Trump ancora contro Beyoncé: "È stata pagata da Kamala Harris"
Musica
Il presidente accusa la sua rivale alle ultime elezioni di aver versato milioni alle celebrità per ottenere da loro degli endorsement. Ma i registri FEC indicano pagamenti trasparenti per costi di produzione, non endorsement personali
Qualche giorno fa Donald Trump ha pubblicato su Truth Social un post in cui sostiene che la campagna presidenziale di Kamala Harris avrebbe versato 11 milioni di dollari a Beyoncé per apparire a un comizio a Houston senza cantare, in cambio di endorsement. Ha fatto accuse analoghe verso Oprah Winfrey (3 milioni di dollari) e Al Sharpton (600 mila dollari), definendo tali presunti pagamenti "totally illegal" e richiedendo le loro incriminazioni. Tuttavia, non sono state prodotte prove concrete a sostegno delle sue affermazioni.
Il testo del post di Trump su Truth
"Sto esaminando la grande quantità di denaro che i Democratici devono dopo le elezioni presidenziali, e il fatto che ammettono di aver pagato, probabilmente illegalmente, 11 milioni di dollari alla cantante Beyoncé per un endorsement (non ha cantato nemmeno una nota e ha lasciato il palco tra fischi e un pubblico arrabbiato!), 3 milioni di dollari come “spese” a Oprah, 600 mila dollari al conduttore televisivo di basso livello Al Sharpton (un totale peso piuma!) e altri ancora per non aver fatto assolutamente nulla! Queste cifre ridicole sono state indicate erroneamente nei libri contabili. NON È CONSENTITO PAGARE PER UN ENDORSEMENT. È TOTALMENTE ILLEGALE FARLO. Potete immaginare cosa accadrebbe se i politici iniziassero a pagare persone perché li endorsino? Sarebbe il caos! Kamala, e tutti quelli che hanno ricevuto soldi per endorsement, HANNO VIOLATO LA LEGGE. Dovrebbero essere tutti perseguiti! Grazie per l’attenzione".
Posizione di fact‑checker e dichiarazioni ufficiali
I documenti ufficiali della Federal Election Commission (FEC) confermano che la campagna di Kamala Harris ha versato 165 mila dollari alla società di produzione di Beyoncé, Parkwood Production Media, e 1 milione di dollari alla società di Oprah Winfrey, Harpo Productions, esclusivamente come rimborsi per costi tecnici legati agli eventi elettorali (classificati come “campaign event production”), e non come compensi per endorsement. Fact‑checker autorevoli come PolitiFact e FactCheck.org hanno definitivamente smentito le affermazioni di Trump, definendole false e completamente discordanti con i dati FEC. Anche Tina Knowles, madre di Beyoncé, ha confermato che la figla non ha ricevuto alcun pagamento, anzi, ha sostenuto di aver coperto personalmente le spese di viaggio e make‑up e Adrienne Elrod, ex consigliera della campagna Harris, ha ribadito che non è stato mai versato alcun compenso per endorsement, solo rimborsi legittimi documentati. Infine, esperti legali sottolineano che non vi è alcuna legge federale che vieti i pagamenti a celebrità, a condizione che siano trasparenti e dichiarati correttamente alla FEC, come è avvenuto nel caso in questione.