
L'opera del poeta francese ha segnato l'adolescenza di questa artista e il modo di guardare il mondo. Un simbolo di esilio e spaesamento, un essere magnificou fuori dal suo ambiente che lotta con dignità contro una realtà ostile. L'immagine è diventata una metafora potente, il filo conduttore dei brani che ha selezionato è come l'amore ha lasciato un'impronta profonda su di lei. È la bellezza che resiste, anche quando è segnata, è una riflessione sull'amore, sulle sue conseguenze, sulle cicatrici che ci lascia
FALLIN’ - ALICIA KEYS
Ho scoperto questo brano quando avevo circa sei o sette anni. Posso dire che questo è il brano che mi ha ufficialmente insegnato a cantare. Tutto è iniziato durante la preparazione di un saggio di danza. Alla fine dello spettacolo, chiesi alla mia insegnante se potevo esibirmi cantando un brano. Mi diede due opzioni –
solo perché erano le uniche strumentali disponibili sulla cassetta. Fallin' di Alicia Keys o Beautiful di Christina Aguilera. Scelsi Fallin' e cominciai a prepararla con tutta l'anima, come una dannata. La cantavo ogni secondo. Quel gorgheggio iniziale – così difficile da eseguire – diventò la mia ossessione. Non riuscivo a farlo, ed è proprio per questo che mi ha spinto ad esercitarlo. La pratica costante su quel passaggio
impossibile è diventata la base della mia tecnica vocale e ha acceso in me un profondo interesse per i gorgheggi complessi, che oggi sono parte integrante della mia musica.
HURT- CHRISTINA AGUILERA
Le cantanti americane degli anni 2000 sono state la base del mio sound e della mia tecnica vocale. Christina Aguilera, Mariah Carey, Avril Lavigne, Destiny's Child, Rihanna, Alicia Keys... sono loro che hanno plasmato il mio orecchio, la mia voce e il mio modo di sentire la musica. È stato difficile selezionare solo dieci brani per questa playlist, ma ho cercato di scegliere quelli che hanno lasciato una impronta profonda e indelebile sulla mia anima. Uno su tutti è Hurt di Christina Aguilera. Da bambina piangevo ascoltandola, e ho pianto ancora oggi riascoltandola per questa playlist. È una canzone che Aguilera ha dedicato al padre, al dolore, ai rimpianti e ai rancori che le ha provocato, la cantante si scusa con il padre per il solo fatto di provare queste
emozioni nei suoi confronti. Mio padre faceva il militare quindi per anni, più di 15 anni, non ha vissuto stabilmente in casa con noi. Partiva per le missioni e tornava solo due volte all'anno. Nonostante ciò, è stato sempre presente e mio primo fan, un grande padre, l'unica persona che davvero credeva in me e che ancora oggi ci crede. L'anno in cui parti' per le missioni per poi tornare solo due volte all'anno, sentí per la
prima volta un pianto in gola, ho patito molto l'assenza di una famiglia unita da piccola. Ascoltavo questa canzone per questo.
L'EMOZIONE NON HA VOCE- ADRIANO CELENTANO
Questo brano l'ho segnalato perché lo cantò un mio compagno di classe sul pullman in gita scolastica in prima media e mi emozionai. Per la prima volta capii come le melodie ci possono cambiare stato d'animo. Il mio modo di recepire la musica è molto potente, sono molto sensibile alla musica, ai suoni. Spesso una canzone è capace di trasformarmi l'umore completamente, oppure trasportarmi in un ricordo con una forza tale da farmelo rivivere come se fosse presente. La linea melodica della parte che canta "tra le mie braccia finirai" la vivo intensamente.
ANGELS- THE XX
The XX è stato un duo che mescolava alternative, rock, indie ed elettronica. Quello che mi colpì fin da subito fu la loro delicatezza sonora, la softness. In Italia ero abituata ad ascoltare soprattutto pop e rap su MTV, quindi quella lentezza, quella morbidezza quasi sussurrata fu per me una rivelazione. Mi sedusse, perché era qualcosa di completamente nuovo. Dopo una esibizione andata male, ho preso una pausa dalla musica durata quasi dieci anni. Mi sono concentrata sulla recitazione e ho intrapreso un percorso come attrice. Ma quando scoprí The XX, qualcosa in me si riaccese. Iniziai a pensare: "Se un giorno dovessi fare musica mia, vorrei che suonasse così’’. Sono stati i primi a lasciarmi una traccia concreta, una base sonora da cui partire. Un punto di riferimento sonoro, che mi ha fatto capire in che direzione volevo andare, se mai fossi tornata alla musica.
