Zucchero in concerto all'Arena Verona. "Chi non ha un Blues per Gaza ha buco nell'anima"
MusicaIl bluesman emiliano ha entusiasmato l'anfiteatro scaligero con quasi tre ore di concerto. Sempre commovente l'immancabile tributo a Luciano Pavarotti sulle note di Miserere. IL RACCONTO
Suona la carica a ritmo di Blues, mister Zucchero, all'Arena di Verona.
Ormai è l’artist resident per antonomasia dell’anfiteatro scaligero, il bluesman emiliano di Roncocesi, angolo satellite di Reggio Emilia. Quasi tre ore di concerto (e in questo 2025 sono ben 12 le sue esibizioni in quel luogo magico) per un viaggio di sogni, ricordi, speranze, con richiami alla cruda realtà, a una politica che non ascolta, a una Gaza dilaniata dalla morte e dalla barbarie.
Come sempre, alle 21 in punto, quindi in totale puntualità e senza l’ormai abusato quarto d’ora accademico di ritardo, Zucchero e la sua straordinaria band salgono sul palco. Si parte con citazioni di Fernando Pessoa, Léo Ferré e Gino Belli, poi un omaggio a quei mostri sacri che sono Ella Fitzgerald e Louis Armstrong (il brano è Oh, Doctor Jesus) e quindi comincia la festa con Spirito nel Buio e Soul Mama.
Tre i video che avvicinano al pubblico quello che accade sul palco e che ospitano immagini, raccontando e sottolineando l’idea di musica, di vita e di amore di Zucchero, che peraltro tra pochi giorni, il 25 settembre, festeggerà i suoi 70 anni.
La super band che lo accompagna è composta da Polo Jones (musical director, bass), Kat Dyson (guitars, bvs), Peter Vettese (hammond, piano and synth), Mario Schilirò (guitars), Adriano Molinari (drums), Nicola Peruch (keyboards), Monica Mz Carter (drums, percussions), James Thompson (horns, bvs), Lazaro Amauri Oviedo Dilout (horns), Carlos Minoso (horns) e da un’immensa, infinita Oma Jali (backing vocals).
OMAGGIO A BIG LUCIANO SU MISERERE
Tanti i momenti che emozionano. E il pubblico respira quell'aria di festa, ma anche un po' mistica, che soffia dal palco verso la platea e le gradinate. Zucchero ama, ogni sera, cambiare qualcosa in scaletta e riesce sempre a stupire. Certo, non ascoltare quella preghiera che è Hey Man è dispiaciuto, perché nella mia serata in Arena è stata sottratta dalla tracklist, ma sono talmente tante le canzoni che negli anni ha scritto e la magia che trasmettono, che non può essere considerata una lacuna. Tutt'altro.
In mezzo a pietre angolari del Blues quali Partigiano Reggiano (più che mai attuale) e Vedo Nero, fioriscono poesie come La Canzone che se ne Va e Menta e Rosmarino, quest'ultima inserita tra i bis insieme all'evocativa Chocabeck che ha chiuso la serata. Quanti Anni Ho è un debutto in tour, quindi una primizia. Poi c'è il momento acustico, con Zucchero seduto che, in un’atmosfera intima e raccolta, propone in sequenza Don't Cry Angelina ("io non voglio un mondo senza te e così vedrai che prima del grande inverno tornerò"), Un Piccolo Aiuto, Donne e Un Soffio Caldo.
Miserere è condivisa con Luciano Pavarotti che appare sullo schermo per brindare alla vita con tutta l'Arena. Per chi non è più un ragazzino, un momento nostalgia è stato proprio sulla conclusiva Chocabeck, quando protagonisti sugli schermi sono stati alcuni momenti e personaggi iconici del rimpianto Carosello, il papà artistico di ogni forma di réclame!
Si balla e si salta con Diavolo in Me, ci si commuove con Dune Mosse e Diamante. Una altalena di ritmo e di emozioni che continuerà fino all'8 ottobre. E chi ci sarà giovedì 25 si ricordi di dedicare Happy Birthday al nostro rivoluzionario del Blues, che ci ha dimostrato che quella gioia di vivere ora c'è!
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