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Romantico ma muori, i Pinguini Tattici Nucleari cantano cliché romantici nel nuovo brano

Musica

Camilla Sernagiotto

Credits: Instagram/Pinguini_Tattici_Nucleari

È uscita la nuova canzone della band bergamasca. Ecco cosa significano le parole del brano uscito oggi, venerdì 13 settembre, una data che spesso viene considerata sfortunata: “Non è una coincidenza: la sfortuna a noi ha sempre portato bene”, ha commentato il gruppo sui propri canali ufficiali

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È uscito il nuovo singolo dei Pinguini Tattici Nucleari, intitolato Romantico ma muori.
Questa nuova canzone della band bergamasca è uscita oggi, venerdì 13 settembre, una data che spesso viene considerata sfortunata: “Non è una coincidenza: la sfortuna a noi ha sempre portato bene”, ha commentato il gruppo sui propri canali ufficiali.

 

Romantico ma muori è una canzone che presenta tre anime diverse: da un lato pop, dall’altro quella dell’arena rock e infine anche un bel tocco di pop punk, che vede l’esplosione di un tripudio di chitarre elettriche.
Il singolo potrebbe anticipare un nuovo disco, a cui i Pinguini Tattici Nucleari hanno fatto riferimento sui loro canali social questa estate, senza troppo spoilerare...

 

Potete ascoltare la canzone nel video che trovate in fondo a questo articolo.

Il testo del nuovo brano dei Pinguini Tattici Nucleari

Di seguito trovate il testo di Romantico ma muori dei Pinguini Tattici Nucleari.

 

Malinconia e settembre sono due sinonimi
Che ti fregano sempre se sei un po’ giù
Poi guardi l’orizzonte che sembra quasi muoversi
Ma lui resta lì fermo, a sparire sei tu

 

Brilliamo nella notte
Di giorno ci muoviamo come ombre
Però tu non barare
Se fai “M’ama non m’ama” con un fiore tatuato
Ti darà sempre lo stesso risultato

 

Ci son cascato mille volte
Ed altre mille ci ricascherò
Lo so, lo so
Non ti dovrei promettere un futuro che non ho

 

Voglio restare qui a giocare col vento
Con te che cerchi stelle sul tetto
Dentro un sacco a pelo in due

 

Tu mi hai lasciato fuori fuori fuori fuori
Da solo con i fiori fiori fiori fiori
Ci svegliamo abbracciati tra mille crepacuori
Mi dici sei romantico romantico romantico
Ma muori

 

Malinconia e settembre sono due sinonimi
Che ti fregano sempre se sei Keith Moon
Noi rimaniamo i soliti stupidi ipocriti
Che litigano solo per amarsi un po’ di più
Ed è già notte
Due vite sono comunque troppo corte
Per stare in equilibrio
Si arriva al punto critico e si scoppia come litio
E tu volevi un cane, io un figlio (per dire, eh?)

 

Ci son cascato mille volte
Ed altre mille ci ricascherò
Lo so, lo so
Non ti dovrei promettere un futuro che non ho

 

Voglio restare qui a giocare col vento
Con te che cerchi stelle sul tetto
Dentro un sacco a pelo in due

 

Tu mi hai lasciato fuori fuori fuori fuori
Da solo con i fiori fiori fiori fiori
Ci svegliamo abbracciati tra mille crepacuori
Mi dici sei romantico romantico romantico romantico
Ma muori

 

Ci son cascato mille volte
Ed altre mille ci ricascherò
Lo so, lo so
Romantico romantico romantico però

 

Voglio restare qui a giocare col vento
Con te che cerchi stelle sul tetto
Dentro un sacco a pelo in due

 

Tu mi hai lasciato fuori fuori fuori fuori
Da solo con i fiori fiori fiori fiori
Ci svegliamo abbracciati tra mille crepacuori
Mi dici sei romantico romantico romantico
Ma muori.

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Il significato della canzone

Romantico ma muori, come sottolinea Davide Terraneo sul sito web di Radio Deejay, è “una canzone che in qualche modo è un vero e proprio inno agli ‘ultimi romantici’, giocando sul detto ‘il romanticismo è morto’”.
E in effetti Riccardo Zanotti dei Pinguini Tattici Nucleari ha spiegato su Instagram: “Mi ha sempre affascinato la formula ‘la morte del romanticismo’. Deriva da quello. È un po’ ironico, scherzoso. Parla degli ultimi romantici, quasi fossero una tribù”.
L’intero testo del brano è pieno zeppo di quei tipici gesti stereotipati che vengono annoverati come qualcosa di romantico: da guardare l’orizzonte all’osservare le stelle in un sacco a pelo con la propria dolce metà fino, ovviamente, a presentarsi davanti alla porta di casa con un mazzo di fiori, nel brano c’è tutto il repertorio di grandi topoi (plurale di topos) del romanticismo.

Romantico ma muori parla dei gesti d’amore che si fanno in una love story. “Noi rimaniamo i soliti stupidi ipocriti/Che litigano solo per amarsi un po’ di più” è il verso che fa intuire come questo romanticismo zuccheroso non sia scevro di scontri e litigi.

 

C’è anche il tema della “fede” nell’amore dell’altro. Con il verso che recita: “Se fai M’ama non m’ama con un fiore tatuato/Ti darà sempre lo stesso risultato”, dato che il numero di petali non cambia mai…

“I fan dell’indie-pop con più memoria, d’altronde, ricorderanno il ‘Lei fa m’ama non m’ama con un quadrifoglio’ con cui Carl Brave apre Fotografia ft. Fabri Fibra e Francesca Michielin, che gioca su un’immagine simile”, fa notare Terraneo sul sito di Radio Deejay.
C’è poi il tema della promessa di un futuro che in verità è tutto tranne che connotato da certezze: “Lo so, lo so/Non ti dovrei promettere un futuro che non ho”, si sente cantare, con un cenno forse voluto alla canzone Irene in cui la band bergamasca barattava il futuro roseo con i vinili in soffitta…

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Si tratta di una storia vera?

Una domanda che sorge spontanea è: Romantico ma muori è una storia vera? Riccardo Zanotti ha risposto al quesito con una Storia su Instagram in cui si legge
Romantico ma muori è una canzone vera tratta da una storia finta. Ricordo che un giorno particolarmente difficile, uno di quelli in cui ti costringi a entrare in studio per scrivere ma poi non ti viene nessuna idea, mi sono arreso e sono andato a un bar. Lì, con un cappuccino in mano, mi sono messo a guardare fuori dalla finestra, cercando qualche ispirazione, un po’ per noia e un po’ per esercizio. Ad un certo punto sono arrivati loro, due ragazzi con un cane, una bellissima coppia. Due che un tempo qualcuno avrebbe chiamato dei punkabbestia”. Ed è proprio questa coppia che avrebbe dato il la a questa canzone.

 

“Sembravano amarsi senza riserve, muovendosi lenti e felici per la strada con la sicurezza di chi non ha idea di dove andare”, prosegue Zanotti. “Lui le teneva la mano con una leggerezza mai vista, quasi sfiorandola, mentre procedevano incerti sul marciapiede. Ho cercato di leggere il loro labiale, ma non ci sono riuscito, quindi l’ho solo provato a indovinare. L’ho trovata una scena molto romantica nella sua semplicità, quindi ho deciso di inventarmi una storia su di loro e di metterla in musica. Li ho immaginati erranti in un viaggio senza fine, come partecipi di un’eterna vacanza lontano dal mondo e dalle sue regole”.

 

Potete ascoltare la canzone nel video che trovate di seguito.