HIGH FOR THIS - THE WEEKND
Mi ha cambiato la vita. L'evoluzione dopo gli XX, quella stessa softness, sensualità, oscurità dark ed emotiva, continuava a riaffiorare in questa nuova musica. Sentí questa canzone per la prima volta in macchina con degli amici, in California. Frequentavo dei campus estivi di recitazione durante l'adolescenza, e la sera io e le mie coinquiline sgattaiolavamo fuori con altri ragazzi, senza mai farci beccare. Questa era la musica che suonava in macchina mentre guidavamo nella notte, a metà tra la fuga e l'euforia. Insomma quel teenage dream e nostalgia. Ricordo perfettamente di aver detto: "Questa è musica per fare l'amore". Incredibilmente, uno dei ragazzi con cui scendevamo di nascosto in quelle sere è il fratello di colei che oggi è la mia manager musicale negli Stati Uniti. A volte il destino fa giri strani, ma precisi. The Weeknd, per me, racconta perfettamente la figura della musa "bella e dannata", quasi baudelairiana. La sua musica racconta l'oscurità, il desiderio, la tossicità... non per glorificarla, ma per svelarne il fascino crudele, per esorcizzarla. E io, da ascoltatrice, ho sempre trovato bellezza anche nella rovina.
THE WORST - JHENE AIKO
Ecco, qui arriviamo davvero alla canzone che ha dato il via a tutta la mia ispirazione artistica. Mi ero appena trasferita a Los Angeles. Ero sfatta, sfinita dal mondo attoriale con l'autostima a pezzi. Sentivo un vuoto enorme e il bisogno urgente di trovare un nuovo sfogo artistico, uno spazio in cui potermi esprimere davvero. Ero troppo delusa dal mio percorso attoriale, dalle aspettative mancate, dalle porte chiuse. Così mi iscrissi a un college di produzione cinematografica, con l'idea di imparare a produrre da sola i miei film. Lo stesso istituto aveva anche un dipartimento musicale, e proprio lì iniziai a entrare in contatto con producer, sound engineer, musicisti. È stato l'inizio di tutto. Alcuni ragazzi videro su Facebook una cover che avevo postato, un mash-up tra The XX e Drake. Mi invitarono in studio. Quel giorno mi fecero ascoltare The Worst di Jhené Aiko e Babylon di SZA. E lì è successo qualcosa. Quel momento mi ha cambiato la vita. È come se mi fosse esplosa la testa. Sentii un'ondata di ispirazione pura, incontrollabile. Da quel giorno ho capito che dovevo fare musica. Iniziai a creare un mio stile: un R&B lento, sensuale, avvolgente, con swagg, un po' graffiato, con dei versi rappati ma cantati, profondamente emotivo. Quel giorno ho trovato la mia musica. La lentezza di questo genere mi ha curato la testa, la mia mente in perpetua tempesta e dinamicità necessitava di vibrazioni del genere.
BABYLON - SZA
Quello stesso giorno in studio mi fecero ascoltare anche Babylon di SZA. Aren't you tired of making amends? Non sei stanco di rimediare? Non sei stanco di chiedere scusa?Quelle f rasi mi colpirono come fendenti. Non erano solo parole: erano poesia. In quel momento, ho scoperto un nuovo genere, una nuova lingua, un nuovo modo di raccontare sé stessi attraverso la musica. Per me, SZA è come la Virginia Woolf del songwriting: una pioniera del flusso di coscienza emotivo nei testi. Ha rivoluzionato il modo di scrivere canzoni, stravolgendo la struttura classica del pop per aprire lo spazio a qualcosa di più intimo, crudo e vero. SZA racconta le cose come sono, senza filtri. È la dea del'autenticità, osa, e non si vergogna di farlo. I suoi album sono diari segreti messi in musica. Fu così che scoprii il PBR&B: un R&B lento, sensuale,
introspettivo. La lentezza, il pathos, la tensione emotiva... tutto in Babylon iniziò a definire quello che oggi riconosco come il mio linguaggio musicale. Babylon è l'inferno sulla terra, la rappresentazione di un male diffuso, sistemico, quasi biblico.
