Andrea Gioé presenta il singolo Never betray me (...Merry Christmas): il video

Musica

La canzone si muove nella distanza tra ciò che ci si aspetta da te e quello che senti davvero

IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA

Never betray me (... Merry Christmas) è nata in un periodo in cui sentivo di non avere più appigli. Tutto ciò che era intorno a me sembrava chiedere una leggerezza che semplicemente non avevo. In quei momenti, l’unica cosa che non mi ha mai chiesto di essere diverso da ciò che ero davvero è stata la musica. Da qui arriva la frase del brano "my instrument never betrays me, you stay with me all my life" (il mio strumento non mi tradisce mai, tu resti con me per tutta la vita). È un pensiero semplice, ma per me ha avuto il peso di una certezza. Il riferimento al Natale non è un espediente o un tentativo di raccontare le festività: è il modo per dire che, anche nei giorni in cui tutto dovrebbe sembrare sereno, in un periodo dell’anno in cui tutti sembrano voler dare un tono più leggero alla propria vita, dentro, la leggerezza non sempre c’è. Ho sempre avuto la sensazione che le feste mettano in evidenza anche ciò che manca, che si è perso o che non è risolto. E questa canzone si muove proprio nella distanza tra ciò che ci si aspetta da te e quello che senti davvero. Nel video ho cercato di rimanere fedele a questo, senza costruzioni superflue e senza ricercare un’atmosfera “di stagione”. Ho scelto un racconto asciutto, sul rapporto più onesto che conosco: quello tra me e il mio strumento, lo stesso che mi accompagna ormai da una vita e che è rimasto saldo quando molte altre cose non lo erano.

 

Questo brano, da solo, racconta una parte chiara di me. Ma per capirlo davvero, bisogna vederlo dentro Piramide. Quel disco non è nato in continuità con nulla: è un lavoro che ho ripreso in mano dopo anni, partendo da canzoni che avevo lasciato chiuse in un cassetto perché non riuscivo ad affrontarle fino in fondo. Ho scritto quei pezzi tra il 2004 e il 2017, in momenti molto diversi della mia vita. Li ho custoditi perché parlarne apertamente allora mi sembrava prematuro. Tornarci oggi è stato come riaprire fotografie che non avevo più guardato: alcune ancora vive, altre difficili da rimettere a fuoco, altre che non pensavo avessero ancora un peso.

 

Dentro “Piramide” ci sono la mia famiglia, la mia terra, i posti che ho lasciato e quelli in cui ho provato a ricominciare. C’è la Sicilia che ho portato con me anche quando ero lontano, non come nostalgia, ma come modo di guardare le cose. Ci sono errori, tentativi, rabbia, momenti in cui mi sono fermato e altri in cui avrei voluto farlo ma non potevo. Non è un disco nato per seguire una tendenza; è un lavoro che ha preso forma quando ho deciso che era arrivato il momento di dare un nome alle cose che avevo evitato per troppo tempo.

 

Ho cercato solo di essere onesto, con me prima di tutto. E in questo percorso Never betray me (... Merry Christmas) è diventata una sorta di bussola. È la canzone che mi ha ricordato che, anche quando tutto il resto si muove, almeno un punto fermo lo avevo già. Forse è per questo che la sento così mia. Perché parla senza effetti speciali. È una canzone che non fa grandi promesse, ma parla del fatto che, quando sei disposto a guardarti senza filtri, serve un posto in cui non doverti proteggere. Per me quel posto è la musica. Ed è lì che torno ogni volta, anche quando la vita chiede di andare altrove. È la mia maniera di ricordarmi che posso sempre ripartire da qui.

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