Il brano è dedicato alle donne che più di chiunque altro sanno riconoscere e custodire il senso autentico della felicità
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
È il secondo pezzo che interpreto in lingua italiana, e questa volta sono particolarmente contenta di poterlo fare rendendo omaggio a Trilussa, grande voce della romanità, capace con la sua ironia di raccontare le fragilità dell’essere umano e le storture del mondo sociale, temi ancora oggi molto attuali. La felicità è una piccola cosa nasce da un’idea di mio padre, Maurizio De Razza, attore e musicista, che molti anni fa ne aveva inciso un provino, lasciandolo però incompleto. Quando l’ho ascoltato tempo dopo, mi ha colpita profondamente. Così ho deciso di registrarlo, riadattarlo, e oggi posso dire con orgoglio che tutto è cominciato da lui.
Il brano prende ispirazione dalla poesia di Trilussa con lo stesso titolo. Si tratta di una riflessione lirica sulla gioia semplice e fugace, resa attraverso suoni che si muovono tra il folk della tradizione romana e influenze gitane. Con questo progetto, desidero condividere il mio modo di intendere la felicità: qualcosa di breve, ma intensamente reale.
Nel ritornello, c’è una frase in spagnolo che per me racchiude il senso del brano: "Como dijo un poeta que buscaba libertad, no sirve cambiar la meta si ya conoces la felicidad, e' una piccola cosa" (è un invito alla consapevolezza e alla gratitudine riconoscere la felicità quando la si incontra e smettere di cercarla altrove). Un’immagine poetica che racconta una verità profonda.
Il videoclip che accompagna il singolo è stato concepito come una narrazione per immagini, carica di emozione e simbolismo. La felicità, secondo me, non è una condizione duratura, ma si manifesta nei momenti che viviamo con intensità. Ho sempre avuto un amore per il folk romano, e Trilussa, con il suo modo di scrivere per immagini, rappresenta perfettamente la mia visione della musica: un linguaggio poetico fatto di istanti. Le protagoniste sono tutte donne, riunite in un luogo intimo dove l’arte viene vissuta e condivisa senza filtri o aspettative esterne. Questo spazio diventa un rifugio, libero dalle pressioni sociali, in cui si afferma la propria verità creativa. Abbiamo girato in una casa di campagna nei dintorni di Roma, un ambiente che richiama lo spirito rurale e nomade del brano. La scelta di coinvolgere solo donne nasce dal desiderio di mostrare la forza e la bellezza del femminile quando si esprime liberamente attraverso musica, parola e movimento.
Questo lavoro è dedicato a tutte le donne, che per me sono le vere portatrici di sensibilità e bellezza nel mondo, e che più di chiunque altro sanno riconoscere e custodire il senso autentico della felicità. Ho optato per una produzione interamente dal vivo, rinunciando a suoni elettronici o campionati. Anche i battiti di mani che si sentono nel brano sono reali, registrati durante le sessioni con i musicisti, il che conferisce al pezzo un carattere spontaneo e sincero. Per me La felicità è una piccola cosa va oltre la forma-canzone: è una riflessione artistica sull’importanza dei piccoli attimi, sull’amore e sulla memoria, che rendono eterno ciò che è effimero. Ringrazio profondamente i musicisti che hanno partecipato: Marco Polizzi al contrabbasso, Heiko Glaser al cajón, Giovanna Famulari al violoncello, Lorenzo Sebastianelli al pianoforte e fisarmonica. Un grazie anche a Virgin Music per la distribuzione tramite Joseba Publishing, alla regia del videoclip di Vincenzo Grieco, e alle meravigliose artiste Alexandra Maiolo, Luisa Giambona e Suelo di Natale.