Serena Brancale in concerto a Milano: "Ho una natura istintiva, poi mi mordo lingua"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

L'appuntamento è il prossimo 25 ottobre al Teatro degli Arcimboldi: sarà una serata speciale che chiude anche un ciclo. Nei primi mesi del 2026 arriverà il nuovo disco. L'INTERVISTA

Serena Brancale, signora dell'estate, ha annunciato la chiusura del tour, che ha totalizzato oltre quaranta date, con una data, sabato 25 ottobre, al Teatro Arcimboldi di Milano (ed è la sua prima volta). Sarà accompagnata, come mi ha raccontato, da una band straordinaria e da un corpo di ballo made in Puglia oltreché da Carlo Avarello, che di Serena è l'angelo custode artistico. Sarà uno show potente, colorato e ricco di contaminazioni: jazz, soul, elettronica, dialetto e groove si fondono in un’esperienza live totalizzante, capace di sorprendere il pubblico fino all’ultimo brano. Serena Brancale, grazie anche a un tour nei Blue Note del mondo (Tokyo, Shanghai, Seul e New York) consolida il suo profilo di artista globale, capace di emozionare e coinvolgere anche oltre confine grazie a una vocalità unica e a uno stile che fonde jazz, soul e influenze mediterranee. Le sue esibizioni hanno rappresentato non solo un importante riconoscimento nazionale e internazionale, ma anche la conferma del suo carisma scenico e della forza comunicativa della sua musica. 

Serena, partiamo dal tuo racconto di un'estate fantastica, piena di musica e di festa.

Il verbo che mi caratterizza è normalizzare, dopo dieci anni di Blue Note, il Teatro Petruzzelli a Bari e tante altre venue prestigiose finalmente ritorno a Sanremo: normalizzo le emozioni e mi porto a casa dieci anni di lavoro sulla musica. Me lo godo, mi sono detta scendendo dalle scale, è magico... l'ho aspettato per dieci anni.

 

Hai proprio conquistato tutti, a partire dai più piccoli.

Non mi abituerò mai ai bambini, a come mi guardano, mi sembra sempre strano ma coltivo l'amore ogni giorno e si trasforma in un abbraccio ai bambini che mi chiedono la foto. Prima ero seguita dalle genti del Conservatorio e dai follower di Instragram oggi sono mie fan la signora di Bari vecchia e la nipotina che amano i brani in vernacolo.

 

Anema e Core è tutt'oggi uno dei brani più passati dalle radio e tra i più cantati: in cosa consiste la sua magia? Forse nel fatto che la gente sente che "la mia anima canta"?

La gente si rivede perché la melodia ricorda qualcosa di già esistito e non c'è un richiamo a Roberto Murolo: è una melodia larga che si presta a essere cantata da tutti. Il testo è un mix tra pugliesità e amore per Napoli, sonorità uniche. È una canzone che abbraccia tutti.

 

Nel testo parli di due star del cinema italo-americano: se potessi per un giorno diventare un'altra, chi vorresti essere?

Ho sempre amato Paolo Cortellesi; se poi guardo all'estero ancora impazzisco per Glenn Close e Nicole Kidman.

 

"Cosa vuoi davvero, soldi o libertà?" canti sempre in Anema e Core. Rifletti sul fatto che in questa epoca non puoi scegliere perché non ci sono soldi ma soprattutto ci stanno togliendo la libertà?

Se hai soldi ti manca la libertà perché sei ossessionato dall'indotto, se guadagni meno non hai libertà. Siamo destinati a una sorta di incompletezza.

 

Ho letto che per la tua partecipazione a Io Canto Family hai ripreso a studiare: in quali materie eri carente?

Ho ripreso a studiare tutte le canzoni che faccio con i bambini, studio come una volta, quando alla mia insegnante portavo esecuzioni di Giorgia o Eduardo De Crescenzo. Dopo la puntata torno in hotel e canto. A scuola la materia ostica è sempre stata la matematica.

 

Hai pubblicato un post su Instagram con una tua immaginetta sacra e la scritta Santa Serena da Bari proteggici da L Kin D Merd: me la spieghi? Ti senti una Giovanna d'Arco della musica?

È una fan che mi manda queste cose, le ha create per tutta la band. Sì, sono religiosa.

 

Cosa ti sei portata a casa dai concerti a Shangai, Pechino, Seoul e New York?

Grandissime creme coreane e maschere per il viso, oltre al loro modo di ascoltare la musica. Fabrizio Bosso mi disse "quando andrai in Corea vedrai quanto sono educati all'ascolto, studiano". È verissimo, hanno un rispetto meraviglioso per l'arte e per la musica. A New York è stato  bellissimo, c'erano un sacco di pugliesi e tanti italiani che hanno portato gli amici americani.

 

Lo scorso 25 febbraio ha compiuto dieci anni Galleggiare, il tuo primo album: che sentimenti provi per la Serena del 2015?

Ascolto Galleggiare sempre, in auto e da sola, quelle canzoni mi ricordano la spensieratezza e l'incoscienza. È stato un album pensato coi musicisti, ma le scelte finali derivano dalle mie influenze, da Esperanza Spalding a Eryka Badu, poca Italia e tanto soul. Più tardi sono arrivata a Lucio Dalla e alle influenze più italiane.

 

Il video del brano resta tutt'oggi iconico e visionario: ha tre momenti, tu nella vasca da bagno, poi che fluttui nell'acqua e infine di nuovo in vasca con tanti lumicini. Il testo è scanzonato nei toni ma pesante nel teso e attuale: è più facile galleggiare che prendere una decisione, se sei un uomo vero mostrati sicuro. È una lettera all'uomo che ogni donna vorrebbe incontrare?

Era un pensiero che esternavo a una persona con la quale all'epoca ero fidanzata: rimane legata a lui, è una questione privata. Mi fa tanta tenerezza Galleggiare, avevo la voce e il canto di chi voleva capire dove andare, era una voce morbida e soffiata, una voce in via di sviluppo, mi sentivo piccola.

 

Il Gusto delle Cose: hai capito se quando fai colazione con caffè e latte e c'è qualcuno che parla è meglio restare a dormire? E magari farsi portare la colazione a letto?

La colazione è diventata un caffè, prima mangiavo un po' di più. E vada per la colazione a letto.

 

In Je So Accussì c'è una delle tue canzoni che più amo ed è Donna: un manifesto di libertà. Ma tu conti fino a dieci prima di parlare?

Sono istintiva e mi mordo la lingua dopo. 

 

In Dolce Vita canti "tu sai che alla verità, alla verità non rinuncerei mai": ma l'amore e gli affetti non sono una formula matematica, contempli che ognuno abbia una sua verità?

Parla dell'uomo che non sa stare tranquillo, c'è dietro una storia un po' turbolenta: ti leggo negli occhi quello che sei. L'ho vissuta la dolce vita ma c'è anche la carnalità della donna del Sud.

 

Infine cosa puoi anticiparmi del concerto agli Arcimboldi? E arriverà un album?

Il disco verrà rilasciato entro primavera 2026, ci stiamo lavorando e ti dico che ho avuto solo sei giorni liberi da febbraio); il concerto sarà la chiusura di un ciclo di più di 40 date con una band straordinaria di polistrumentisti e con un corpo di ballo made in Puglia. Ci saranno ospiti e un brano inedito in una lingua diversa, l'arabo.

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