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Motta in concerto a Reggio Emilia trasforma il teatro in un cuore Punk

Musica

Fabrizio Basso

Un cocerto di una energia dirompente col pubblico invitato a salire sul palco. L'artista toscano nel suoi live ha magicamente destrutturato la concezione rock. IL RACCONTO

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Occupazione Rock. Francesco Motta si affida al claim il palco è di tutti e trasforma l’austero Teatro Ariosto di Reggio Emilia in un happening sul quale chiunque può salire i gradini che separano la platea dai musicisti e godersi il live dall’alto. Non sono in molti ad accogliere l’invito, un po’ per timidezza e un po’ perché, suppongo per questioni di sicurezza, alcuni addetti bloccano il massaggio. Ma Motta, che di palchi, prima con i Criminal Jokers e poi da solo, se ne è mangiati assai, non cede alle logiche borghesi ed è lui a scendere tra il pubblico per condividere gioia e sudore, musica e poesia. E vi assicuro che in quel momento “è (quasi) come essere felice”. Ospite della rassegna Il Rumore del Lutto, Motta ha raccontato la sua storia artistica insieme Cesare Petulicchio, Giorgio Maria Condemi e una superlativa Roberta Sammarelli al basso. Il suo recente progetto discografico Suona Vol. 1 è un flusso creativo che ha come fine ultimo quello di fare musica per il piacere di farla, con la stessa libertà che l’artista riesce a sprigionare su un palco durante ogni suo live. E si sente.

Un punk oscuro e festoso è quello che Motta diffonde dal palco. Come nell’album Suona Vol. 1 ha scardinato la verticalità dei suoni, in concerto scardina qualunque liturgia rock facendo un passo oltre. Perché essere punk non è solo una attitudine musicale bensì una attitudine dell’anima e attraverso le luci e un artista fiero che si alterna tra la chitarra e le tastiere senza perdere il ritmo sciamanico del rock. Sul palco dell’Ariosto si è vista una versione autarchica dei Clash con dei musicisti che agli strumenti danno del tu, cosa oggi rara. Ascoltare in versione spinta brani quali Quello che siamo diventati, La Fine dei Vent’anni, Abbiamo vinto un’altra Guerra e La Nostra Ultima Canzone è stata una sferzata di energia. Il 27 e il 28 novembre ci saranno due concerti al Base di Milano e questa volta Motta e la sua band saranno in mezzo al pubblico, non dovranno abbattere un palco per stabilire il contatto. E dunque sarà una serata dove avremo tutti la possibilità di comprendere che Se Continuiamo a Correre in questa vita è grazie a chi, come Francesco, ci tiene per mano nella corsa dell’esistenza.

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