Briga: "L'amore non ha una formula magica, bisogna conoscere se stessi per accoglierlo"
Musica
L'artista promette un viaggio nella sua intimità attraverso uno spettacolo di canzoni, luci, videowall, arrangiamenti e momenti di coinvolgimento pensati apposta per questi eventi. L'INTERVISTA
Dopo il successo di Never Again – 10th Anniversary Tour, il rapper e cantautore Briga, all'anagrafe Mattia Bellegrandi, torna sul palco con Sentimenti Club Tour, che lo vedrà protagonista quest’autunno nei principali club italiani. Lo spettacolo vedrà tre momenti distinti: una sezione rock, energica e ricca di assoli strumentali; una parte rap, per rendere omaggio alle origini dell’artista e riproporre le hit che lo hanno reso celebre; e infine un segmento acustico, intimo e carico di emozione, pensato per chiudere il concerto con intensità e coinvolgimento. Queste le date del tour già annunciate e prodotte da Authentic Jam: 11 ottobre Napoli, 13 novembre Roma e 17 novembre Milano. Briga promette un viaggio nella sua intimità attraverso uno spettacolo di canzoni, luci, videowall, arrangiamenti e momenti di coinvolgimento pensati apposta per questi eventi: "Devo molto al mio pubblico, spero di regalare loro un’altra serata indimenticabile". Sul palco Briga sarà accompagnato da Fabrizio Dottori (sequenze, tastiere, sassofono), Mario Romano (chitarra acustica e chitarra elettrica) e Alessandro De Angelis (batteria e percussioni).
Mattia, partiamo ovviamente dal tour nei club: hai scelto di chiamarlo Sentimenti, come già il disco peraltro, perché sono i grandi latitanti di questa epoca?
Ti sei risposto da solo. La penso proprio così: si dovrebbe tornare maggiormente al contatto e all’elaborazione delle nostre emozioni. Lotto tutti i giorni per non cadere nel buco nero della società moderna. Sarebbe importante non scrollare il telefono già al mattino appena svegli e non entrare nelle vite degli altri attraverso i social, poiché sono situazioni che destabilizzano. Bisogna stare di più nelle nostre vite e curare i rapporti con chi ci sta vicino.
Il live sarà diviso in tre parti: Rap, Rock e Acustico. È questa la sequenza sul palco?
È una prerogativa di tutti i miei live, avanguardistici per il crossover. Mai mi sono chiuso in un genere, ho sempre sperimentato. Per semplificare ci sarà la divisione, ma non sarà nell’ordine che hai elencato.
Come hai lavorato sull’elemento acustico? Come hai scelto i brani del tuo repertorio da riarrangiare in forma appunto acustica?
La chitarra e voce di Sei di Mattina è il mio biglietto di presentazione. Lì nasce l’amore per canzoni un po’ minimal, che poi vale anche per i miei ascolti. Se un pezzo gira chitarra o piano e voce, allora funziona. Mi diverto con Ciao Papà, eseguita piano e voce. In sala prove suono i pezzi del disco e alcuni hanno caratteristiche più acustiche: con le sequenze non trasmetti emozioni. Molti mi vedono ancora come un rapper scontroso, ma ora sono cresciuto e mai mi sono tirato indietro nel fare cose in acustico. In quei momenti sei nudo, senza l’elemento elettrico.
Buonanotte Roma è una dedica alla tua città: “dai quartieri alti a Regina Coeli”. È sempre la stessa città che ti ha cresciuto oppure oggi è molto diversa da quella di Mattia bambino?
Non è molto diversa, “e le strade sempre le stesse”, ma è la società che è cambiata, non la città!
Il Metodo Migliore è protezione e cura del prossimo in un mondo individualista: quanto una canzone può essere terapeutica? Come dici in Prima di Dormire: “ma tu ci credi un po’ ai cantanti?”
È autoterapia, e in alcuni casi fa miracoli: è comprovato da studi scientifici. Ora la musica ha reso famose persone che non sanno cosa sia il rispetto, trasmettono messaggi fuorvianti e possono portare su binari incontrollabili. Mai ho voluto essere educativo — ci sono le famiglie per quello — ma un minimo di attenzione ci vuole, essendo personaggio pubblico.
“Siamo rimasti preda degli eventi e ricorderai”: che rapporto hai con i ricordi? E quel “ricorderai” vorresti trasformarlo in “ritornerai”?
Nella scrittura della canzone no. È molto emotivo: “ricorderai” è un ossimoro, si riferisce al passato ma è rivolto al futuro. Il filo rosso del me bambino al me di oggi è una melanconia bella. Sono felice di aver scritto questa canzone.
La formula magica dell’amore potrebbe essere “siamo come Amore e Psiche e tutto il resto è fantasia”?
Non esistono formule magiche: ognuno deve conoscere se stesso, lo dicevano già i greci. Ma so che è un percorso difficile, che implica una grossa fatica. Sai cosa vuoi e cosa non vuoi. Il mio percorso e la mia storia con Arianna (Montefiori, sua moglie, ndr) sono figlie di tanta vita.
Che ruolo hanno oggi i sognatori come te? Quelli che vogliono fare le foto alle canzoni?
Io sì, lo sono. Mi piacciono i quadri. Quello che posso lo spendo in viaggi e in quadri, poi ho qualche orologio che neanche metto. Mi emoziona entrare a casa e vedere un bel quadro. Sarebbe bello fare foto alle canzoni, perché poi sfuggono. A me è capitato recentemente di riascoltare un brano dei R.E.M. che avevo dimenticato: fosse possibile fotografare la musica, non succederebbe.
Infine, l’album Sentimenti parla di sentimenti puri alla nascita e che poi le esperienze della vita contaminano: oggi che sei un giovane uomo ti senti in credito o in debito con la vita?
Sempre in debito, perché la vita è un grande regalo. Devi renderla grande ed emozionante: io omaggio la vita da essere umano.
Siccome in questo 2025 compie 15 anni Anamnesi, il tuo primo album autoprodotto, avrà un suo spazio nel concerto?
Una idea, non ci avevo pensato! Non so se avrebbe un senso ripubblicarlo, non tutte le basi sono mie: all’epoca lavoravo in un pub per pagarmi lo studio di registrazione. Quelle non mie andrebbero riarrangiate. Ma ne sono orgoglioso, perché Anamnesi è stato il mio primo mattoncino… ma la vita vuole da me nuove canzoni. Però due o tre sul palco potrei portarle, perché restano bellissime: penso a Calle Maria Ignacia e a Non Morirò, che nasce da una delusione amorosa.
Oltre al tour, che accadrà nelle prossime settimane della tua vita artistica?<<
Mi piace cantare. A volte subisco influenze: ad esempio Vieni con Me è più rap. Voglio evolvere nello stile cantautorale. È stata una scelta fare un disco come Sentimenti, che mi premierà alla lunga, perché mancavo da un po’ e devo essere presente per un lungo periodo. Poi c’è la web serie con mia moglie Arianna e singoli nuovi che saranno parte di un album che stamperò.