Barezzi Festival 2024, si comincia coi Tinariwen, i cantori maliani della ribellione

Musica

L'anteprima sarà a Reggio Emilia, al Teatro Valli, il 17 settembre. Poi la rassegna toccherà Bologna, Busseto e Piacenza per chiudere a Parma dal 14 al 16 novembre 

Barezzi Festival diventa maggiorenne e si prepara a festeggiare con un’edizione ricchissima e imperdibile. Dopo l’indimenticabile concerto dei Calexico lo scorso anno, anche nel 2024 il festival regala al suo pubblico un’anteprima a Reggio Emilia, consolidando la collaborazione con il Festival Aperto e la Fondazione I Teatri.

Martedì 17 settembre il Teatro Municipale Valli infatti si prepara ad accogliere i capostipiti del desert blues, i Tinariwen, nella loro unica data italianaBiglietti disponibili qui. Cantori maliani della ribellione, simboli della resilienza e del coraggio del loro popolo, la band tuareg ha alle spalle una carriera di più di vent’anni, durante la quale ha calcato i palcoscenici più prestigiosi del mondo e raccolto numerosi apprezzamenti e collaborazioni, da Peter Gabriel a Warren Ellis passando per Mark Lanegan e Bob Dylan. Un collettivo dal sound intrigante e magnetico, al tempo stesso pionieristico e profondamente radicato alla tradizione. Come succede in Amatssou, l’ultimo e nono album in studio (2023) del gruppo, in cui si fondono due mondi in apparenza distanti: il loro inconfondibile blues sahariano e l'autentica musica country dell'America rurale. Migliaia sono i chilometri che li dividono, ma i legami sono tanto palpabili quanto romantici. Un insieme di sensibilità condivise tra perdita, desiderio e nomadismo in cui banjo, fiddles e pedal steel si mescolano senza soluzione di continuità con le linee di chitarra serpeggianti e i groove ipnotici e galoppanti tipici del gruppo.  La cultura tuareg è antica quanto quella dell'antica Grecia o di Roma, ma unendo gli stili tradizionali dell'Africa occidentale e quella araba, con influenze blues, country, folk e rock, le canzoni di Amatssou finiscono per parlare della realtà attuale e spesso dura della vita tuareg oggi, con un focus in particolare sulla questione dell’autodeterminazione dei popoli.

Organizzato e prodotto dalla Associazione culturale Luce in coproduzione con la Fondazione Teatro Regio di Parma, Barezzi Festival inaugura con un live esclusivo il suo nuovo percorso musicale, che come mai prima d’ora dilata i suoi confini, pur mantenendo il suo cuore pulsante nella città di Parma. Barezzi Way infatti guida alla scoperta di nuovi territori, costellando la via Emilia di imperdibili concerti che anticipano il festival: sabato 19 ottobre al Teatro delle Celebrazioni di Bologna l’unica data degli irlandesi Lankum, band ambiziosa e innovativa che rimodula la tradizione folk miscelandola a shoegaze e drone; venerdì 8 novembre al Teatro Verdi di Busseto Discoverland, il progetto che unisce i talenti musicali di Pier Cortese e Roberto Angelini, per l’occasione affiancati da Niccolò Fabi; e infine sabato 9 novembre al Teatro Municipale di Piacenza una band di culto dalla carriera trentennale, i dEUSDopo questi appuntamenti, si torna a Parma, lì dove tutto è cominciato, dal 14 al 16 novembre per una tre giorni di grande musica, che conferma ancora una volta l’anima cangiante e la costante volontà di ricerca e contaminazione sonora di Barezzi Festival. A dimostrarlo una line up ricercata ed entusiasmante: dalle nuove regine dell’indie rock The Last Dinner Party, il travolgente quintetto britannico che ha conquistando i palcoscenici e le classifiche di tutto il mondo, alla poesia del cantautorato di José González nella sua unica data italiana, e poi il virtuosismo al pianoforte di Tony Ann, il travolgente dj e producer Omar S, il fresco talento di Zsela e tanti altri e altre ancora.

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