Astol: "Nell'album Amori c'è un anno di vita di un sognatore concreto"

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L'Ep raccoglie un percorso professionale e umano che va da giugno 2023 a maggio 2024. E ora punta verso nuovi orizzonti. L'INTERVISTA

Anticipato dal brano Torna da me feat. Daniel Cosmic, è finalmente arrivato Amori (Giu '23-Mag '24), il nuovo Ep di Astol, che chiude e delimita idealmente quest’ultimo anno discografico di ricerca e sperimentazione e guarda al futuro con convinzione e consapevolezza.

Pasquale partiamo dalla storia dell’album e dall’incorniciare gli amori tra due date ben precise, giugno 2023 e maggio 2024.
Ho delimitato l’anno per una transizione professionale in primis e poi personale. Dopo un periodo di collaborazioni ondivaghe e presa consapevolezza dei mezzi che avevo ho scelto di racchiudere in un Ep questo ultimo anno di crescita artistica, come scelta di sound, e al tempo stesso dal punto di vista personale sono maturato. Arrivato a maggio 2024 e focalizzandomi sui miei obiettivi posso dire che ora sono pronto.

La cover ha delle sue simbologie? Penso alla A con la coda del diavolo, la i fatta a punto esclamativo rovesciato, le parentesi delle date come due frecce, foglie sparse intorno alla rosa ma nessun petalo che cede. Che pensiero c’è dietro?
Gli interventi sono spesso libertà lasciate al grafico. La cover ha ancora un po’ di caos intorno ma il nucleo, ovvero la rosa, è forte.

All’Old è un locale suppongo: dove è? Inoltre parli di una favola con un finale da riscrivere: il bello delle favole è proprio che non c’è un finale da riscrivere…quindi che concezione hai delle favole e di questa? Anche in Bella e Stronza parli di una favola che continua.
Mi riferisco all’Old Fashion, locale storico della movida milanese. Ho amato la festa nelle sue sfumature, mi piaceva divertirmi. In questo ultimo anno sono nati tanti rapporti personali e amicizie grazie a quegli ambienti. La favola è una dedica al locale che nel frattempo ha chiuso e ha fatto sì che tante favole nate lì potavano avere un finale diverso se fosse rimasto aperto. Mi reputo sensibile e vivo le situazioni mettendoci l’anima. Ho avuto favole con finali altalenanti. Mi piacevano quelle di Esopo e della tradizione greca, con una loro morale.

Perché hai voluto il contributo de I Desideri in un brano così intimo?
C’è dietro la scrittura col mio amico Ranzy, era un provino forte. Mi piace che loro abbiano raccontato una storia milanese in napoletano.

In Torna da Me hai tolto le stories…è il tuo prova a prendermi.
E’ più semplice la spiegazione. Lo avevo già da tempo, lo ho condiviso con Daniel Cosmic. Siamo amici storici, e nella canzone ha raccontato una sua vicenda personale, non è finto, è un suo comportamento in relazione a suo storia.

“Ti ho rivista in un sogno, hai distratto la notte”: partendo da questo verso ti chiedo intanto se nella vita sei un sognatore.
Vivo le cose mettendoci l’anima e questo include il discorso che sogno e viaggio con la mente immaginando il futuro. I sogni devono esserci ma devi lottare per realizzarli: oggi sono un sognatore concreto oggi prima farfallone.

Seconda cosa: è un verso molto romantico: quanto è difficile scrivere di amore nella stagione di Tinder e dei social?
Non è una epoca facile per l’amore. Parlo di rapporti umani e non credo che l’amore oggi muova il mondo. Ma bisogna mettere sempre amore in ciò che si fa. Non è il primo sentimento che muove le persone ed è un errore. Sintetizzo il mondo attuale e lo vivo con la mia prospettiva.

“Dio salvami tu” al di là delle implicazioni affettive: sei un credente? Perché anche in Sirena parli di “un castigo di Dio”.
Credo in Dio ma soprattutto nei suoi messaggi e valori, tipo il porgi l’altra guancia e aiuta il prossimo tuo. Credo nel cristianesimo un po’ meno nella struttura Chiesa. Non seguono i principi di Dio, non vado a messa ma non significa che non prego.

Se incontrassi una sirena ti faresti incatenare come Ulisse per resistere alla tentazione o vada come vada me la vivo?
Ho incontrata in estate una che mi ha ricordato questa immagine. Me la sono vissuta, mi sono fatto incantare. La ho scritta in Sicilia tra vacanza e lavoro e quell’amore mai sbocciato è raccontato nella canzone.

Romantica e Bugiarda, Bella e Stronza…l’amore è fatto di opposti?
Per raccontare le ragazze se posso usare un ossimoro è come se le elevassi, anche se non sono eccelse le parole a volte. Ma pure se prendiamo l’accezione negativa non significa che per sia stata importante per me.

“Mettiamo un film, so che ti va”: hai dei titoli che usi per sedurre?
Non seguo l’impostazione classica tipo divano e film. Nella canzone parlo di un film a metà perché lo continuiamo in camera. Mi piace il genere Gangsta, amo Gomorra La Serie e Scarface con Al Pacino. Come attori mi piace Pierfrancesco Savino. Mi piacciono i film di Sorrentino e la sua napoletanità. Paola Cortellesi per me merita un Oscar. All’estero penso Leonardo DiCaprio da The Wolf of Wall Street a Titanic che mi ha fatto piangere tante lacrime. Lato femminile ti dico Jennifer Aniston.

Sarah si chiude con un lieto fine: la vita che ti fa perdere la rotta e l’amore che la sistema: oggi dove punta la tua bussola?
E’ un brano a tre voci con le melodie giuste; non la ho scritta io. I fili d’oro sono le persone che dovrebbero circondarci. L’amore è i fili d’oro e noi le cose rotte.

Che accadrà nelle prossime settimane?
Nell’Ep racconto l’ultimo anno della mia vita. In estate andrò in giro come nel 2023 per arrivare a più perone possibili. Ho già altri brani pronti. Cerco le persone giuste con cui collaborare se non continuo da solo con i miei satelliti. 

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