Mecna, album Discordia, Armonia e Altri Stati d'Animo: "Accettarsi è sapere cosa ci piace"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Credit Simone Biavati

Il progetto indaga il fatto che parlare di relazioni non significa scrivere la classica canzone d’amore ma piuttosto cercare se stessi attraverso l’altro. L'INTERVISTA

Con Discordia, Armonia e Altri Stati d'Animo, Mecna ha scritto canzoni intense e raffinate, utilizzando il rap come linguaggio e come strumento capace di arrivare

dritto al cuore di chi sa ascoltare. Per Mecna parlare di relazioni non significa scrivere la classica canzone d’amore ma piuttosto cercare se stessi attraverso l’altro: un mondo esterno che diventa specchio e filtro. Fare questo attraverso il rap è una sfida complessa. In un genere dove spesso domina il cliché dell’uomo vincente e invulnerabile, ammettere fragilità e delicatezza non è un esercizio semplice. In questo album c’è una chiara progressione in questa direzione: un approfondimento mai banale, attento ai dettagli, alle riflessioni e alle visioni di un artista che ha raggiunto la maturità senza perdere leggerezza e innocenza. Il gesto della scrittura resta

empatico e autentico: un racconto di sé che diventa abbraccio e comprensione anche per chi ascolta. Le produzioni e gli arrangiamenti di Lvnar e Fudasca accompagnano e completano questo processo creativo, fondendo sonorità e atmosfere in un equilibrio perfetto. L’attitudine di Mecna, guidata da un’intelligenza emotiva e da una sensibilità capace di cogliere le sfumature più intime, appare oggi più attuale che mai e rappresenta un riferimento importante per i giovani ascoltatori. È il segno di un artista che desidera essere compreso nella sua complessità e nella sua interezza.

Discordia, Armonia e Altri Stati d'Animo è un titolo ambizioso: l'album trasmette un senso di serenità e completezza. La lavorazione si è sovrapposta all'Ep Introspezione uscito lo scorso luglio o hanno seguito binari paralleli?

Mentre scrivevo il disco ho sentito l'urgenza di scrivere pezzi un po' più essenziali e dunque è nato in parallelo ma quando sono uscito con Introspezione ho capito che la direzione del disco doveva essere simile e dunque qualche brano lo ho eleminato, focalizzandomi su suoni e tematiche omogeni, era più vario all'inizio e posso dirti che è meno superficiale.

 

Tu, nelle relazioni, cerchi te stesso attraverso l'altro e non è facile. Credi che la grande difficoltà sia che oggi idealizziamo l'altra persona e non la accettiamo per quella che è la sua natura? In Quanto ti Importa dici che "cambiare è più normale di quanto si pensi".

Quando scrivo mi riferisco spesso a una relazione perché è il tramite per dire e capire tante cose in generale. Parto da un pensiero o da un suggestione e osservo dove mi porta la scrittura.

 

In Sognare in Grande dici che sei il vecchio della compagnia e che oggi le cose tristi ti rallegrano e hai fatto pace coi tuoi demoni: liberarsi dei demoni è sognare? E' l'inizio di un viaggio umano libero e sincero?

Secondo me sì, per me quella è pace anche se non significa essere in pace con se stessi in toto perché è utopico; nel brano che citi è più trovare la propria strada e avere le idee chiare su cosa piace e non piace: fare così è iniziare ad accettarsi.

 

Oggi ti capita di guardare il cielo "come se distasse poco più di un metro" o il cielo resta il luogo dei sogni e di mondi sconosciuti? E nel caso cosa è "un pianeta tutto nostro" o quando guardi la luna il dito è coperto, come racconti in Terapia?

Il cielo è sempre il parametro per andare oltre e sognare in grande. Il dito che copre la luna è più una critica a cosa succede se badi più alla forma che al contenuto. Penso che in ogni relazione ci sia una confort zone che per me è un pianeta tutto nostro ma che in realtà è casa e serenità.

 

"Il tempo che ho usato a scusarmi lo avrei dovuto usare per vivere" dici in Due Mostri: è un tuo rimpianto?

Sì e no. In passato ci ho perso tempo a scusarmi ma non era il modo giusto, ho avuto un cambio di visione sulle cose che non mi facevano stare bene e ho iniziato a vivere meglio.

 

La Stessa Canzone è il mio brano preferito: anche qui torni a parlare di errori quando dici "non capivo dove sbagliavo". Perché quello degli sbagli è un tema che torna spesso nei tuoi testi? Qui in più c'è anche quello della comprensione che spesso è fonte di errori e fraintendimenti.

Con la reazione agli sbagli si capisce molto delle persone, se uno persevera o aggiusta il tiro spiega assai. E', secondo me, un punto di vista per leggere le persone e le relazioni.

 

Tutte le ragazze che citi in Solamente di Te sono passate nella tua vita oppure sono nomi di fantasia?

Alcune sì altre no ma resta quello che esprimo un concetto esasperato.

 

Quale era il pezzo che ascoltavi sul treno del ritorno che avevi scritto quel giorno citi in A Ciel Sereno?

Un brano del disco fatto con CoCo, credo fosse Amici.

 

"Non sarà il disco dell'anno ma sarà ciò che ho dentro": è la tua idea di musica ma soprattutto il consiglio per chi sogna un futuro nella musica?

Non un consiglio ma una suggestione. Nella musica la felicità è nella consapevolezza di cosa si ha e di cosa si è. Oggi sono tutti a fare la gara...io preferisco un disco che rappresenti me e non gli altri, se poi arrivano riconoscimenti sono comunque felice ma non è la missione principale.

 

Una curiosità facendo un passo indietro: Quello che Non Ho è anche una canzone di Fabrizio De André. Lui scrisse "quello che non ho è ciò che non mi manca": vale anche per te oggi?

Ci può stare, è un modo per accettarsi senza mai smettere di sognare e trovare un equilibrio.

 

Che puoi anticiparmi del tour? 

Sto iniziando a ragionarci, sarà complicato fare una scaletta, i dischi e i pezzi aumentano e si complicano le dinamiche per creare un balance tra nuovo e vecchio. Laska, che in questo 2025 compie dieci anni, è sempre stato presente con due, tre brani, forse a sto giro inserirò qualcosa in più. Da cinque anni vado in giro con una band rodata e per noi il bello è ripensare, riarrangiare e unire il vecchio al nuovo.

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