Nella canzone musica e parole si fondono, addentrandosi e, allo stesso tempo, rifugiandosi in territori oscuri dell’animo
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
A luci spente è probabilmente il brano più emblematico del mio nuovo album a cui dà addirittura il titolo. Musica e parole si fondono, addentrandosi e, allo stesso tempo, rifugiandosi in territori oscuri dell’animo. Ho pensato a una linea vocale malinconica, sofferta che si intreccia con sonorità fluide e sinuose, sottolineate da cori di voci femminili da cui lasciarsi abbracciare, cullare e trasportare, il tutto tenuto saldamente “a terra” da una poderosa sezione ritmica. I testi sono di Tito Faraci che ha descritto in maniera molto suggestiva, lirica e poetica queste sensazioni.
Volevo che il videoclip del singolo riuscisse a trasmettere questo “mood” con le immagini, ma non era un’impresa facile. Anche l’idea di non apparire nel video, ma di lasciare spazio ad un racconto cinematografico era un punto fermo del progetto, una rappresentazione del concetto della mia carriera di musicista portata avanti “a luci spente” evitando e lasciando ad altri le luci della ribalta. Soprattutto, dopo tanti anni di esposizione, militando in band come Afterhours, Sux!, Carnival of Fools e altre, non sentivo l’esigenza di essere protagonista anche del videoclip. Ho subito condiviso alcune idee con Cosbru, all'anagrafe Cosimo Brunetti, con cui collaboro dal 2015, anno
dell'uscita del primo mio primo album solista Le Cose Cambiano.
L’idea di affidare tutto a dei pupazzi in plastilina ci è sembrata subito vincente: due protagonisti che avrebbero creato un loro percorso di vita nello svilupparsi della trama del breve film. Ne è uscito un clip che vuole essere l'incontro tra cinema, scultura, stop motion e le più innovative tecniche di animazione. Lo script è semplice: due sculture antropomorfe modellate in plastilina danzano, si amano, si struggono e si fondono tra loro, per poi perdersi, cercarsi e ritrovarsi, in un crescendo poetico, romantico ed onirico che trova il suo apice nella trasformazione finale dei due
pupazzi in esseri umani. Ma è un sogno, un desiderio che si realizza o i due protagonisti rimarranno per sempre nelle luci spente di una vita in plastilina? Musica ed immagini in questo videoclip si compenetrano, addentrandosi e, allo stesso tempo, rifugiandosi in territori oscuri dell’animo, che pretendono una luce, un lampo di vita attraverso la rivelazione di un amore, di un’unione e del desiderio di diventare umani.
In questo caso è uscita l’abilità narrativa di Cosbru, disegnatore, pittore e videomaker di Spoleto che ha realizzato molteplici animazioni per artisti italiani e internazionali. A luci spente è un vero e proprio cortometraggio che a mio avviso valorizza l’intero album, il mio quarto disco solista, appena uscito per l’etichetta di rock indipendente Vrec, distribuito in Italia da Audioglobe nei formati Cd e vinile. Ne vado molto fiero. Poi ci vedremo in giro per l’Italia con il tour in partenza nel 2026.