"Drop By When You Drop Dead", Bu Cuarón racconta il suo primo EP. INTERVISTA

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Valentina Clemente

Valentina Clemente

Anticipato dai singoli "Viceversa" e "Come For Me", "Drop By When You Drop Dead" è l’EP di debutto di Bu Cuarón. Un caleidoscopio di musica che la giovane artista italo-messicana ha tradotto in sei brani in inglese, italiano e spagnolo: “Una creazione che non vedevo l’ora di pubblicare, e che rispecchia chi sono. La musica che verrà, poi, descriverà chi sarò in quel momento” ci ha raccontato Bu. Ecco la nostra intervista

È passato circa un anno da quando ho visto Bu per la prima volta: a giugno del 2023, infatti, la giovane artista ha fatto il suo primo concerto al Festival La Prima Estate, dove ha aperto il live di Metro Boomin e cantato dopo BigMama. Un importante punto di partenza per il suo percorso artistico che, a dodici mesi di distanza, la vede pubblicare il suo EP di debutto. Bu, però, è sempre la stessa: sorridente, calorosa, carinissima. Mi saluta con un abbraccio e si sente che non è affatto cambiata. Ha solo un anno in più, e tante storie da raccontarmi. A partire proprio da Drop By When You Drop Dead, che può sembrare uno scioglilingua, ma che Bu pronuncia alla perfezione. Passa naturalmente dall’italiano allo spagnolo, e all’inglese, ed è bellissimo ascoltarla. È una creatura che pensa, parla, si muove! mi dice del suo primo album, una creazione di cui ha curato tutto, anche i video.

"Sei brani, ma ne avevo tanti altri che forse non pubblicherò mai"

"Ho una condizione, la sinestesia (di cui avevamo parlato anche lo scorso anno a La Prima Estate), che in sostanza contamina i sensi nella percezione. In sostanza: associo colori alle emozioni, e mi capita anche con ciò che provano le persone. Con la musica, i suoni, gli accordi mi succede la stessa cosa! In questo EP ci sono sei brani, rappresentate dal cubo di Rubrick sulla copertina: sei brani, sei colori. Tre canzoni in inglese, due in spagnolo e una in italiano, la mia preferita. Perché il brano in italiano è quello che preferisco? È un po’ più semplice nella produzione rispetto alle altre, ma è più dolce. Ha un suono naturale, organico ed è cool".

 

E il titolo del tuo album, come è stato scelto?

"È un gioco di parole. Ogni volta che mi chiedono come si chiama il tuo progetto? Mi guardano tutti malissimo! Molti hanno paura dell’idea della morte, e non deve essere una cosa brutta, o paurosa. È parte della nostra esistenza. È pur vero che per questo album inizialmente avevo pensato a un altro nome. Un giorno ero a Venezia con mio papà, che mi ha raccontato una storia accaduta in India. E di questa frase, che ha letto su una tomba in un cimitero. Io allora mi sono detta: Questo sarà il titolo del mio album!"

La Bu di questo album sta già cambiando

"Mi è piaciuto moltissimo come suono, mi è sembrato molto giallo e rosso, e blu: diciamo che questa è la palette dell’EP. E le canzoni raccontano un periodo della mia vita, ovvero quando avevo 16-18 anni, e gradualmente cambierò artisticamente e personalmente. La Bu di questo album sta cambiando: ecco perché nelle foto Bu guarda a sinistra, il passato, e poi nascerà Matilde (che conoscerete presto!)"

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"Per me l’arte è interdisciplinare, ho sempre ben chiaro ciò che voglio raccontare"

Hai curato anche la realizzazione dei video dei tuoi brani: raccontaci di più. Hai ricevuto qualche consiglio dalle persone che ti stanno vicino?

"Per me l’arte è interdisciplinare. È importante avere tanti punti di vista. Quando faccio musica vedo, o meglio: per me è qualcosa di molto visuale. È questione di colori, immagini…sento che unire i sensi è molto interessante! La narrativa lo è. Ma anche comprendere chi è la mia audience: la mia generazione. Il mondo in cui viviamo oggi è una lack of dopamine, ovvero ci annoiamo molto velocemente! Se guardi i video oggi, si nota una cosa: si vedono molte cose, ma non c’è una narrativa, che per me è importantissima. È quello che io cerco di aggiungere ai miei video: alcuni sono stati completamente improvvisati, anche se non si direbbe! Viceversa è stato girato in mezz'ora, Come for Me – la parte del tramonto – è stato registrato in nove minuti, e il resto in circa trenta. Tutto molto velocemente. Sweet Face è l’unico video pianificato. Una cosa, però, è importantissima: ho sempre ben chiaro ciò che voglio raccontare. E per questi primi video ho anche fatto la color correction: avrei potuto farla meglio ma migliorerò!" (sorride)

"Quando iniziavo a produrre i miei brani nessuno mi prendeva sul serio. Poi mi sono detta: se sono appassionata, posso farlo"

"La mia arte è un’estensione della mia persona, non della mia carriera. Sono due cose separate. Nell’ultimo anno ho avuto delle difficoltà personali, ma tutto mi è stato d’aiuto per risalire e crescere. La musica mi ha aiutato. E ho capito che posso essere una persona nuova senza necessariamente abbandonare chi ero prima. Se ho ricevuto dei consigli per questo lavoro? Quando avevo sedici, diciassette anni, e stavo iniziando a produrre i miei primi brani, mi veniva detto che avrei sempre avuto bisogno di un produttore. Nessuno mi prendeva sul serio. Facevo un lavoro “da uomo”. Non credevo in me stessa, non mi sentivo “abbastanza”. Dopo, però, mi sono detta: se sono appassionata, lo devo fare! Per me. A volte qualcosa di brutto ti stimola a fare bene, ed è quello che ho iniziato a fare. Sai, mi capita spesso di essere l’unica donna in studio. E non è solo una questione di opportunità, ma di mentalità: le donne sono spesso viste come un’estensione di un uomo, ma non è così! E io voglio provare a cambiare tutto questo. Avrei voluto che qualcuno lo dicesse a me, da piccola: ora, però, lo dico io…e spero che altre ragazze seguano il mio consiglio."

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Drop By When You Drop Dead Bu Cuaron

La tracklist di "Drop By When You Drop Dead"


1. Come For Me
2. Viceversa
3. Game
4. Sweet Face
5. Paris
6. 6

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