi riconoscibile al pubblico per il suo stile unico. Dal 1949 comincia a incidere le prime registrazioni. Il successo arriva tuttavia nel corso degli anni Cinquanta, dentro e fuori il mercato musicale del blues: il suo primo album in studio (intitolato Singin' the Blues) risale al 1957; l'ultimo è del 2008 (One Kind  Favor). Nel mezzo, più di 40 dischi pubblicati. King muore a Las Vegas, nel 2015, all'età di 89 anni, malato di diabete e finito più volte in ospedale nelle settimane precedenti il decesso. Non si è più esibito dall'ottobre 2014, quando ha dovuto cancellare il suo ultimo tour dopo un malore durante uno spettacolo.

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Una fonte di ispirazione

Quindici sono i Grammy vinti da King nel corso della sua carriera, che lo hanno fatto diventare un indiscusso maestro del blues. A lui si sono ispirate figure del calibro di John Lennon, Keith Richards, Jeff Beck. Non solo: nella sua vita ha avuto innumerevoli collaborazioni, tra le più celebri quelle con Eric Clapton e con gli U2, e ha suonato con artisti come Tina Turner, James Brown, Elton John, Mark Knopfler, Aretha Franklin e Rolling Stones. King è membro della Rock'n'roll Hall of Fame dal 1987.

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Le sue canzoni più celebri

È quasi impossibile fare una lista delle sue canzoni che hanno influenzato la storia della musica. È però possibile citare alcuni dei brani più famosi della sua discografia. Cominciamo da Every Day I Have the Blues, incisa nel 1955 e pubblicata l'anno dopo come lato B del singolo Sneaking Around. La canzone porta la firma del pianista Pinetop Sparks e troverà poi nuove versioni: quelle di Count Basie e Carlos Santana. C'è poi 3 O'Clock Blues: il primo a incidere questo standard in 12 battute fu Lowell Fulson, ma la celebrità del pezzo è dovuta alla versione di B.B. King che trovò spazio nel suo disco di debutto. Un altro standard blues, inciso nel 1956 dal chitarrista Usa, è Sweet Little Angel. Della canzone esiste oltretutto una versione live registrata nel 1969 e pubblicata lo stesso anno nel disco dal vivo Live & Well. Come non citare poi The Thrill is Gone, blues scritto da Roy Hawking e Rick Darnell nel 1951 ma diventato celebre grazie alla versione registrata nel 1969 da King e inserita in Completely Well, disco dello stesso anno. La cover del chitarrista è molto diversa dall'originale, con un uso massiccio dei violini. Non ci si può dimenticare anche di Lucille, splendida title-track dell'omonimo disco del 1968 dedicato alla sua chitarra, l'inseparabile Gibson nera. Il brano è lungo oltre 10 minuti. Arriviamo quindi a Worried Life Blues, altro standard registrato inizialmente da Big Maceo Merriweather e re-inciso da King: si contano ben 48 versioni diverse da parte del chitarrista statunitense. Infine, è giusto ricordare anche To Know You Is to Love You: brano tra i più celebri di Stevie Wonder, firmato dall'artista statunitense nei primi anni Settanta insieme a Syreeta Wright, è stato omaggiato da King che lo ha registrato nel 1973, avvalendosi anche della stessa collaborazione di Wonder. La canzone venne inserita all'interno di un disco cui venne dato proprio il titolo To Know You Is to Love You.

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