Marracash e Fabio si fondono nell'abbraccio di San Siro. Il racconto del concerto

Musica
Gabriele Lippi

Gabriele Lippi

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Il rapper della Barona sublima il suo tour con le due date alla Scala del Calcio, nella sua città, prima di concedersi per le ultime due tappe del MARRA STADI25 a Roma e Messina. In uno show speciale, diviso in atti, scritto, recitato, rappato e cantato, con una sola ospite a incarnare l'Anima dell'artista, pieno di momenti iconici ed entusiasmanti

Quando, poco dopo le 21, parte il beat potentissimo di Power Slap, la luce del sole illumina ancora San Siro di sbieco. Marracash esce sul palco per cominciare il suo live, il secondo consecutivo alla Scala del Calcio, monumento di una città in cui Fabio Rizzo è nato e cresciuto. Il tour negli stadi è iniziato da un po’ ma il ghiaccio con il Meazza si è rotto solo la sera prima, il 25 di giugno, e giovedì 26 il rapper della Barona ha ancora energia per mettere in scena uno show concettuale in sei atti (EGO, MEMORIE, DUBBI, QUALCOSA IN CUI CREDERE, AMORE, RECONNECT) che va oltre la musica, le barre, le produzioni e i testi di tre album, Persona, Noi, Loro, Gli Altri ed È finita la pace, che segnano il trittico della maturità per colui che ormai a buon diritto può definirsi “il King del Rap” italiano.

Jekyll e Hyde

Sul palco c’è Marra, l'artista, l’Hyde di Fabio, analizzato da Mati, AI che parla con la voce di Matilda De Angelis, osservato da un gigantesco occhio quasi orwelliano. Fabio, l'uomo, il Jekyll di questa storia, è imprigionato dentro una capsula, si dimena, prova a liberarsi, ma per lui non c’è spazio: “Non voglio sentire Fabio Fabio, qui non c’è nessun Fabio. Fatemi sentire Marra”, grida il rapper, accompagnato dal corpo di ballo e dai musicisti, ai fan che affollano prato e spalti di San Siro dopo il soldout della prima delle due date e a coronamento di un tour che ha giù staccato 270 mila biglietti per sette date.

Il cantore di una generazione sperduta

Da anni ormai Marra è il cantore più lucido di una generazione sperduta, in perenne crisi di identità, smarrita tra individualità sempre meno definite e una collettività che si sfalda giorno dopo giorno. Osservatore e critico di una società incapace di dare risposte alle tante domande, portavoce di quegli Sbandati che hanno perso ma mai Vittima per scelta. La prima parte dello show è davvero un Power Slap, è muscolare, arrogante. Sul palco c’è il rapper con un gilet mimetico con la scritta “King Marra” sulla schiena. Quello che uccide i rivali per Sport, il GOAT feroce che non fa prigionieri. Poi però Mati lo rallenta, lo porta a riflettere, a ripensare al suo passato, a mettersi a nudo.

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Da Fabio a Marra

Sentire a San Siro Bastavano le briciole, amarcord di un’infanzia umile fatta di estati in Sicilia dai parenti e lunghi viaggi in Uno Diesel, fa l’effetto di un cerchio che si chiude, di un percorso che si completa, e apre lo scrigno dei ricordi di un Marra più intimo, quello della compagnia della Barona raccontata in Noi, quello che da giovane saltava da un lavoro sottopagato all’altro, come un Factotum costretto a rubare il rubabile per ritardare che gli crepi l’anima, quello che non dimentica quelli cresciuti senza nessuno che gli ha chiesto scusa, anzi, a loro dedica una Laurea ad Honorem.

