Taylor Swift showgirl di varie epoche nel videoclip del suo singolo The Fate of Ophelia
Musica Frame dal videoclip della canzone "The Fate of Ophelia" (credits: YouTube)Con il suo nuovo video, la star della musica americana mette in scena una riflessione sullo spettacolo stesso. L’artista si trasforma in una showgirl che attraversa epoche e linguaggi diversi, fondendo la memoria del teatro con la potenza del pop contemporaneo. Con un finale che somiglia a un congedo. O forse a un nuovo inizio…
È uscito nelle scorse ore il videoclip di The Fate of Ophelia, la nuova canzone di Taylor Swift, nonché brano che apre The Life of a Showgirl, il dodicesimo album della cantautrice statunitense.
La musicista dei record mette in scena non solo un video musicale (che potete guardare in fondo a questo articolo) ma semmai una vera e propria riflessione sullo spettacolo stesso. L’artista si trasforma in una showgirl che attraversa epoche e linguaggi diversi, fondendo la memoria del teatro con la potenza del pop contemporaneo. Il racconto visivo, che la stessa Swift ha scritto e diretto, si chiude con un gesto circolare: l’immagine di lei che, dopo il clamore di un concerto, torna a interpretare sé. Un finale che somiglia a un congedo, o forse a un nuovo inizio…
Sui social, la cantante ha condiviso il senso profondo del progetto: “Scrivere, provare, dirigere e girare il video di The Fate of Ophelia è stata l’emozione più grande della mia vita, perché mi ha permesso di riunirmi alla famiglia dell’Eras Tour”. Il riferimento è al gruppo di artisti e collaboratori che ha accompagnato Swift in tournée e che torna anche nel video. “Volevo che ogni scena, ripresa in un solo take, somigliasse a un’esibizione dal vivo e ricordasse le sensazioni che provavamo tutti assieme in quei concerti. Rendendo ogni momento importante. È un viaggio nel caotico mondo dello spettacolo”.
Un fenomeno discografico senza precedenti
L’uscita dell’album The Life of a Showgirl ha confermato ancora una volta la forza commerciale di Taylor Swift. Il disco, pubblicato insieme al video di The Fate of Ophelia, è diventato in poche ore l’album più ascoltato nella storia di Spotify nel giorno del debutto. Anche il singolo ha stabilito un primato analogo tra le canzoni.
Alle piattaforme digitali si è aggiunto il successo delle versioni fisiche: tra le diverse edizioni – comprese quelle uscite sabato con inedite versioni acustiche – sono state vendute 2,7 milioni di copie soltanto il 3 ottobre 2025. Un risultato che supera qualsiasi precedente nella carriera dell’artista. Gli analisti del settore non escludono che The Life of a Showgirl possa infrangere anche il record storico di 25 di Adele, che nel 2015 toccò i 3,3 milioni di copie vendute in una sola settimana.
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L’eco della critica tra entusiasmo e scetticismo
Dietro i numeri impressionanti si nasconde, tuttavia, un panorama critico più sfaccettato. The Life of a Showgirl ha diviso la stampa specializzata, oscillando tra lodi e riserve. Su Metacritic, la piattaforma che sintetizza i giudizi professionali in un punteggio, l’album si è fermato a 7,1, indice di una ricezione generalmente favorevole ma non priva di dubbi.
Le recensioni di testate come Variety e The New York Times hanno celebrato l’opera come un ritorno ispirato e ambizioso. Di segno opposto le valutazioni di The Guardian e Pitchfork, che hanno definito il lavoro prevedibile e poco innovativo. Il dibattito si è quindi concentrato sull’equilibrio tra la dimensione spettacolare e quella autoriale, terreno su cui Swift sembra aver voluto giocare la sua scommessa più rischiosa.
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La questione delle somiglianze musicali
Accanto al successo, si è aperto un altro fronte: quello delle somiglianze con brani di altri artisti. Diversi ascoltatori e critici hanno individuato riferimenti musicali e citazioni, alcune delle quali appaiono segnalate sulla piattaforma Genius. Solo George Michael, per Father Figure, figura ufficialmente tra gli autori accreditati, ma le ipotesi di richiamo sono numerose.
Come riporta in queste ore il magazine Rolling Stone, le analogie più discusse riguardano Cool dei Jonas Brothers, che avrebbe ispirato la traccia principale The Life of a Showgirl; I Want You Back dei Jackson 5, richiamata nell’attacco di Wood; e It Ain’t Over ’til It’s Over di Lenny Kravitz, a cui sarebbe legata Ruin the Friendship. Altri confronti riguardano Teenage Dirtbag dei Wheatus e Where Is My Mind dei Pixies per Actually Romantic, Circles di Post Malone per Opalite, Yellow Flicker Beat di Lorde per Cancelled!, White Horse della stessa Swift per Eldest Daughter e Give Your Heart a Break di Demi Lovato per The Fate of Ophelia.
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La fragile Ofelia di Taylor Swift
Oltre alla questione musicale, The Fate of Ophelia ha generato discussioni anche sul piano letterario e simbolico. Al centro delle polemiche c’è la reinterpretazione del personaggio di Ofelia, figura emblematica dell’Amleto di Shakespeare. Alcuni critici hanno giudicato eccessivamente libera la visione proposta dalla popstar, che rilegge la tragedia shakespeariana in chiave contemporanea, trasformando l’eroina tragica in una metafora della condizione dell’artista e del prezzo della fama.
L’operazione, pur mantenendo la forza emotiva tipica di Swift, ha diviso pubblico e stampa: per alcuni è un esercizio di stile raffinato, per altri una semplificazione irriverente. Ma, nel bene e nel male, conferma ciò che da anni accompagna ogni suo progetto: la capacità di Taylor Swift di trasformare ogni uscita discografica in un evento culturale, e ogni personaggio, anche quello di Ofelia, in un riflesso della propria immagine di showgirl eterna.
Di seguito potete guardare il video tipo ufficiale di The Fate of Ophelia di Taylor Swift.