Mark Ambor si racconta a Sky TG24: "Essere ottimisti non è cool? Io lo sono, e lo canto"

Musica
Valentina Clemente

Valentina Clemente

Foto di Ryan Falcoa

Con Belong together si è fatto conoscere in tutto il mondo. Ora è pronto al grande salto con l'album Rockwood. Una passione, quella per la musica, coltivata parallelamente allo studio: sin da piccolo pratica il pianoforte ma solo dopo la laurea dice alla sua famiglia di volerci provare sul serio. Sei mesi di sola musica e poi inizia il viaggio, che lo porterà dal vivo a Milano il 6 maggio 2025. Ecco Mark Ambor, che con la sua musica sta diffondendo del bellissimo ottimismo

Mark è di corsa, ma non è stanco. O meglio: è talmente felice di essere in giro per l’Europa con le sue canzoni che non fa trasparire nemmeno un istante o un gesto di stanchezza. Il cantautore americano, che si è fatto conoscere grazie al brano Belong Together, è in Italia per raccontare l’album Rockwood, dedicato a uno dei luoghi che ama di più, e dove ha trascorso molto tempo: un enorme spazio verde vicino a casa sua, e dove torna appena può. Mark ci racconta che tra poche ore ha un altro volo ma correre e dividersi tra aeroporti, radio, case discografiche non gli pesa: "Sto vivendo un sogno!", dice in più momenti della nostra chiacchierata, in cui scopro che parla un po’ di italiano e che ha frequentato lo stesso college della mia sorella americana Amy, in Connecticut. Mi promette che quando verrà a Milano l’anno prossimo per il suo primo concerto nel nostro Paese mi dirà qualcosa in italiano, e mi racconta che per lui è importantissimo circondarsi degli amici storici, che ora sono parte del suo team, perché gli consentono di avere legami veri e non perdere la concentrazione: "Mi prendono in giro come anni fa, non è cambiato nulla, e questo per me è importantissimo", racconta sorridendo. Sì, quel sorriso che ha sempre quando racconta di questo sogno chiamato musica diventato realtà. 

"Un anno incredibile, il mio sogno è diventato realtà"

Mark, gli ultimi mesi sono stati molto intensi, vero?

È stato un anno incredibile: sono successe cose bellissime che ho sempre desiderato diventassero realtà. Non si sono molte parole per descrivere quello che è successo: sto ancora capendo quello che ho fatto nell’ultimo periodo ad essere sincero… è bellissimo viaggiare in tutto il mondo e vedere delle città che ho sempre sognato di poter visitare, cantare le mie canzoni a chi le vuole sentire… è proprio bello!

 

Ripeti spesso nelle tue canzoni la frase "Damn, it’s so good to be alive", ovvero è così bello essere vivi e vivere oggi. Lo pensi davvero?

Sono una persona ottimista, assolutamente! Sono stato cresciuto così: mia mamma mi ha insegnato a vedere il meglio nelle cose, concentrandomi proprio su questo e lasciando da parte ciò che dà fastidio. È il mio modo di vedere la vita. Amo la mia famiglia, i miei amici, adoro la città in cui sono nato e allo stesso tempo amo viaggiare. Nel mondo ci sono talmente tante cose che ci abbattono, o magari ci fanno stare male o inferiori a quello che siamo veramente tanto che essere felici ed ottimisti non è più cool… E non ne capisco il motivo! Credo che ognuno di noi sia la miglior versione di se stesso quando è felice. Quindi sì, credo sia veramente bello apprezzare ogni momento della vita.

 

"L'estate prima di iniziare l'università mi sentivo perso. Poi ho scritto una canzone..."

Come hai coltivato la tua passione per la musica? E soprattutto: più che un interprete mi sembri un cantastorie, ne racconti molte nei tuoi testi…

È bellissimo, mi diverte molto. Poter raccontare delle storie e tradurle nelle mie canzoni è un sogno diventato realtà. Come sono arrivato fino a qui? Studio e suono pianoforte sin da piccolo, da tutta la mia vita, ma non ho mai cantato per nessuno. Prima di iniziare il college, non volevo andare via da casa e dai miei amici… Mi sentivo un po’ perso durante quell’estate prima di iniziare l’università. I miei amici erano già andati via, i miei genitori erano al lavoro, io ero al pianoforte… poi io e la mia fidanzata di allora ci eravamo lasciati perché poi sarei andato al college. Tutti questi motivi mi hanno portato a scrivere una canzone, che ho registrato nel mio telefono dopo aver lavorato una notte (facevo il barista!) Sono il più piccolo della mia famiglia, e volevo tanto mandare quella canzone ai miei genitori, anche se con la tecnologia non vanno molto d’accordo. Ero proprio orgoglioso di aver scritto quella canzone. Alla fine, l’ho inviata nella nostra chat di famiglia e in un messaggio ho scritto: "Hey, che ne pensate di questa canzone?". Mia mamma qualche ora dopo ha risposto dicendo che a lei e papà era piaciuta tanto, aggiungendo una domanda: "Ma chi è questo artista?". La mia risposta è stata immediata e ho scritto: "Mamma, sono io!". Quello è stato il punto di partenza di tutto: ho iniziato a scrivere altre canzoni, a studiare chitarra acustica e a provare a produrre i brani attraverso alcuni programmi online. Ho iniziato a migliorarmi in ogni aspetto: è stata una crescita costante e continua e, dopo l'università, ho provato veramente a fare qualcosa. Ed eccomi qui.