HURT PEOPLE - SABRINA CLAUDIO
Un'altra artista che ha rappresentato per me una ulteriore evoluzione, sia nell'ispirazione che nel sound, è tata Sabrina Claudio. La sua canzone Hurt People è semplicemente straordinaria. Per un lungo periodo ho ascoltato quasi esclusivamente lei, ero completamente ossessionata, e credo che questa influenza si
senta chiaramente nella mia musica. Sabrina per me è stata una vera maestra: mi ha insegnato a cantare, i suoi gorgheggi sono stati per me una base fondamentale su cui ho costruito la mia tecnica e il mio colore vocale. Conosco la sua musica a fondo, dentro e fuori. Hurt People forse non è la mia traccia preferita del suo repertorio, ma sicuramente è il testo più profondo. Siamo tutti un disastro. Mi ha stupito che una
ventiquattrenne potesse scrivere un testo così maturo e umano, carico di un peso emotivo intenso. La frase che preferisco è "You're trying to hurry up the process just to find love", "Stai cercando di affrettare il processo solo per trovare l'amore e soprattutto "We are just hurt people", "Siamo solo persone ferite". Proiettiamo il nostro dolore nelle relazioni, riversiamo i nostri traumi sugli altri, spesso inconsapevolmente, e finiamo per ferire anche quando non vorremmo.
VAYA CON DIOS - KALI UCHIS
A parte il sound e la femminilità fatale che caratterizza questo genere, c'è una frase nel testo che mi ha colpito profondamente: "What you did to me made me see the world differently" ovvero "Quello che mi hai fatto mi ha fatto vedere il mondo con occhi diversi". Ho empatizzato con questa frase più di quanto immaginassi.
Racchiude quel cambiamento profondo che avviene in noi quando il dolore diventa troppo grande da sopportare. Purtroppo, non ho mai vissuto esperienze facili o guaritive in amore. Ho convissuto con tanti demoni interiori che ancora oggi a volte mi opprimono. Ho rancori e delusioni che sto lentamente cercando di superare per trovare finalmente la pace. Questa frase rappresenta per me l'arco narrativo del villain, l'evoluzione dell'antagonista: Come un antagonista diventa l'antagonista. Il Joker perché è diventato il Joker? Certe volte succedono cose nella vita che ti cambiano. I nostri comportamenti umani non sono altro che bagagli di traumi, meccanismi di difesa ed istinti di sopravvivenza. Non c'è niente da fare, il dolore ti
cambia. Questa canzone, per me, è la rappresentazione della mia evoluzione come donna e come essere umano. Kali Uchis è un'artista eterea, quasi una filosofa. Anche il suo cuore ha vissuto molto, e si sente.
LANA DEL REY - HIGH BY THE BEACH
Lana Del Rey, la più "bella e dannata" di tutte. "You could be a bad motherfucker but that don't make you a man" cioè "Puoi anche essere un duro, ma questo non ti rende un uomo". Questa canzone è intrisa di demoni interiori, di rancore, di dolore. È il grido di un cuore spezzato che, nonostante tutto, cerca di rialzarsi. Rappresenta la depressione, la fine, ma anche la lotta per non arrendersi. È cupa, disperata, ma
incredibilmente forte. C'è fallimento, ma anche una forza immensa che pulsa sotto la superficie. Mi riconosco profondamente in artiste come Lana: nelle loro canzoni si combatte una battaglia costante, una dicotomia tra la vittima e il Queste artiste raccontano amori tossici, relazioni con uomini narcisisti. Nel video di High by the Beach, Lana Del Rey estrae un bazooka dal cassonetto della chitarra e spara un
elicottero che la circonda nella villa di Malibu. Si riappropria della narrativa. È un gesto di ribellione contro i media, i critici e forse anche contro relazioni tossiche che cercano di invadere il suo spazio personale. Anche se appare calma e composta, la violenza dell'atto rivela tutta la sua forza: rifiuta di essere vittima. È un mix di vulnerabilità e potere. Sta proteggendo con ferocia la sua pace interiore.