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Diodato in Tour nei Teatri, il flusso emozionale di una vita meravigliosa

Musica

Fabrizio Basso

Due ore che vanno oltre la musica e diventano momenti esperienziali. Abbiamo visto a Mantova il concerto (prossime date il 25 novembre a Genova e il 27 a Parma) che è un viaggio dal buio alla luce. Preziosa la direzione artistica di Filippo Ferraresi. IL COMMENTO

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Immaginario e immaginifico. Diodato porta la sua musica per la prima volta nei teatri e lo fa costruendo un viaggio interiore che porta dal buio alla luce. E che è un qualcosa che rompe i confini del concerto per esondare nell’esperienza, in quasi due ore di esperienza metafisica dove questo artista riesce a dare voce ai silenzi. Perché nessuna parola frammenta il flusso ritmico e verbale, le stagioni sono scandite da una scaletta coraggiosa e da giochi di luci degne di Versailles. Il Teatro Sociale di Mantova è sold out, come per altro tutti gli altri toccati da questo tour, e il pubblico è subito scaldato da quello che accade sul palco, nonostante il riscaldamento sia decisamente insufficiente, ai confini della crioterapia. Diodato oltreché artista di rara sensibilità per la prima volta, e un po’ di volte in concerto lo ho visto dunque ne ho la certezza, si presenta anche come performer, usa il corpo per accompagnare le sue canzoni, scatenando momenti di pura poesia come sulla flautata Cuccurucuccù Paloma dove con le mani riproduce il volo della colomba.

UN ATTO DI RIVOLUZIONE CHE E' ESISTENZIALISMO

Che la serata è speciale si comprende da subito, dalle note del primo brano che è cronologicamente l’ultimo della sua storia artistica, quel Un Atto di Rivoluzione che è puro esistenzialismo: sono certo che Jean-Paul Sartre lo avrebbe amato alla follia e ricollego il testo di Antonio proprio a un verso sartriano “ogni parola ha conseguenze, ogni silenzio anche”. Si va avanti, tra le altre, con La Luce di Questa Stanza, Quello che mi Manca di te e Cosa Siamo Diventati. Il pubblico è rapito dalla scena, come in una liturgia laica. Il concerto ufficiale è chiuso da Fai Rumore poi ritorna sul palco per altri quattro momenti che sono Babilonia, Ti Muovi, Molto Amore e Che vita Meravigliosa. Qualche tempo fa, presentando il tour, Diodato si domandò…perché siamo qui. Ecco la risposta che si è dato, che ci ha dato: “La risposta era semplice e forse anche per questo così difficile da accettare. Vogliamo emozionarci, vogliamo continuare a sentire, vogliamo condividere, raccontarci, stringerci attorno al fuoco e riconoscerci per ciò che davvero siamo. È ciò che da sempre mi guida, è ciò che mi ha aiutato a capire chi fossi, a capire gli altri, a provare a mettermi nei loro panni, a rispettarli. Potrà sembrare banale ma, ancor di più oggi, per me, è un atto di rivoluzione”. E se questa è la rivoluzione allora “che vita meravigliosa” che ci attende.