Bruce Springsteen sugli Usa: "Farò del mio meglio per cambiare le cose"

Musica
©Getty

"È un momento in cui non si può non avere dubbi. Non so dove stiamo andando" dice il Boss ospite di "Che tempo che fa" a proposito dell'era Trump. Ma, prosegue, "non abbiamo mai avuto una storia di autocrazia. Visto che ho dei figli credo che la situazione cambi e cercherò di fare del mio meglio, con la mia piccola influenza, di far sì che le cose cambino"

"È un momento in cui non si può non avere dubbi. Non so dove stiamo andando. Per 250 anni il mio Paese ha combattuto per la libertà, è stato il segno della speranza, del credere, un esempio - speriamo - di democrazia positiva per la maggior parte dei Paesi del mondo". Parla così dell'America di oggi Bruce Springsteen, ospite in collegamento con Che Tempo Che Fa sul Nove, insieme con Jeremy Allen White, in occasione dell'uscita in sala il 23 ottobre di "Springsteen: Liberami dal Nulla", in cui l'attore interpreta il Boss. "Naturalmente abbiamo fatto molti, molti errori, ma abbiamo sempre cercato di fare del nostro meglio" sottolinea il rocker, che non ha risparmiato critiche al presidente Trump, rispondendo alle domande di Fabio Fazio. "Il nostro cuore - prosegue - sta nel luogo giusto. Non abbiamo mai avuto una storia di autocrazia. Visto che ho dei figli credo che la situazione cambi e cercherò di fare del mio meglio, con la mia piccola influenza, di far sì che le cose cambino".

"Raccontarmi in un film non so se sia coraggio"

Nel corso dell'intervista, Springsteen ha parlato naturalmente del biopic che arriverà nelle sale il 23 ottobre, con protagonista Jeremy Allen White nei panni del Boss. La pellicola segue la realizzazione dell'album 'Nebraska' di Bruce Springsteen del 1982. Inciso con un registratore a quattro piste nella sua camera da letto in New Jersey, l’album ha segnato un momento di svolta nella sua vita ed è considerato una delle sue opere più durature: un album acustico puro e tormentato, popolato da anime perse in cerca di una ragione per credere. A partire dal Boss, che si è servito della musica per affrontare i traumi del passato dovuti al rapporto difficile con il padre. Non un biopic tradizionale, ma un ritratto di un uomo dietro il mito, in tutte le sue fragilità. "Non so se sia una questione di coraggio, è stato comunque interessante. E quelli sono stati gli anni nei quali davvero io ho affrontato una transizione dal punto di vista della mia salute mentale e della vita in generale. E poi ho anche inciso 'Nebraska', che è uno dei miei album preferiti e non volevo fare un album musicale normale. Quindi, abbiamo scelto di raccontare solo qualche anno della mia carriera e della mia vita perché volevamo concentrarci principalmente su due aspetti fondamentali per me, ovvero dramma e musica" spiega Springsteen.  "È stata - ha proseguito - un'esperienza profondamente emotiva vedere il riflesso della mia famiglia sullo schermo". Per il film "è stata ricostruita la casa di mia nonna, in Virginia, dove sono cresciuto. Un luogo che rivedo nei miei sogni almeno due volte l'anno. Al di là dei conflitti, quegli anni ti restano addosso per sempre. Riuscire a riviverli in questo modo è stato meraviglioso", conclude.

 

Approfondimento

Springsteen: liberami dal nulla, dal 23 con Jeremy Allen White

Spettacolo: Per te