Maria Antonietta e Colombre si raccontano nell'album Luna di Miele
Musica Credit Giacomo Gianfelici
Il primo progetto condiviso di questa coppia, che dopo essersi unita nella vita ora si unisce anche nell'arte, è un viaggio nella quotidianità: esistono canti di innamoramento e di addio, la loro scommessa è stato parlare della vita di mezzo. L'INTERVISTA
Dopo anni di carriere parallele, dischi, palchi e canzoni, Colombre e Maria Antonietta annunciano il loro primo album scritto e cantato insieme: si intitola Luna di Miele.
Nasce da un gesto semplice ma pieno di significato: ritrovare, per caso, alcune bozze di canzoni dimenticate in un hard disk, nella cassettiera della loro camera da letto. Le avevano scritte esattamente 15 anni fa, durante le prime settimane in cui si erano conosciuti. Un piccolo atto di archeologia sentimentale, che si è trasformato nel cuore pulsante di un nuovo progetto condiviso. Luna di Miele racconta un amore felice, senza negare le ombre, gli sbalzi, i vuoti, ma scegliendo una luce rara da incontrare nella canzone d’autore: quella della gioia quotidiana, dell’ironia, della meraviglia. È un disco fresco, luminoso, attraversato da dieci canzoni in cui le identità dei due cantautori si mischiano fino a diventare una sola. L’immaginario del disco si muove tra le pieghe morbide di una notte senza fine: velluto blu, suggestioni rétro, felicità condivisa fuori dal tempo. Luna di Miele è la colonna sonora di una relazione che ha scelto di raccontarsi al presente, tra pensiero e gioco.
Che sensazioni trasmette una Luna di Miele lunga 15 anni?
Sicuramente si trascina da tre lustri ed è vero che il centro del disco sono canzoni dell'epoca che sono restate in un hard disk che abbiamo ritrovato in un cassetto qualcosa c'era, un arrangiamento, una melodia, c'era del sugo come si suole dire che bisognava portare a compimento. Era come se non volessimo tradire queste pseudo canzoni che avevamo dimenticato e inaspettatamente ritrovate in un cassetto. Poi ne abbiamo scritte altre, esistono canti di innamoramento e di addio, la nostra scommessa è stato parlare della vita di mezzo.
Quelle bozze vi hanno aspettato tre lustri e non potevate tradirle: avete mai temuto che loro avessero tradito la vostra visione di amore felice?
Riascoltandole no, quello che ci è piaciuto è stato riconoscerci, il tempo passa, fai esperienze, cambi la visione della vita...ma c'era del candore nel quale ci siamo riconosciuti. Non c'era nessun argine emotivo, Gelato Con la Panna e Falafel hanno molto di originale, tra chitarra e organo, sì ci sono cose che hanno superato il tempo. Anche noi, pur nella crescita, siamo rimasti noi se ci riconosciamo.
A Te è molto Rive Gauche: quanto Parigi importante per voi e con chi avreste condiviso un bicchiere di assenzio?
Negli ultimi due o tre anni ci siamo capitati spesso, Bomba Dischi è parte di festival parigini, sono nate connessioni con artisti francesi, ci è piaciuta la vitalità di quel posto. Assenzio, forse la prima scritta, conteneva già versi in francese, a livello sonoro siamo sempre rimasti affascinati da Serge Gainsbourg e le sue incursioni in sonorità musica Reggae e le affinità con Peter Tosh. Oppure berremmo un bicchiere di assenzio con Arthur Rimbaud, Parigi è casa sua: sarebbe bello nel periodo dello scoppio della Comune.
Tra la vostra Signorina Buonasera e Buonasera (Signorina) di Fred Buscaglione che differenza c'è? A parte che sempre di sogni si tratta.
La nostra signorina è un incontro avvenuto nella hall di un hotel con un karaoke, è sognante che ha voglia di buttarsi in una cosa nuova, in un nuovo sogno. Cambiano i linguaggi e le sensibilità ma a tenere unite le persone sono i sogni. Nei sogni ti riconosci sempre...anche se non ti conosci: a quell'appuntamento noi ci siamo riconosciuti.
