Robbie Williams in concerto a Trieste, uno straordinario One man show
Musica Foto Simone Di LucaLa popstar diverte il Nereo Rocco nell'unica data italiana del suo Britpop Tour, tra le hit che hanno segnato una carriera e momenti di puro cabaret, confermando di aver trovato una dimensione artistica personalissima, fatta di leggerezza e profondità mischiate così intensamente da finire per confondersi
Quelli di Robbie Williams non sono più semplici concerti. Sono spettacoli di cabaret, altissimo cabaret, pieni di ottima musica, one man show senza pari, esperienze immersive e coinvolgenti, emozionanti e straordinariamente divertenti. L’unica data italiana del Britpop Tour, inserita nel cartellone degli eventi di GO! 2025 & Friends (in occasione di Nova Gorica-Gorizia capitale europea della cultura), non fa certo eccezione. Nella cornice di uno stadio Nereo Rocco sold out con 28 mila spettatori, l’ex Take That ha mantenuto fede alla promessa fatta fin dall’inizio: “Sono qui per divertirvi”.
Il Re dell'Intrattenimento
Williams sale sul palco intorno alle 21:20, alle sue spalle una scenografia essenziale, quasi punk, un grande muro nero pieno di scritte. Arriva in canotta e pantaloni della tuta rossi e in un lungo intro si presenta al pubblico come se tutti non lo conoscessero già: sono Robbie Williams, e se Michael Jackson scelse di autodefinirsi il Re del Pop e lo fu, io voglio autoproclamarmi il Re dell’Intrattenimento. La prima canzone è Rocket, il singolo che a fine maggio ha anticipato per primo il nuovo album Britpop, in uscita a settembre (il secondo singolo, Spies, è uscito oggi). È letteralmente il prologo a una lunga serie di hit e momenti di puro varietà messi in scena da uno showman consumato che, quando si tratta di intrattenere un pubblico, non teme alcun rivale.
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Una lettera d'amore lunga due ore
Per quanto scanzonata e irriverente, quella di Williams è una lettera d’amore lunga due ore. Amore per il pubblico, per la sua famiglia (“mia moglie Ayda e i miei quattro figli mi hanno salvato”), per lo spettacolo e sì, pure per sé stesso. Perché Robbie è sempre stato un artista di un’onestà brutale e non ha problemi ad autodefinirsi un narcisista, così, dopo aver ringraziato i suoi fan (“Tutto questo è possibile grazie a voi, senza voi sarei solo io, una persona con problemi mentali che canta da sola in uno stadio”), ammette candidamente di farlo per sé stesso: “Io ho cantato, voi mi avete risposto, avete sorriso e io sono felice. Perché sono un narcisista”.
Tutte le hit di una carriera
E anche la scaletta parla chiaro, con tutti i brani più iconici della sua carriera: c’è Rock DJ, c’è Love My Life, ci sono Supreme, Something Beautiful, Millennium e Come Undone (“era il brano preferito di mia zia, non è morta, eh… è solo che ora non è più il suo preferito”), naturalmente c’è She’s The One e i bis Feel e Angels, e c’è pure un pezzettino di Take That con Relight My Fire. Canta canzoni sue, canzoni che avrebbero dovuto essere “sue” (“di questa avrei dovuto essere io la prima voce, ma facevo schifo, mi hanno cacciato dalla cabina di registrazione e l’hanno fatta fare a Gary Barlow”, dice prima di riappropriarsi di Relight My Fire raccontando un aneddoto già noto ai fan più duri e a chi ha visto quello splendido film che è Better Man).
Uno show pieno di ironia e autoironia
Robbie Williams sa essere al contempo profondo e superficiale, serio e ironico, emozionante e dissacrante. Se sul pubblico piovono nastri bianchi in uno dei picchi emotivi dello show, lui riporta tutto alla dimensione ironica dicendo che sono i rotoli di carta igienica che si è portato dietro dall’hotel. Mentre sale su C Stage per cantare Supreme, spiega che lo ha voluto dopo aver visto che i Coldplay ne avevano uno: “Voglio anche io un fottuto C Stage, ho detto al mio manager, e lui me lo ha dato”. Scherza sulle voci che per molti anni hanno circondato il suo orientamento sessuale. Parla col se stesso adolescente entusiasta di essere appena entrato in una boyband ed erroneamente convinto che nel 2025 l’Inghilterra abbia ormai vinto almeno un paio di Mondiali di calcio, proiettato sugli schermi grazie all’IA, che lo provoca e prende in giro sulle sue doti vocali, stupito in qualche modo che quell’uomo di mezza età possa essersi costruito una carriera solista. E quando cerca una ragazza a cui dedicare She’s the One e si accorge che questa ha 20 anni, cambia repentinamente idea: “Io ne ho 51, meglio se vado da tua mamma”. E così “She’s the one” diventa “Mary’s the one” e “It’s your mom”.
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Un finale toccante e profondo
Solo sul finale, prima di intonare My Way si fa più serio, ricordando gli affetti che lo hanno accompagnato e lo accompagnano nel suo cammino. La nonna scomparsa, la madre malata di demenza senile, il padre che, costretto a letto dal Parkinson, non può più salire sul palco con lui come faceva abitualmente, la suocera affetta da lupus, Parkinson e cancro. Si rivolge al pubblico e fa una domanda che rivolge sempre ai suoi fan: “Volete invecchiare con me?”. Perché sotto l’apparenza di un Peter Pan eternamente adolescente, in realtà, c’è un uomo maturo che ha fatto pace con se stesso, con gli anni e con tutti, capace di commuoversi mentre sullo schermo, sulle note di My Way, scorrono le immagini della sua famiglia e presenta i suoi bambini al pubblico.
Robbie Williams è tutto questo, e assistere a un suo concerto non significa solo poter cantare a squarciagola con lui Feel o Come Undone, significa sederglisi accanto, prendergli la mano, accompagnarlo anche solo per un brevissimo tratto del suo tragitto, sentendosi accolti, coccolati, presi in giro bonariamente da lui. Come se fosse un amico di vecchia data, di quelli che ti vogliono davvero bene, di quelli a cui vuoi davvero bene.
La scaletta del concerto di Robbie Williams a Trieste
- Intro/Rocket
- Let Me Entertain You
- Song 2/Seven Nation Army/Livin’ on a Prayer
- Monsoon
- Rock DJ
- Love My Life
- Strong
- Road to Mandalay
- Supreme
- Tripping/Better Man/Sexed Up/Candy
- Relight My Fire
- Something Beautiful
- Millennium
- New York New York
- Come Undone
- Kids
- Band Intro: Sweet Child O’ Mine/Another One Bites the Dust/(I Can’t Get No) Satisfaction/Y.M.C.A.
- She’s the One
- My Way
- Bis:
- Feel
- Angels