Marosi Festival a Stromboli, 34 appuntamenti a tema Gold Variations

Musica

L'appuntamento è dal 26 al 30 giugno e tutti gli eventi sono a ingresso gratuito

La 6° edizione del Marosi Festival presenta 34 appuntamenti che diventano emblema della ricerca e della sperimentazione multidisciplinare nelle arti. Il progetto di Giulia Ferrato diretto proprio da Ferrato con Anna Basti è una maniera profonda di recupero della dimensione artistica vissuta dentro la natura, per la natura e con la natura. La danza, la performing art, le installazioni e la sound art sono le traiettorie-madri in cui si sviluppa il festival siciliano che negli anni è cresciuto sempre su più in ambito internazionale e che stabilisce una speciale occasione di turismo culturale, coinvolgendo artisti e compagnie da Italia, Malta, Spagna, Belgio, Slovenia che per cinque giorni intensi illumineranno l’isola con il loro magma creativo. Una edizione che indaga il tema “Gold Variations” perché la sorgente sono le trenta Variazioni Goldberg per clavicembalo/pianoforte composte da J. S. Bach nel XVII secolo. Non mancheranno i segmenti “Art and Community” e “Around a Process of Making” con la partecipazione di artiste_i in fase di creazione dell’opera.

 

L’apertura di Marosi si espande in più location. Mercoledì 26 giugno, Jurij Konjar terrà un workshop mattutino che proseguirà a cadenza giornaliera al Parco Parco, mentre al tramonto Abigail Agius proporrà alla spiaggia delle Petrazze l’azione site specific “Seismo-Body” che reinventa il corpo quale sismografo per i terremoti. Poi dal porto a Casa di Irene c’è la “Bach Parade” e nell’abitazione è pronta l’installazione di Irene Lanza battezzata “La memoria del fuoco”. Si resta nella dimora ad ascoltare i canti di Vera Di Lecce per il set “Per fare un fuoco” che abbina lo sciamanesimo delle pizziche alle atmosfere da rave suonando (anziché un violino) una chitarra elettrica con archetto elettronico e-bow. Ciò viene intrecciato alla presentazione della ricerca “Stuporosa” compiuta da Francesco Marilungo. Il Vulcano nel bosco diventa l’“Arcipelago” per Maria Montesi, abbinando performance e videoproiezioni per la relazione tra vulcani e emozioni umane scatenata da una catastrofe naturale e, per la

chiusura alla Libreria, My Friend Ignis, un cortometraggio di Niccolò Donatini.

Giovedì 27 si inizia nuovamente con “Goldberg a gocce” di Jurij Konjar e dopo pranzo

toccherà nell’identico spazio a Annika Pannitto con “Meet the Choreographer: Steve Paxton in Golberg Variations”. È pieno pomeriggio e in piazza San Vincenzo la danzatrice Marta Greco propone la performance “Wednesday Dance” in cui il ballo è antidoto alle distrazioni del mondo. Subito dopo sarà tempo per la passeggiata segreta che avrà meta al Parco Parco dove andrà in scena la performance di danza “Stuporosa” – sui processi psichici del lutto, tra pianto e lamento funebre salentino, nella stilizzazione del pathos e dell’espressione parossistica del dolore, con drum machine e loop station ispirata al saggio Morte e pianto rituale di Ernesto De Martino – di Francesco Marilungo, con Vera Di Lecce, Martina Di Prato, Francesca

Linnea Ugolini, Barbara Novati e Roberta Racis. Infine dalle 22.30 alla biblioteca di

Stromboli la presentazione del libro d’artista / disco “Embrace the Darkness” di Alos per restituire alla comunità di Stromboli la ricerca creativa avvenuta sull’isola. Tanto che il vinile è stato stampato in color rosso lava.

Venerdì 28 dal mattino al Vulcano nel bosco inizia l’avventura “Suono aperto”, un workshop esplorativo della musica a cura di Pescheria con Hugo Sanchez e Francesca Bianchi che, in tre appuntamenti fino a domenica 30, porta alla raccolta individuale|collettiva dei suoni strombolani con registrazioni analogiche-digitali fino all’elaborazione di gruppo. Di nuovo al Vulcano nel bosco alle 14 per l’“Archivio sonoro e sperimentale delle isole Eolie”, performance*talk di Edizioni Brigantino con i vertici di Marosi e il compositore Renato Grieco. Dal tramonto, “TheoDora” di Amalia Borsellino sul tetto dell’Albergo Brasile: una performance foto-danzata dedicata a Dora Maar, alias la signora di Pablo Picasso. A seguire, nell’uliveto Boni, Chiara Marolla (danzatrice) e Cinzia Sità (dramaturg) saranno protagoniste di “Als”, performance di danza ispirata a un personaggio ambiguo-ancestrale sul precipizio umano/vegetale/animale. A sera il Parco Parco sarà “Gigante”, performance della

coreografa-ricercatrice Annika Pannitto su testo di Oscar Cornago, sul cambiamento del corpo nelle ore notturne accompagnato dalle “Goldberg Variations BWV 988” di Bach. Infine il collettivo acrobatico FUNA con Marianna Moccia e Viola Russo in “Senza titolo”, su musiche di Julia Primicile Carafa: una performance site specific sull’apnea derivante dalla mancanza di tempo che provoca inquietudine e disorientamento, assenza di ossigeno e assenza di ricordi. In cui “ognuno di noi ha una storia da raccontare ma è una storia senza titolo”.

