Sue, l'album Come Luce: "Oggi la mia ironia è più consapevole"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

In questo album la scrittura assurge a chiave di lettura di fronte a ciò che con le sole parole non si riesce a raccontare, le parole sono il mezzo per giungere a una analisi profonda. L'INTERVISTA

Come Luce è la collana di perle artistiche di Sue, all'anagrafe Susanna Cisini, una delle cantautrici più potenti emotivamente della sua generazione. L'album rappresenta il calore, l’energia e la vita. All’interno del disco l'artista si espone rimanendo con coraggio sotto a un raggio di luce che illumina e rivela  la verità. I testi riguardano riflessioni personali, rendono eterne persone che sono mancate, parlano dei suoi affetti, rivelano esperienze vissute o parlano di storie di persone a lei vicine, raccontando un mondo intimo.

Sue partiamo dal titolo Come Luce: nel tuo cono luminoso ci sei tu ma anche persone che non ci sono più. Come hai lavorato a questo progetto che si muove in una dimensione terrena e in una ultraterrena?

Penso che la funzione delle canzoni sia anche fermare dei fotogrammi come se fossero fotografie e ricordi, è venuto da sé che canzoni dedicate a persone importanti volessero renderle eterne, l'arte nella sua semplicità ci riesce ed è venuto tutto in modo naturale.

 

Cosa c'è in Come Luce di certe tue Strane Intuizioni?

E' rimasta la mia identità che abbiamo pensato di non stravolgere troppo anche sugli arrangiamenti. L'obiettivo era non stravolgere il mio mondo, creare una immagine più curata preservando una chiave pop, leggera e abbastanza folk che fa parte di me. Ho mantenuto in piccola parte quell'ironia che ha contraddistinto il mio modo di scrivere e vivere la vita. Ora la mia ironia è più consapevole.

 

Usi la canzone come mezzo per portare il tuo io all'esterno: ci sono momenti in cui hai temuto di esporti troppo?

Sì ed è il motivo per cui il disco ha atteso. Avevo tanti brani che entravano nel profondo della mia vita, a un certo punto ti ritrovi a un bivio e desideri che siano di tutti. Ma per fare un disco serve coraggio e allora spiegare cosa vuoi raccontare di te diventa gestibile, non è affidato in un modo nudo e crudo.

 

Nutre nasce in un momento di creatività ridotta: possiamo considerarlo il punto di partenza quel "m'illumino quando torno in superficie"?

Sì in un significato generale. Il percorso di scrittura che ho fatto con Ilaria Pastore era esercizio che chiedeva di scrivere in 12 minuti una canzone legata a una immagine e io avevo una medusa nell'acqua avvolta in raggio di luce: ho raccontato di questa medusa che si dava pace nella sue luce. E' un bell'esercizio per chi è bloccato nella scrittura.

 

Non è Tempo si apre con l'ansia che sale e tu che parli di cose poco chiare: ora pronunci il tuo nome come avesse un valore?

Non sempre, quello è un punto sempre molto critico, faccio fatico a volte a darmi importanza e valore, mi metto in discussione e fatico ad alimentare la mia stima personale. In quel momento di poco equilibrio tutto aveva un peso diverso. La mia caratteristica è parlare a raffica quando sono agitata e la tensione sale, in quei momenti vado libera pure con le gaffes.

 

Non ti Volevo fare Male sembra una lettera in alcuni passaggi: che storia ha? Citi anche tua mamma e il suo consiglio sul con chi uscire.

E' un brano dedicato al mio lavoro. Racconto della mamma della signora con cui sto parlando non della mia. Faccio l'educatrice in situazioni di disabilità gravi e quelle sono situazioni incontrate negli anni. 

 

E naturale in amore odiarsi un po'?

Sì, decisamente. E' un odio paragonato a un fazzoletto di carta che finisce in lavatrice e lascia i pezzettini di carta e dunque devi rilavare ma poi finisce lì. E' l'amore è romanzato nel nostro mondo.

 

Però il finale è un ti amo col sorriso: dove sta l'equilibrio oggi in amore?

Sta nel comprendere che oltre i fastidi di cose che non funziono ci sono cose semplici che regalano un senso di appagamento. E' l'ironia del ti amo come una focaccia unta, che è una dedica alla Liguria mi ha accolto e dove trovo più agganci musicali. L'amore lo paragono ai gerani sul balcone, al sole di ottobre che amo, sono suggestioni semplici ma che trasmettono pace e bellezza.

 

"Quelle paure purtroppo mai dette" di cui parli in Ricetta restano inespresse è grazie alla musica le ha esorcizzate?

La musica ha sempre avuto questo ruolo, rappresenta la possibilità di dire cose che nella realtà ho faticato a esprimere, anche con la razionalità. Rientra nel rimorso generale di non avere affrontato discorsi complessi quando con qualcuno non riuscivo: questo è il canale per farlo, la musica è elaborazione, è un aiuto.

 

Quale è la ricetta trovata in un libro in soffitta?

E' vera. Il brano parla di mio padre, la sua assenza è stata importante nella mia vita. Il divano blu e la ricetta in soffitta sono ricordi legati a lui.

 

Sei ancora quella che dice sempre sì oppure hai imparato il valore del no?

Ho un po' imparato e mi stupisco anche io quando succede. Lo dico con la modalità che mi contraddistingue, sono una che media e spiega ma a dire no ci sono riuscita anche in campo musicale, grandi progresso

 

Ne Il Re della Festa dici che chi ti incontra non sa mai chi sei perché ti travesti: ora sai per chi? Sempre per quello lì o lo fai per la tua gente che ti fa sentire importante?

E' un brano dedicato alla storia di una persona anche se mentre scrivevo di lui sapevo che alcuni dettagli parlavano di me, come l'essere imprigionata nel lavoro. E' una persona carismatica che mi ha raccontato la sua vita...io gli ho detto che gli avrei dedicato un brano che è una cosa da non dire mai perché spesso non succede. Stavolta è accaduto. Racconto il mondo di una persona che per lavoro si travestiva davvero.

 

Alla fine possiamo dire che oggi hai finito di arrabbiarti da sola?

No, mi succede ancora, proprio per le dinamiche del non riuscire a dire cose che una persona dovrebbe imparare a dire per spegnere il confronto. Sono migliorata ma a volte mi arrabbio ancora con chi condivide la mia vita.

 

Che accadrà nelle prossime settimane?

Vado un po' in vacanza, mi fermo un attimo. Basta locali e pub dove la gente è distratta, le mie canzoni sono preziose e devono andare nei luoghi giusti. Poi c'è la ristrutturazione della mia band e dunque devo fermarmi a pensare.

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