Matsby, ecco La ragazza dalle mille canzoni: "Canto la melanconia ma sono un romanticone"

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Il giovane artista genovese presenta il singolo che anticipa il suo nuovo progetto discografico Agrodolce Blue Edition. L'INTERVISTA

Matsby pubblica La ragazza dalle mille canzoni, il primo estratto dalla seconda parte del suo progetto musicale che si intitola Agrodolce Blue Edition. La canzone esplora il tema della fine di una relazione importante, con una prospettiva lontana dai cliché delle “relazioni tossiche”. Con sonorità indie-pop emotive e una matrice rap, Matsby, all'anagrafe Matteo Martire, traduce in musica il retrogusto agrodolce che accompagna i momenti di separazione e crescita personale. Agrodolce Blue Edition è un viaggio tra vulnerabilità e riflessione e arriva dopo il primo EP Agrodolce, caratterizzato da leggerezza e gioia di vivere.

Matteo partiamo da La ragazza dalle mille canzoni: come nasce e perché hai scelto per la cover simboli di un’epoca lontano dalla tua?
È un pezzo di due anni fa che non volevo fare uscire, poi è partito il progetto Agrodolce, la cui prima parte è uscita lo scorso 20 settembre ed è quella più vitale ed energica; questo è il primo singolo di quella più amara. Parla dell’accettazione della fine di una relazione, ci sono toni nostalgici e l’amaro in bocca. Sulla cover ci sono tutti simboli di un qualcosa che crea nostalgia.

Oggi sono di più gli artisti che raccontano amori complicati che quelli che parlano di amore nel pieno della sua potenza. È un problema generazionale la fatica negli affetti?
La mia generazione è impaurita verso il futuro però ha anche consapevolezza del suo valore, ha aspettative su se stessa eppure si fatica a pensare a un noi. Non ci si dona mai al cento per cento, c’è sempre un po’ di paura.

Nel brano c’è molto nostalgia, chiedi di incontrare quella persona in un’altra vita: se tra mille canzoni dovessi mandargliene una non tua quale sarebbe?
Forse Stella di Mare di Lucio Dalla perché mi crea nostalgia verso un tempo perduto, il cantautorato a cavallo tra la fine degli anni Settanta e l’inizio degli Ottanta. Io mai vedrò Lucio Dalla dal vivo. Nonostante tutto però resto un romanticone.

Arancia e Latte è un titolo che coniuga due opposti ma ad ascoltarla ci sono il senso dell’attesa e del desiderio quando dici “io ti cerco nella notte”: è curioso un titolo di lontananza con parole di assenza dolorosa.
È una combinazione impossibile che ho escogitato per parlare di relazioni sentimentali. Non funziona nella vita ma attraverso la musica che è anche idealizzazione, arancia e latte stanno bene insieme. La mia ultima relazione è stata così, rimane nella mente un ricordo dolce abbinato all’astrazione dei ricordi.

Visto che si avvicina cosa bisogna fare per “essere felici la sera di capodanno”?
Non l'ho ancora capito, ma sto imparando a prendere le cose meno sul serio, che non significa superficialità ma accogliere la vita con grande vitalità. Ultimamente mi sto avvicinando alla filosofia dello stoicismo. Forse la formula è viverlo in maniera semplice con gli amici.

Quanto è importante per te Genova? Per altro è un periodo ricco di fermenti in Liguria.
Sono contentissimo per Alfa e Olly, c’è chi ha dato voce a una nuova generazione rap e poi nasce un nuovo Pop genovese. Genova mi offre la possibilità di tenere le radici salde col mio viaggiare tra Milano e il Piemonte. Respirare aria di casa e delle cose semplici è bellissimo.

So che è in arrivo il nuovo singolo Marinaio: cosa puoi dirmi? Perché lo hai scelto per le feste?
L'ho cantato in occasione dell’Indie Party di Radio Latte e Miele all’Apollo di Milano. L'ho scritto ricordando mio nonno in un giorno nostalgico, parlo di lui e quello che rappresentava. Sono molto digitale e poco manuale mentre mio nonno materno era il contrario: ”Volevo sbagliare accanto a te, così mi potevi insegnare”, dico. C’è lo scarto tra le due generazioni, lui navigava sui mari e io sul telefono.

“Pianto bandiera a ogni conquista costata lacrime”: per il futuro puntiamo solo a piantare bandiere senza lacrime?
Magari. Sto accogliendo tutti gli aspetti della vita, ogni passetto costa qualcosa ma spero in un buon cammino.

Che accadrà nelle prossime settimane della tua vita artistica?
Uscirà un altro singolo a gennaio. A marzo e aprile gli ultimi estratti dell’Ep e sto lavorando a un nuovo progetto. A gennaio e febbraio poi ci saranno un po’ di concerti.

Approfondimento

Fremir e l'album Stoccolma: "Meno chimere e più sogni che si avverano"

Spettacolo: Per te