Fragile Festival, da Giulia Mei ad Anna Carol così Parma si connette con l'essere umano
Musica
Fino a domani, domenica 12 ottobre, la città emiliana si trasforma in un laboratorio diffuso di idee con al centro la sostenibilità. Centrale la proposta musicale. IL RACCONTO
Se è vero, come racconta chi indaga la mente e chi indaga i comportamenti umani, che la fragilità accettata e raccontata, diventa forza, Parma, con la seconda edizione di Fragile il Festival delle Arti e Discipline Sostenibili, dimostra forza e lungimiranza. La città emiliana ospita fino a domani un workshop nazionale sulla sostenibilità che coinvolge cittadinanza, istituzioni, imprese e professionisti in un confronto aperto e partecipato. Il programma prevede talk, concerti, show cooking, una biciclettata urbana, lezioni di yoga, un’azione di clean up collettivo, degustazioni e una mostra inedita dedicata al tema della fragilità come risorsa e chiave di lettura del cambiamento. Sono sei le venue che ospitano gli eventi: Colonne 28, Casa della Musica, Sala Show Cooking, Italia Veloce e Borgo Goldoni, tutte facilmente raggiungibili a piedi o in bicicletta e distanziate meno di 10 minuti l'una dall'altra. A volere, per il secondo anno, il Festival Fragile (o Fragile Festival) è Santeria SPA ancora una volta in prima linea a promuovere il concetto di collettività.
DA GIULIA MEI AD ANNA CAROL LA MUSICA SI SCOPRE FRAGILE
Pochi minuti a piedi dalla stazione di Parma alle Colonne 28, uno dei sei luoghi del Fragile Festival. C'è lì il panel di Vasco Bondi che ci racconta, cosa significa vivere in connessione, come si può intercettare quella sottile linea dove si ritrovano canzoni, pianeta e persone. La cosa che colpisce è il senso di partecipazione che si respira già in strada. Qui, almeno nei giorni di Fragile, l'Intelligenza Artificiale sembra non esistere. È l'umanità che si racconta ma soprattutto si confronta. Quello che aggiunge valore e sottolinea l'artigianalità della rassegna si respira nelle scelte musicali. Giulia Mei, la cantautrice siciliana diventata virale e identitaria con il singolo Bandiera, propone un set di circa 50 minuti con il recente album Io della Musica non ci ho Capito Niente; è interessante, è accrescente discettare di musica con lei e col discografico Davide Rosa senza computer su cui prendere appunti né filtri che frenino il flusso di pensieri. Anche questa è una libertà non quotidiana, era la norma, oggi è una fragilità che si chiama libera espressione e che in questo mondo dove la censura è il più temibile degli invasori, quando arriva si coglie come un dono. Poi c'è Anna Carol che pone come tema centrale del suo album Principianti proprio le relazioni: in una società sempre più concentrata sul lavoro e priva di tempo, si stanno perdendo, lasciando spazio alla solitudine. La musica di Anna racconta che la crisi delle relazioni sembra derivare dalla continua trasformazione della società, che però conserva vivi miti del passato, come l'idea di un amore perfetto seppur sempre più difficile da raggiungere. La musica nella Parma di Fragile è un fil rouge cucito a mano dagli organizzatori e che unisce a Giulia Mei e Anna Carol, tra gli altri, quel geniaccio di Bais poi Faccianuvola, Costanza Principe e Coca Puma. E sulle loro scopriamo la bellezza di questo mondo Fragile.