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"Essere ottimisti non è più cool? Io lo sono, e lo canto"

Hai detto che ultimamente non è così cool essere ottimisti. Nei tuoi brani ricordi che non sempre bisogna essere perfetti, indistruttibili e mandare questi messaggi oggi è molto importante…

Credo che in questi ultimi anni, anche per l’avvento importante dei social media, ci sia stato un aumento fortissimo della necessità di essere perfetti: siamo sempre lì a guardare più e più volte i social, ma è importante fare un passo indietro e ricordarci cos’è effettivamente vero e reale.

"Belong Together? Cresciuta piano piano..."

I social media, però, a volte possono fare del bene… come farci conoscere nuova musica. Anche Belong together è stata usata moltissimo su TikTok. Come hai reagito quando hai visto che il brano era diventato così virale?

Non è successo troppo velocemente: diciamo che ho visto crescere questa canzone piano piano, e poi è diventata super famosa! All’inizio, quando l’ho pubblicata, non è andata benissimo: ha fatto pochissimi ascolti. Poi ho messo una versione più veloce e da lì è partito tutto. È stato incredibile! Ho visto un sacco di persone utilizzare la canzone e trasformarla nella colonna sonora della loro vita. È meraviglioso, non so proprio cosa aggiungere! Ci sono poche parole per descrivere quello che sto vivendo: it’s so cool! (dice con un sorrise gigante)

 

E l’idea di essere la colonna sonora della vita di tante persone, è qualcosa che ti piace?

È qualcosa di magico! Di fatto scrivo queste canzoni da solo nella mia stanza: mi piace molto e mi diverto. Poi pubblico un brano che ascoltano in tanti e accade la magia. Nell’ultimo periodo ho incontrato alcune fan che hanno voluto raccontarmi delle storie molto personali, come una ragazza a New York che mi ha detto di avere un cancro e due settimane di vita, ma voleva assolutamente vedere un mio concerto. Tutto questo mi fa capire che ciò che faccio è bello, e soprattutto fa del bene ad altre persone.

"I miei amici fanno parte del mio team: per me è importantissimo"

Sei molto giovane, ma allo stesso tempo hai delle radici molto forti: è quello che ti tiene con i piedi per terra?

Cosa non mi fa montare la testa? La mia band e il mio team sono i miei amici. Tra di loro ci sono persone che conosco da ben prima di iniziare questo lavoro, altri sono cresciuti con me: questo mi aiuta a ricordare sempre chi sono, anche quando mi prendono in giro! Alla fine se ci pensi, viaggi in tutto il mondo con i tuoi amici: non è fantastico?!

"L'album Rockwood è dedicato a un luogo a me caro"

Il tuo essere così legato ai tuoi amici e alla tua città ti ha portato a dedicare un album a uno dei luoghi a te più cari.

Sì, esatto. L’album si intitola Rockwood ed è un parco vicino a dove sono cresciuto, a circa un’ora da New York. A Rockwood vai a vedere il tramonto, fai picnic, magari organizzi il tuo primo appuntamento: è uno spazio bellissimo, ci si dimentica di tutto quello che sta succedendo. Ed è quello che mi auguro accada a chi ascolta l’album: spero permetta a tutti di fuggire per alcuni istanti dalla realtà.

"Un sogno diventato realtà"

Ora sei in viaggio per presentare il tuo album in Europa, ma l’anno prossimo sarai a Milano per la tua prima data. Belong Together sarà presto disco d’oro, stai raggiungendo risultati importanti anche qui. Sei felice?

Amo essere in tour, non vedo l’ora di iniziare! Essere così amato? Wow, è bellissimo! Incontrare le persone, cantare i brani insieme è incredibile. Un amico italiano, che ha frequentato l’università con me, qualche giorno fa, mi ha mandato un video dove, in un club, tutti cantavano la mia canzone: mai avrei immaginato tutto questo. È proprio una bella sensazione! Ho coltivato la passione per la musica parallelamente all’università ma dopo la laurea in business e marketing analytics ho detto ai miei genitori che avrei preso sei mesi sabbatici per dedicarmi solo alla musica. E così è successo. Era il periodo del Covid e mi sono dedicato interamente alla musica: ho mandato musica a produttori, a un sacco di gente. E poi un mio sogno è diventato realtà, non è tutto magnifico e incredibile?!

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