E' bello lasciarsi fregare dalle cose che si hanno in comune? Ed esiste veramente quell'hotel della Riviera?
L'hotel esiste ed è a Pesaro, Hotel Leonardo, tipico da karaoke per anziani. Prima siamo stati nel negozio di dischi di Mirko dei Camillas; ci si entusiasma per cose già evidentemente utopistiche, il senso è gli illusi di sempre.
Quando c'è una crepa tutti chiamano un muratore. Che brividi trasmette essere la crepa che fa filtrare la luce del sole?
E' un omaggio a un maestro come Leonard Cohen. Il muratore chiude il problema senza viverlo. Se sei cemento armato non vivi fino in fondo.
Cosa rende una giornata perfetta? Basta una moquette colore smeraldo?
Quando chiesero a Johnny Cash cosa è per te il paradiso lui disse che era stato quella mattina bere il caffè con sua moglie. Quindi è quando esci e bevi il caffè o quando mangi il gelato al porto. Oppure è la cosa non pianificata.
Gelato con la Panna è la mia preferita. Mi ricorda Avventura a Durango di Fabrizio De André anche se non ha la sua drammaticità: quanto male fa essere liberi?
Ha sempre fatto male. Lo farà sempre, è una categoria esistenziale: la libertà è un esercizio che va migliorato e se lo fai ti esponi a delusioni, giudizi, cose che bene non fanno. Come nella Durango del Maestro è un viaggio pieno di imprevisti e improvvisazione.
Quando arriva la tristezza come si fa a ingannarla fingendo di essere un altro o un'altra?
Con una buona maschera o dissociandosi. La cosa più importante è esserci anche nella tristezza e devi passarci attraverso per superarla.
Secondo voi deve festeggiare ogni giorno chi non si è perso mai?
Bisogna cercare chi si è perso ma anche chi non si è perso mai di vista. Ed esserne consci. Però bisognerebbe festeggiare un po' di più e sempre e soprattutto oggi che tutto dura poco, bisogna andare oltre il senso di non meritarci il bello che ci accade tipico del cattolicesimo. La perfezione è nemica del bene.
Se il paradiso è un posto preciso sulla terra...dove ha la residenza?
Nella compagnia giusta, non importa se è uno scantinato o è Hollywood. Paradiso è quando sei te stesso con chi vuoi bene, quando sei compreso e non giudicato.
Il velluto blu è il colore che porta nel mondo dei desideri?
Ci siamo resi conto che c'è un omaggio agli Cinquanta nel disco; quando viene prodotta la canzone Blue Velvet, che poi David Lynch cristallizza nel film, è bello pensare che quello che fai abbia un colore. E' un cuscino di immaginazione è bello, poi c'è il binomio di morbidezza poetica col blu che è più notturno e privato.
Una curiosità: è più invidiosa Letizia di Pulviscolo o Giovanni di Sassi?
Giovanni: Quello è un disco dove mio fratello Marco ha messo anima e corpo, è stato l'incontro tra Letizia me e mio fratello: ne sono affascinato e non invidioso.
Letizia: Sono invidiosissima di Giovanni, vorrei suonare tanti strumenti come lui, essere capace delle sue trovate, di come orchestra le parti musicali: lo ammeto sono invidiosa di tutte le sue produzioni.
Cosa mi potete anticipare del tour? Ai vostri concerti si resta sempre fino alla fine come ai party migliori?
Concettualmente ci lavoriamo da un po', abbiamo voglia di creare qualcosa di irripetibile, sul palco ci sarà la luna di legno e plexiglass che è nella cover di Luna di Miele; eseguiremo le canzoni del disco, non mancheranno sorprese con cover riarrangiate e canteremo qualcosa del nostro repertorio individuale scambiandoci i ruoli. Festeggeremo tutti insieme!