Georgia Mos ricrea Pump The Jam: "Siamo ancora poche donne dj ma la curiosità cresce"
Musica
Conosciuta come una delle migliori dj e producer della scena contemporanea, questa rivoluzionaria "open mind" sanremese racconta come si può, attraverso la musica, capovolgere il mondo e donare felicità. L'INTERVISTA
L’energia contagiosa e la carica esplosiva di Georgia Mos, una delle donne dj e producer più seguite d’Italia, nonché uno dei volti di spicco della scena dance ed house mondiale, inserita anche nella classifica tra le migliori dj al mondo, torna a farci ballare con la sua rivisitazione in chiave afrohouse della leggendaria hit Pump the Jam. La vocazione di Georgia Mos a intrecciare musica, moda e cultura contemporanea. Conosciuta come una delle migliori dj e producer tra le donne più acclamate della scena contemporanea, Georgia Mos, all'anagrafe Giorgi Moschini, ha raggiunto in parecchi anni di gavetta una popolarità sempre maggiore che l’ha portata a collaborazioni di caratura internazionale.
Giorgia partiamo dalla fine ovvero da Pump the Jam: perché hai scelto di rileggere quel brano e come ti ci sei approcciata?
Sono sempre stata fan di questo pezzo, è un po' che ragionavo sul fatto che mi sarebbe piaciuto farlo e dare una mia versione con suoni nuovi e un mood con un mio vocal, sonorità house e pro-house. Per altro lo suonavo già nei miei dj set e ora è ancora più bello.
Quando il brano uscì, nel 1989, fu un grande successo: in cosa resta, quasi 40 anni dopo, un brano iconico?
E' un pezzo topline che fa parte della memoria collettiva, tra parole e melodia è forte ed è accattivante. La conoscono diverse generazioni, dal ventenne al sessantenne quando la ascoltano si divertono.
Il musicista e produttore belga Jo Bogaert all'epoca sottolineò la difficoltà di esportare musica dall'Europa agli Stati Uniti, soprattutto in ambito dance: è ancora così?
I confini si sono allargati e allineati, erano anni molto forti con la dance. Sai a volte abbiamo paura di attingere dagli Stati Uniti ma altre volte nascono cose belle, bisogna fidarsi delle proprie capacità senza copiare.
Il deejay che è diventato popstar fa bene alla categoria o toglie libertà visto che subentrano le major?
La fama ha dato una bella spinta alla figura del deejay, oggi è più popolare e mainstream, ora è un vero e proprio artista. Non suona solo, produce i brani, alcuni per altro sono polistrumentisti, altri laureati al Conservatorio; io stessa da piccola ho studiato canto e chitarra. E' giusto che abbiano una centralità maggiore.
Oggi si parla spesso di uptempo, pure troppo secondo me: come lo spiegheresti a un adolescente? E credi sia un concetto abusato?
E' uno stile musicale più veloce e pieno di energia con vibrazioni positive. Per la nuova generazione si tratta armonie catchy e casse, appunto, uptempo. Ci aggiungo che la musica è ciclica.
Sei del segno dell'Acquario: ti ci riconosci?
Credo nel segno, nell'ascendente e nel segno lunare in Pesci che significa sensibilità. E' creativo, positivo, razionale, è vivi e lascia vivere. Poi c'è l'ascendente Sagittario che è avventura.
Sei stata giurata nei talent Lady J e Top Dj: come è la Georgia prof? E la qualità degli allievi è valida?
Da due anni sono giurata in Lady J, essere al di là sul banco dei docenti trasmette responsabilità ma tu offri la possibilità di mostrare la propria musica. Ne ho trovate due molto giovani che mi piacciono particolarmente, è importante sostenere le donne. Sono una prof che dà consigli in base alla propria esperienza, sono anche un po' severa, con me lo sono stati con me i miei mentori. Quel che conta è fare esprimere le loro personalità.
A proposito di prof, quando eri ancora Giorgia e andavi a scuola nella tua Sanremo ti applicavi? Materia preferita e materia più odiata?
Mi applicavo, mi piaceva, avevo una media dell'8, ero abbastanza brava. Nella mia quotidianità dopo la scuola studiavo danza e canto. Come materie amavo Diritto e Filosofia. Un po' meno le materie scientifiche, ecco quelle mi piacevano quando ero molto piccola. Ma il tuo apprezzamento dipende dall'arte del professore: se ti fa amare la materia o te la rende respingente.
Dici spesso che all'inizio della tua carriera sei stata una procrastinatrice mentre dovevi essere più decisa. Oggi credi che quel tempo lento sia stato proficuo?
Non ci sarà mai una risposta. I momenti più lenti se fossero stati i più scattanti dove sarei oggi? Non esiste una controprova. Ho però imparato l'importanza di prendermi dei momenti per pensare, ragionare e razionalizzare. L'importante è focalizzare.
Hai suonato in alcuni dei club più importanti al mondo: come viene accolta la dj donna e italiana?
Gli italiani sono accolti con entusiasmo, mi sentivo super voluta, ci sorridono sempre e anche a livello musicale piacciamo. Siamo ancora in minoranza come donne ma ora c'è più curiosità.
Sei riflessiva o impulsiva?
Molto riflessiva, pure troppo da Acquario. Penso alle conseguenze di una azione prima di agire.
So che sei Sanremo-dipendente come radici ma le tue vacanze sono al mare o in montagna?
Sono mare dipendente, l'acqua è un elemento di cui sento l'assenza quando sono via. A Sanremo ho i miei rituali, ho la famiglia e le amiche. Solo a Sanremo seguo una ritualità, d'altra parte ci sono cresciuta. Le Maldive primeggiano se devo immaginare una vacanza vera.
Il tuo armadio è ordinato? Quale è il capo di abbigliamento o l'accessorio cui non sai dire di no?
Non sono estremamente ordinata, ho il mio ordine creativo ma crescendo sono migliorata. La borsa vince sempre.
Sai cucinare? Hai un piatto forte?
Ho una mamma siciliana bravissima ma io forse per mancanza di tempo non mi applico, amo però i dolci e dunque preparerei delle torte.
Che rapporto hai con i social? Nel tempo hai imparato a gestire gli hater?
Abbastanza stretto e diretto, nel bene o male e, ci aggiungo, purtroppo, perché ne abusiamo, perché per chi fa un lavoro a contatto col pubblico è importante, dunque siamo all'uso ampio e quotidiano. Li gestisco io in primis, cerco di rispondere sempre. Tema hater: mi ritengo fortunata, non ne ho mai avuti da attacchi brutti, qualche volta qualcuno c'è stato e a volte ho risposto per capire cosa li spingesse ad avercela con me ma di solito su ritraggono, insomma sono leoni da tastiera: Prendere le distanze è importante, c'è però chi ne soffre.
Cosa significa oggi, nella stagione dei muri e di un ritorno di razzismo, essere cosmopolita, quale tu sei?
Significa tanto, siamo circondati da guerre e odio dunque è un privilegio poter viaggiare e toccare diverse culture e fare un mestiere che è energia e collettività, che unisce le persone e trasmette sensazioni positive. Porti gioia.
Che sorprese ci saranno da qui a dicembre?
Stiamo lavorando su musica nuova, ci sarà qualche altra uscita. Intanto ora parto con le date invernali.