Riccardo Cocciante, concerto a Napoli a settembre: "Città che mi sente". L'INTERVISTA
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Oltre cinquant'anni di carriera, più di quaranta album, fan sparsi su più generazioni e la firma sulle musiche di "Notre Dame de Paris", una delle opere musicali più popolari del mondo. La voce di "Era già tutto previsto", in tour dallo scorso marzo, torna a Napoli in autunno a distanza di molti anni per un concerto che chiuderà la stagione dal vivo
"Io... Riccardo Cocciante", un titolo essenziale per la tournée del cantautore, icona della musica italiana, che racchiude i molti mondi che vivono nelle note e nella voce di un grande narratore dei nostri tempi.
Cocciante è senza tempo ma non tratta le sue canzoni come dei classici. La sua musica è viva e si rinnova ogni volta che qualcuno la chiede in prestito o che la esegue lui stesso. "La canzone non si deve fermare al suo interprete e al compositore", dice a Napoli in una lunga chiacchierata in cui anticipa il suo ritorno in città con un concerto il 22 settembre, la data live in Piazza del Prebiscito con cui si chiuderà la stagione dal vivo 2025.
Cocciante manca da Napoli da tanti anni ma non ha smesso, nel frattempo, di sentire il legame con la città. "Napoli è un posto che sento molto e che mi sente. È uno scambio spontaneo, sentimentale. Di calore".
La giovinezza delle canzoni. Da Era Già tutto previsto alle collaborazioni
Nel 2024 Margherita, uno dei più grandi successi di Riccardo Cocciante, è stato certificato disco di platino. Nel 2024, Anima, l'album che contiene Bella senz'anima, ha compiuto cinquant'anni, tutto questo nell'anno in cui su Spotify Italia esplodeva Era già tutto previsto, canzone del 1975, trascinata dalle immagini di Paolo Sorrentino che ha usato il brano come chiave di lettura e colonna sonora della promozione di Parthenope, opera presentata a Cannes che ha riportato Cocciante sul palco dei David di Donatello lo scorso maggio per cantarla dal vivo in diretta tv. Incredibile per un brano che non è mai stato un singolo, spiega il suo autore, che però l'ha sempre inserita in scaletta nei suoi concerti. Il pubblico sceglie e ama le sue canzoni a prescindere da ogni altra logica, dice.
Con Paolo Sorrentino come è stato lo scambio? "L'ho sentito al telefono solo dopo", rivela Cocciante, che spiega di aver saputo della scelta della canzone da parte del regista di Parthenope solo in un secondo momento. "Mi ha fatto un bel complimento perché in tutta la durata della canzone non c'è neanche un dialogo". "È bello quando una musica non serve soltanto a un cantante ma serve anche ad altre cose. Sorrentino ha ridato valore a una canzone che ho amato moltissimo, lo ringrazio molto, spero di incontrarlo un giorno".
La giovinezza delle canzoni nasce da momenti come questo, continua Riccardo Cocciante che è entusiasta dell'affetto con cui gli artisti si approcciano al suo repertorio. Nel 2024 è tornato a Sanremo per duettare con Irama su Quando finisce un amore. Francesca Michielin è stata ospite sul palco all'Arena di Verona al suo concerto del 13 maggio. "Nel caso di Irama, è stato lui a chiederlo a me ma in generale trovo bellissimo che loro accettino di venire. Mi piace collaborare con le nuove generazioni, c'è un'essenza nuova. La musica non dovrebbe avere età. Oggi si tente ad etichettare tutto e sempre di più".
La musica oggi: "I giovani vanno rispettati"
Si ferma pochissimo Riccardo Cocciante e, in generale, nel suo tempo libero gli piace stare a casa, davanti al pianoforte. "Quando ho tempo libero, compongo". "Una vacanza per me è sempre un problema - ride, ndr- perché non ho il pianoforte vicino". Per il resto ascolta tutto, dall'opera al rap. Nei suoi ascolti, la massima attenzione è per i giovani.
"I giovani vanno rispettati", dice Cocciante, che è fermamente convinto che la musica debbba andare avanti, inarrestabile.
"Mi piace la musica quando rinnova, mi piace l'urto. Mi piace quando fa male", dice.
Del resto, anche la sua musica, la sua vocalità unica e la sua espressività sono il risultato della mescolanza delle sue esperienze di vita, delle sue preferenze, delle sue ispirazioni.
"Io amavo gridare melodicamente, per me contava molto il grido come espressione musicale, un elemento che è della musica nera. Le mie canzoni sono spesso un crescendo. Mi piacciono Stevie Wonder e Wilson Pickett."
La creazione nasce sempre dall'urto tra i generi, spiega Cocciante, che a Napoli menziona Pino Daniele come autore di una mescolanza blues unica. Da ragazzo i suoi preferiti erano Mina e Battisti. Tra i contemporanei è rimasto colpito da Mahmood, da Achille Lauro e dai Maneskin.
"Essere di moda? Non l'ho mai voluto"
Mescolanza, di generi, arti, espressioni ma anche molto rispetto per ciò che si è e per la cultura musicale del luogo da dove si proviene. La storia di Riccardo Cocciante prova che partendo dalla gavetta si può arrivare molto lontano.
"Non sono mai stato di moda e non ho mai voluto esserlo. Essere di moda significa appartenere a un tempo stretto. Avere successo fuori dalle mode può essere difficile ma ripaga".
Anche lui è stato protagonista di storie di rifiuti di brani che si sono rivelati successi straordinari, "A De Gregori rifiutarono Rimmel, a me è successo con Bella senz'anima". Il punto, per Cocciante, è che "bisogna costruire sempre". La sua maggiore preoccupazione, raggiunti i primi successi era: "E ora cosa faccio?".
"Si dovrebbe tornare a scoprire di più quello che siamo. Nella mia musica, che ha radice europee, si riconosce la mia italianità e ne sono fiero". Ma c'è una cosa che possiamo imparare dagli altri ed è l'istituzione di un premio musicale tutto italiano, stile Brit Awards o i Grammy, ma tagliato per il contesto nazionale. È un'idea che Cocciante ha discusso spesso e che ribadisce con forza anche adesso.
Le date estive prima del ritorno di Notre Dame de Paris
Il palco al centro di tutto, del presente e del prossimo futuro. Nel 2026 torna in scena Notre Dame de Paris con un cast rinnovato. Nel frattempo c'è l'estate in tour con concerti che in scaletta prevedono anche due o tre brani dall'opera musicale, un accenno al successo teatrale che è una parte sostanziosa della carriera di Cocciante.
Dopo il sold out a Trieste e la tappa all’Arena di Verona, gli show targati Vivo Concerti di "Io...Riccardo Cocciante" proseguiranno a luglio, con la data del Lucca Summer Festival e ad agosto al Teatro Antico di Taormina.
Il viaggio si concluderà a Napoli, il 22 settembre in Piazza del Plebiscito, live con posti a sedere per cui i biglietti sono già disponibili. Anche qui ci saranno degli ospiti ma i nomi si sapranno più avanti.