Targhe Tenco 2025, Caroline Pagani premiata: “È importante essere curiosi”

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Matteo  Rossini

Matteo Rossini

Crediti foto: Barbara Ledda

Caroline Pagani, premiata con la Targa Tenco come Produttrice artistica del Migliore album a progetto per Pagani per Pagani, ci ha raccontato: “È nato parallelamente alla creazione dello spettacolo teatrale su Herbert come individuo in grado di abbracciare radio, arti figurative, riciclo, pittura, illustrazione e parole”

Questa sera, venerdì 24 ottobre, Caroline Pagani riceverà la Targa Tenco 2025 in quanto Produttrice artistica del Migliore album a progetto grazie a Pagani per Pagani. A poche ore dalla cerimonia di premiazione, l’artista ci ha parlato della nascita del disco e della straordinaria eredità lasciata dal fratello Herbert.

caroline pagani: “è importante che le arti comunichino tra di loro”

Un album nato unitamente allo spettacolo teatrale per celebrare l’immensa opera artistica del fratello Herbert, Caroline Pagani ha scelto alcuni brani per raccontare una delle figure più magnetiche dello spettacolo. Presenti collaborazioni con nomi illustri: da Fabio Concato a Moni Ovadia. L’album Pagani per Pagani riceverà la Targa Tenco 2025 nella categoria Migliore album a progetto. Ecco la nostra intervista.

 

Il Premio Tenco accende i riflettori sul cantautorato italiano, qual è il suo stato di salute?

A me sembra che il cantautorato italiano stia un po' tornando alle origini e che stia rinascendo. Trovo ci siano fermento e grande voglia di testi intrisi di storie con tematiche solide. Penso si stia andando in una bella direzione.

 

Com'è nato l'album Pagani per Pagani?

L’album è nato parallelamente alla creazione dello spettacolo teatrale su Herbert come indivudo in grado di abbracciare radio, arti figurative, riciclo, pittura, illustrazione e parole. Il disco e lo spettacolo sono interconnessi.

 

Come hai scelto i brani?

È stato davvero molto difficile! Ho fatto un lavoro di sottrazione escludendo quelli più noti considerati compromessi di gioventù da Herbert. Ho optato per canzoni solide con tematiche forti.

 

Qual è il fil rouge dell’album?

L’amore declinato in tutte le sue forme: da quello di una coppia a quello genitoriale passando attraverso la passione per le arti.

 

Nell'album ci sono tante tematiche.

Palcoscenico parla della mercificazione dell’artista, Signor Caruso è una parodia e omaggio al tenore, Il condannato parla di distanza e solitudine, Serenata tratta l’alienazione nelle grandi città. Ci sono canzoni in italiano e in francese.

 

C’è un brano che senti particolarmente vicino?

Sì, La mia generazione perché parla della storia della famiglia.

 

Come hai scelto gli artisti con cui collaborare?
Danilo Rea perché lo stimo profondamente e ha fatto un bellissimo arrangiamento di Albergo a ore riuscendo sempre a calarti in un’atmosfera straordinaria. Shel Shapiro per il rock. Fabio Concato per lo stile e la gentilezza. Moni Ovadia perché ho pensato fosse adatto per quella canzone. Francesca Della Monica perché è una vocal performer straordinaria adatta per il brano 100 scalini. Infine, Giorgio Conte per lo stile dissacrante.

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Un ricordo di Herbert?

Ce ne sono diversi, il primo che viene in mente è una gara di ritratti. Lui faceva questi ritratti meravigliosi, acquistati anche da Federico Fellini, così vedendolo cercavo di ritrarlo. Poi ricordo una visita a una mostra di Arcimboldo a Venezia in cui mi spiegava tutto, non posso non pensare anche alla sua casa di Parigi.

 

Cosa vorresti venisse lasciato in eredità dalla sua arte?

Domanda difficile! Forse direi la necessità che le arti comunichino tra di loro, ad esempio nei suoi concerti c’erano numeri circensi e momenti di danza. Vorrei che venisse tramandato questo modo di guardare l’arte in maniera più globale. Mi piacerebbe potesse arrivare l’importanza di essere curiosi, poliedrici e sensibili al nostro pianeta. Credo sia importante mantenere una dimensione il più possibile umana e artigianale dell’arte. Herbert fu importante perché fu uno dei primi ad abbattere le barriere tra musica e pittura, per questo lo chiamavano il canta-pittore.

 

Visto l'enorme lavoro di Herbert, in cantiere c'è un secondo album?

Prima devo finire la promozione di questo album, però ho già in mente tutte le canzoni che vorrei includere nel prossimo.

 

L’album è frutto di una grande ricerca.

È stato un lungo lavoro iniziato durante la pandemia e durato due anni. Ho curato ogni minimo dettaglio del progetto, ad esempio anche la grafica.

 

E tra pochi giorni sarai sul palco del Teatro Gerolamo di Milano.

L’8 novembre sarò in scena con lo spettacolo "Mobbing Dick" che tratta il mobbing nel mondo dello spettacolo in maniera tragicomica proponendo anche un viaggio tra le eroine di William Shakespeare. Il giorno seguente sarà la volta dello spettacolo "LUXURIÀS – Lost in Lust" ispirato al mito di Francesca da Rimini.

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