Il brano racconta di uno spazio dove i pensieri si accavallano, dove stimoli diversi si incontrano e si scontrano, dove identità e istinti emergono senza filtri
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
Cervello Medio è nato in una notte qualunque, dentro il bagno a mattonelle rosse della Balza Futurista di Messina. Volevo raccontare qualcosa di autentico, qualcosa che non avesse bisogno di essere messo in scena. Così, io e Danilo Currò (regista con il quale ho curato la direzione del video), abbiamo piazzato una camera dentro lo specchio del bagno e lasciato che la serata facesse il resto. Chiunque entrasse, sapendo che c’era quella camera, ha accettato di farsi riprendere. È stato bellissimo vedere come ognuno, anche solo per pochi secondi, lasciasse una parte di sé in quello spazio così piccolo ma così pieno di verità. Mi interessava osservare l’umanità nel suo passaggio più disarmato: il bagno di un locale è un luogo dove nessuno si filtra, dove i gesti diventano spontanei, dove ridere, sfuggire o ritrovarsi è naturale. Le mattonelle rosse creavano un microcosmo caldo e quasi sospeso, trasformando il bagno in un piccolo palcoscenico naturale in cui ogni persona diventava parte di un racconto collettivo.
Non volevo limitarmi solo a documentare. Volevo che il video raccontasse anche il mio
modo di fare musica, artigianale e diretto, quello che costruisce tutto da zero. Così ho
registrato un live completo, suonando personalmente tutti gli strumenti del brano -
batteria, chitarre, minilogue e sassofono. Poi abbiamo montato queste performance
insieme al girato autentico della serata, mischiando realtà e musica fino a farle diventare un’unica esperienza visiva. Questo contrasto tra caos e concentrazione crea un dialogo intenso tra quello che succede fuori e quello che succede dentro di me.
La mia presenza non è invasiva: è un filo che attraversa la confusione, i sorrisi, le piccole follie di quella notte. Il concetto di Cervello Medio è proprio questo: uno spazio dove i pensieri si accavallano, dove stimoli diversi si incontrano e si scontrano, dove identità e istinti emergono senza filtri. Il bagno, quel bagno a mattonelle rosse, diventa la metafora perfetta di questo stato mentale, un luogo in cui tutto può accadere, dove ci si perde e ci si ritrova allo stesso tempo. Il videoclip non ha un finale narrativo tradizionale. Si chiude con uno “pull out”: la camera si allontana lentamente, lasciando lo spazio pronto per l’inserimento in post-produzione di un grande cervello digitale, simbolo del caos mentale e della ricerca di equilibrio che
attraversa il brano. In questo modo il video unisce la spontaneità di una serata vera, la presenza collettiva di persone reali e la mia performance musicale completa, creando un’esperienza che è allo stesso tempo reale, poetica e visivamente intensa.
Cervello Medio è, per me, un pezzo di verità: un frammento di umanità che si muove
libero e una prova concreta del mio modo di fare musica, vissuta e condivisa con chi era lì, in quella notte, dentro il bagno a mattonelle rosse, pronta a trasformarsi in racconto cinematografico.