Sabato 29, dopo la quotidiana esperienza mattutina di “Goldberg a gocce” con Konjar al Parco Parco, in fascia pomeridiana Annika Pannitto ribadisce l’azione “Meet the Choreographer: Steve Paxton” e dal tramonto sarà pronto un poker di azioni: alle 19.30 alla pensione Nassa “Careful What You Wish for” è la performance della danzatrice Beatrice Biondi che attraverso la poesia danzata prova a proteggere i desideri che abbiamo e la domanda “Cos’è mia figlia?”. Nella medesima location, dalle 20, “Stay Where You Are while You Are” di Margherita Celestino, danzatrice che asseconda la ricerca espressiva per riorientare la percezione della realtà. Alle 21.30 al Parco Parco lo spettacolo di danza partecipata di Jurij Konjar “Goldberg a gocce”, che ha cominciato questo suo esperimento-omaggio nel 2007 imitando meticolosamente i movimenti di Steve Paxton in ogni frammento della coreografia fino a rintracciare il concetto di “pazienza” all’interno del processo creativo. L’arrivederci al sabato lo realizza dalle 23 Matteo Marongiu che nella performance di danza “Studio per un concerto” ambientata al Molo vecchio dirimpetto lo Strombolicchio, su musiche di Santiago Malverde ci conduce in un esperimento di loop anatomici tra noia metafisica e distrazioni.

A sigillare la sesta edizione di Marosi Festival, domenica 30 apre la mattinata Anna Basti con “Le classique c’est chic”, lezione-performance di danza classica rivolta a tutti nella centrale piazza San Vincenzo per raccontare come la danza sia un gesto collettivo che decolonizza l’immaginario. Dalle 10.30 al Vulcano nel bosco ci sarà il momento conclusivo di “Suono aperto” a cura di Pescheria con Hugo Sanchez e Francesca Bianchi. Dopo pranzo, Annika Pannitto ripropone “Meet the Choreographer” al Parco Parco. Al crepuscolo, nuovamente al Vulcano nel bosco, in collaborazione con il Teato Eco Logico, start all’originale lectio-concerto di Rodion (alias il ricercatore-compositore Leandro Cianfanelli) che eseguirà una selezione di

alcune “Variazioni Goldberg” e racconterà del contrappunto e della struttura quali

fondamentali elementi di questa mirabile opera del compositore tedesco che ha vissuto nel periodo cosiddetto barocco, lasciando comprendere il ruolo dello stesso Bach nella cultura musicale occidentale. Dalle 20 a Casa Carrubo l’installazione-concerto “Infinito” di Giuseppe Cordaro e Vittoria Assembri in omaggio a Giovanni Anselmo, emblema dell’arte contemporanea scomparso lo scorso dicembre e che ha abitato a lungo sull’isola eoliana, che vuole rievocare un avvenimento del 16 agosto 1965: all’alba proprio Anselmo venne ritratto in foto in vetta al vulcano Stromboli. La performance di musica concreta sonorizza le foglie dell’albero del carrubo fino a creare una suite elettronica viva che nasce dall’ecosistema casalingo. Il momento sarà celebrato in un “secondo tempo” all’aurora del giorno dopo con un rito sonoro che prevede l’ascesa collettiva al vulcano per propagare i suoni dello Stromboli,

“mentre la terra e le pietre si orientano, l’infinito si manifesta”, citando l’esperienza di Anselmo. La domenica termina in piazza San Vincenzo alle 23 con il dj set di Hugo Sanchez.

La 6° edizione del Marosi Festival accoglie Abigail Agius (Malta), Alos, Vittoria Assembri, Beatrice Biondi, Amalia Borsellino, Margherita Celestino (Belgio), Giuseppe Cordaro, UNA_danza verticale, Marta Greco, Jurij Konjar (Slovenia), Irene Lanza, Francesco Marilungo, Vera Di Lecce, Chiara Marolla e Cinzia Sità, Matteo Marongiu, Maria Montesi, Annika Pannitto, Rodion, Anna Basti, Michela Palermo, Niccolò Donatini, Renato Grieco, Hugo Sanchez e Francesca Bianchi. *#Around a process of making, research and mentoring project, è un percorso di alta formazione gratuito rivolto ad artist* emergenti nel campo della danza e delle performing arts, selezionati tramite call internazionale. Al Marosi Festival presentano lo stato della loro ricerca, nutrita a partire dall’incontro con l’isola e il vulcano. Mentors: German Jauregui e

Antia Diaz Otero (Spagna).

Spettacolo: Per te