Il Pentothal che svela la verità

Mati scruta dentro Marra e inizia a intravederci Fabio, gli fa uno shot di Pentothal per stanare le sue bugie ed ecco che succede. Hyde lascia spazio a Jekyll mentre la distinzione tra le due anime si fa sempre più sfumata e sul palco arriva Fabio, le menzogne lasciano spazio alla verità, quella che non santifica e non semplifica. È la parte più riflessiva del live, quella che esprime il lato più profondo e sincero dell’artista, che sputa fuori tutti i suoi Dubbi prima di accogliere Madame sul palco col compito di dare voce e volto alla sua Anima. Francesca Calearo è l’unica ospite di un concerto che riflette la scelta di realizzare un ultimo album senza featuring. Ed è coerente, perché Francesca qui è una parte di Fabio, i due si fondono e confondono sul palco, abbracciandosi mentre cantano, poi Madame resta sola e canta Per il tuo bene, poesia densa di cura tratta da L’amore, suo secondo lavoro discografico.

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È finita la pace

Fabio e Marra combattono, si affrontano duramente in Nemesi, che fa esplodere San Siro come a un gol di Leão o Lautaro, e Fabio finisce a terra, soccorso da Paola Zukar, costretto a uscire e ridare spazio a Marra per un segmento di live che mischia inquietudini e rabbia, dalla ricerca di Qualcosa in cui credere alla consapevolezza che, in questo mondo che brucia, È finita la pace e non ci si può più girare dall’altra parte. Torna il rapper più feroce, quello che urla in Crash e se la prende con i Cosplayer che si vestono da ciò che non sono, con Quelli che non pensano (seguita da un doveroso omaggio a Frankie Hi-NRG) e vorrebbe rovesciare lo status quo perché è un Poco di buono.

(Niente) canzoni d'amore

Fabio torna e riprende il suo posto per parlare d’amore: quello folle e passionale di Crazy Love, quello tossico di Crudelia, quello disilluso, consapevole ma sempre velatamente romantico di Niente canzoni d’amore e Lei. Fabio ci prova a rinunciarvi e rinnegarlo, si lascia irretire da una macchina, si dichiara a Mati con Mi sono innamorato di un AI ma solo per scoprirsi “umano, troppo umano”. Si ricorda e ci ricorda quanto è diventato bravo a cadere e sublima quell’amore col suo pubblico e la sua città con ∞ LOVE, prima di concedersi un meritato Happy End e celebrare la riconciliazione definitiva tra Fabio e Marra.

Un Fabio felice

San Siro si è illuminato di luci, ha sparato fuochi d’artificio, ha urlato e cantato all’unisono con lui. Fabio è felice. Davvero. Lo si vede dal suo sorriso. L’inquietudine, almeno per una sera, lascia posto alla serenità. Dopo il Maradona e l’Olimpico di Torino, è arrivato San Siro. In mezzo al tour MARRA STADI25, una posizione particolare, perché è lì, nel centro, che gli abbracci si fanno più caldi e intensi. E dopo due ore di spettacolo intenso, Marra/Fabio è forse stanco ma la sensazione è che non vorrebbe lasciare quel palco, lo si intuisce da come si dilunga sui ringraziamenti nei titoli di coda e nei saluti finali. Lancia magliette, si china, raccoglie un reggiseno e se lo poggia sul petto nudo a scherzare. Poi esce e si accendono le luci. “È finita la pace, è finita la pacchia”, il mondo, là fuori, aspetta.

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POWER SLAP

GLI SBANDATI HANNO PERSO

VITTIMA

SPORT

CLIFFHANGER

GOAT

BODY PARTS

BASTAVANO LE BRICIOLE

NOI

FACTOTUM

LAUREA AD HONOREM

PENTOTHAL

IO

DUBBI

MADAME - L'ANIMA

NEMESI

BRIVIDO

QUALCOSA IN CUI CREDERE

CRASH

LORO

QUELLI CHE NON PENSANO

COSPLAYER

POCO DI BUONO

È FINITA LA PACE

CRAZY LOVE

CRUDELIA

NIENTE CANZONI D'AMORE

MI SONO INNAMORATO DI UN AI

LEI

BRAVI A CADERE

NULLA ACCADE

∞ LOVE

HAPPY END

MARRA STADI25, LE PROSSIME TAPPE

30 giugno 2025, ROMA – STADIO OLIMPICO

5 luglio 2025, MESSINA – STADIO SAN FILIPPO

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