#Jovabikeparty, la festa è qui: al No Borders Lorenzo porta l’elisir di lunga gioia

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Federico Ruggeri

Cinquemila persone di ogni età, arrivate in bicicletta ai laghi di Fusine da ogni parte d'Italia. Il maltempo che non ferma nessuno. Un concerto nella natura, che ti regala energie preziose. Ma non chiedete l’ingrediente speciale: Il segreto è farsi inebriare dalla sua pozione magica, fatta di musica, passione e continuo stupore. Il racconto

Le regole valgono per tutti: al #Jovabikeconcert del No Borders Music Festival si può arrivare solo in bicicletta, non ci sono eccezioni. Piove? Ci si copre con qualche giacca. Il tragitto è lungo e si arriva bagnati? Ci si asciuga, una soluzione si trova sempre. Perché, come insegna Lorenzo, “siamo in viaggio – sempre in viaggio – non ti puoi fermare mai”.

Il #Jovabikeparty diventa realtà: in cinquemila in bicicletta al No Borders Music Festival

Ci sono ragazzi e ragazze di ogni età, genitori anche con bambini piccolissimi, amici di lunga data e qualcuno che parte da solo ma che nel tragitto si unisce al popolo di Jova: quando si va a un concerto di Lorenzo, ovunque sia, si è sempre parte di un gruppo. Una grande verità che tocco con mano appena vedo una marea di gente in festa, in un luogo magico come i Laghi di Fusine. Anch’io con i miei colleghi sono salita in bicicletta e sì, ho preso tanta pioggia. Ma arrivare in un luogo così e sentirsi pervasa di quell’energia positiva di cui si ha sempre bisogno ripaga ogni sforzo. È bello vedere questa marea umana in festa, ancora più incredibile vedere come Jovanotti riesca sempre a creare qualcosa di nuovo ogni volta, e soprattutto in linea con chi è lui: il #Jovabikeparty ne è un esempio perfetto, ma anche la festa che crea anche qui, al No Borders.

Jova, cantastorie con l'elisir di lunga gioia

Sì: Jova è il cantastorie che tutti vorremmo ascoltare almeno una volta nella vita (e poi un’altra, un’altra ancora), l’alchimista dell’elisir di lunga gioia e musica. Ma non chiedetegli l’ingrediente segreto: fatevi solo inebriare dalla sua pozione magica, e andrà tutto bene. È quello che è accaduto anche in un sabato di luglio, in un concerto senza scaletta fissa, ma con tanta bella musica. Jovanotti lo dice subito: "Non abbiamo un ordine prefissato, e il brano Piove lo teniamo come amuleto… Metti che inizia la pioggia, noi siamo pronti! La festa, però, inizia, e Jova è un vulcano di energia, tanto che riesce nell’impresa di far uscire anche un po’ di sole. Canta Occhi a cuore, Oceanica, Ragazza magica, Serenata rap prima di chiedere l’aiuto del pubblico per Quel mazzolin di fiori: qui partono i cori da stadio, e lo sguardo di Jova divertito sembra quasi voler dire: Ma cosa siamo riusciti a fare, che figata! Tra un brano e l’altro c’è spazio anche per un momento dedicato a ciò che sta accadendo nel mondo, con Lorenzo che parla della pace, sempre e comunque, in ogni Paese e in ogni circostanza. E dell'importanza di superare i confini, ciò che fa la musica ogni giorno e soprattutto il No Borders Festival, che proprio a questo obiettivo ha dedicato il suo nome. E porta avanti questa missione da trenta edizioni. Un concerto che sì, è stato una festa gigantesca, nel rispetto dell'ambiente. E che ha confermato un'idea molto chiara: se Jova si inventa qualcosa, in qualsiasi parte del mondo, la farà. Senza paura, ma sempre con i suoi amici musicisti, pronti a suonare e a farci stare bene, anche per poco. Qualcosa di cui tutti, oggi più che mai, abbiamo bisogno.

 

Ps: ah, alla fine Piove non l'ha cantata: c'era il sole!

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