Spaghetti Spezzati presentano il singolo Niente: il video

Musica

Il brano, il cui video parte pixelato, descrive quel tempo apparentemente vuoto dove qualcosa inizia a respirare. E forse è proprio da lì che si riparte
 

IL VIDEO Eì INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELA BAND

Niente è un brano che racconta un momento sospeso: quello che si crea tra la fine di una relazione e il susseguirsi di appuntamenti vissuti più per distrarsi che per cercare davvero qualcosa. È una riflessione sull’immobilità dei rapporti e sul tempo che, in certe fasi della vita, sembra scorrere senza lasciare traccia. Ti ritrovi a scorrere profili, a parlare con sconosciuti, a recitare battute già sentite. E in tutto questo diventi al tempo stesso vittima e artefice di una dinamica impersonale, dovele parole perdono senso e l’interesse è spesso solo apparente. Ma Niente nasce anche da un altro passaggio cruciale: un trasloco imminente, il doverlasciare un luogo che per un po’avevi chiamato casa, senza sapere ancora dove andare. Cercare un nuovo spazio in cui vivere si intreccia con la necessità di trovare un posto dentro di sé dove sentirsi al sicuro. È un’esperienza concreta che diventa subito metaforica: la ricerca di una casa come la ricerca di una nuova forma, un nuovo equilibrio,una nuova identità.

Dove starò bene? Dove posso ricominciare? Nel videoclip siamo in tre, fermi, mentre intorno a noi il mondo appare sfocato, in pixel, come un vecchio videogioco dai contorni confusi. Le immagini iniziali sono sgranate, irreali, ma col passare deltempo tutto comincia a definirsi. I bordi diventano più netti, le forme riconoscibili. È un processo visivo che racconta un risveglio interiore: la percezionesi riordina, si riforma un’immagine, si ritrova una direzione. Lentamente, si torna a vedere. E intanto, c’è il dolore. Quello che non fa rumore, ma che senti quando sei in mezzo agli altri e ti percepisci distante, scollegato. Le sigarette, la solitudine che si insinua nelle giornate, anche le più piene. E allora ti fermi. Non per arrenderti, ma per ascoltarti davvero.

Resti in silenzio, lasci spazio. E proprio da lì, da quel vuoto che non fuggi più, cominci a muoverti per davvero. Non è un movimento eclatante, ma un gesto minuscolo, necessario. Un passo dopo l’altro verso qualcosa che ancora non ha un nome. Nel video, ci ritroviamo a camminare in un bosco, e quest’immagine evoca subito le fiabe dei fratelli Grimm: un luogo simbolico dove si entra per perdersi e alla fine ritrovarsi. Ma inquesta narrazione il bosco non è minaccioso. Non c’è un vero pericolo. C’è solo la ricerca. E a un certo punto capisci che no, non ti sei perso davvero: stavi solo cercando la strada per tornare a casa. Una casa diversa, che non coincide con un indirizzo, ma con un sentire più autentico, più vicino a chi sei davvero. È questo il cuore di Niente. Un attraversamento. Una fase in cui non sai ancora cosa verrà dopo, ma intuisci che qualcosa si sta trasformando. Le immagini che si mettono a fuoco, la casa da trovare, il bosco da attraversare: tutto parla di un passaggio sottile ma reale. Non c’è una rinascita gridata, non c’è una morale da affermare. Solo la consapevolezza che in quel tempo apparentemente vuoto, qualcosa inizia a respirare. E forse è proprio da lì che si riparte.

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