Senza Cri, l'album Tokyo Nite: "L'amore non lo nascondi, lo proteggi"
MusicaIl progetto è un viaggio nella fantasia che poi diventa reale. Potete vedere in ANTEPRIMA il VIDEO. L'INTERVISTA
Si intitola Tokyo Nite il nuovo progetto di Senza Cri, nome d’arte di Cristiana Carella, ed è un vero e proprio viaggio in compagnia di una artista che prende il pubblico per mano e lo accompagna alla scoperta della sua sensibilità profonda e dell’incredibile capacità di raccontare e raccontarsi.
Cri partiamo dal titolo dell'album e da una fuga dalla realtà. Ascoltare l'album mi ha riportato a Lost in Translation ovvero una realtà aumentata dove il vero e il non vero si confondono. E' giusto?
E' così, l'album è un viaggio nella fantasia che poi diventa reale perché sono stata davvero a Tokyo. Abbiamo dentro di noi cose che solo scoprendole diventano reali. Il titolo è emblematico del concetto che affronto nel disco: è un viaggio estetico con tanti riferimenti chiari, espliciti e visivi. E' tangibile quello che è nella mia mente
Dici che vuoi regalare una vacanza a chi ti ascolta: perché hai scelto Tokyo? Per la Gen Z è quello che per me era l'american dream? Oppure è solo un cyber dream?
E' proprio un cyber dream e Tokyo non è la meta perché uno può stare bene anche a Rogoredo; il tema è scoprire il proprio posto nel mondo. Mi piacciono le città e Tokio coi suoi grattacieli lo è: il bello è lo spazio che ho trovato aprendo la mente. Personalmente spero che l'american dream non sia un posto ma il futuro, dobbiamo fare la storia, il mondo sarà il nostro posto dunque deve essere abitabile.
"Come nei temporali estivi, come un amore folle…" con tutti i come che conseguono e confluiscono in un cielo di plastica. E' il ritratto del mondo social dove il contatto evapora e cede all'illusorietà?
Sì, è un elenco di cose che rendono liberi ma sono percettive perché se ci pensi del temporale estivo senti l'odore dell'erba. Non voglio mettere tutto in una scatola, i social incasellano pur restando contatto, quello che desidero è vivere quello che c'è intorni e anche quello che è anche nella nostra mente: entrambi sono da vivere senza limiti.
La Grande Muraglia. A ovest c'era il Vallo di Adriano: in un mondo di muri e non di ponti come si riduce "lo spazio tra noi"?
Come hanno fatto Marina Abramovic e Ulay che gli spazi dovevano attraversarli. Ho fatto il liceo classico: prima eravamo spalla contro spalla poi Zeus con la sua ira ci ha divisi senza vederci nel viso, quindi dovevamo conoscersi con la percezione, con quel sentire che va oltre lo sguardo. La Grande Muraglia è trovarsi anche davanti a degli ostacoli dove lo spazio lo mettiamo noi...il messaggio è: se voglio cercarti ti troverò.
"Balli sul caos delle mie paure": è il verso che conferma che abbiamo ancora troppa paura a liberare le nostre ansie?
Qui parlo a una persona che amo e mi ha insegnato la libertà di amare. L'amore mi priva della possibilità di nascondermi, di punti di appoggio. Mi ha preso per le maniche dicendo o ti butti o non godrai della magia e comunque vivilo anche se un giorno finirà.
Canti che quando ti punti allo specchio fai harakiri e odi la tua persona: nella realtà quando sei davanti a uno specchio come ti vedi? Oppure combatti con un'altra persona che è in te?
Combatto sempre la mia persona, mi odierò sempre, sono autocritico, da una parte mi aiuta a migliorarmi dall'altra mi demolisce. Soffro per me ma c'è anche una sofferenza che devo conoscere. Harakiri è un suicidio per onore. Oggi sono orgoglioso di me, qualunque cosa che ho fatto o lasciato ha formato quello che sono.
"Cercherò tra gli oggetti smarriti i sorrisi da farti": le tue ricerche dei sorrisi mancanti sono un credito o un debito emotivo?
Ho spesso fatto il clown, mi sono sentito un pagliaccio, di me non è rimasto nulla. E' un debito quello che ho lasciato ma anche un credito perché da oggi quei sorrisi li voglio veri, devono nutrire me. Tristezza e insicurezza sono imperfezioni ma ti fanno sentire umano e non vivere in una perfezione illusoria,
Odio è la dissoluzione di una amore. Ma i latini dicevano Oderint dum Metuant, mi odino purché mi temano: ti darebbe sollievo sapere che qualcuno ti odia perché ti teme. E temere può anche essere la forza dell'amore.
I regimi e le religioni si fondono sulla paura, l'amore non deve avere paura, l'amore va fatto. Qui forse è più consono il catulliano odi et amo: mi capita di non dire ti amo e dico ti odio in modo affettuoso.
Se tuo papà ti dice di guardare la realtà perché il resto non serve...lo assecondi o guardi altrove?
Mio padre è un uomo pratico e io sono sempre la persona che guardava fuori e immaginava altro mentre mi parlava. Bisogna ascoltare quello che dicono i genitori poi lo capirai dopo, loro vogliono proteggerti. La canzone è un entrare nelle loro braccia e sussurrare...aiutatemi.
Che differenza c'è tra il "dammi la luce nei tuoi occhi" e "i tuoi larghi occhi che non piangono mai" di Fabrizio de André?
E' quello che vedo dal palco, la canzone racconta un live, è quello che le persone non sanno che noi vediamo, chiedo a una persona di aprirsi a me: quando salgo sul palco voglio conoscere chi mi sta di fronte e dirgli ora sei in un posto sicuro, balla e canta.
"Se cade il drink che te ne fotte"...c'è un drink che se cade invece ti arrabbi?
Non bevo di solito dunque sarebbe analcolico. Il contesto è essere a un concerto, che per altro io ho sempre visto dagli anelli. Dunque vedo la folla muoversi come un'onda, è libera mentre magari a casa è rigida con la cravatta,
"Stavamo al buio contro cuore, vestiti di niente, con te il silenzio fa rumore": è il ritratto di un amore romantico cannibalizzato dai social?
E' solo l'aspetto romantico di un amore che la società non vorrebbe espresso. Dai in pasto alla gente qualcosa di tuo e intimo ma qui io subivo una relazione nascosta che io non volevo: posso stare in ombra un pochino poi c'è bisogno di luce, l'amore non lo nascondi lo proteggi.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Ho tanti instore e dei live e sto già scrivendo cose nuove. Dall'autunno girerò nei club ma ora ho la testa per aria e tante cose non le so. Quello che so è che ho bisogno di incontrare persone e cantare con loro.
