Sethu: “Nell’album intitolato tutti i colori del buio racconto un pessimista positivo”

Musica
Fabrizio Basso

Fabrizio Basso

Le 11 tracce del disco dell’artista savonese raccontano e condividono tutte le sfumature di questo periodo tra luci e ombre, soddisfazioni e disfatte, profondo buio e nuova luce. L’INTERVISTA

Fuori venerdì 17 maggio l’atteso primo album di Sethu: l’artista savonese conosciuto dal grande pubblico grazie alla partecipazione al Festival di Sanremo 2023 pubblica “tutti i colori del buio, il suo primo album prodotto per Carosello Records dall’immancabile gemello e producer Jiz. Proprio il Festival di Sanremo è stato uno dei momenti più belli di sempre vissuti dall’artista e lo hanno portato a esibirsi anche in apertura di artisti come i Pinguini Tattici Nucleari, Sfera Ebbasta, Geolier e Massimo Pericolo, ma ha anche inciso sulla salute mentale di Sethu che è tornata a vacillare, logorata da pressioni e aspettative del momento. Le 11 tracce dell'album raccontano e condividono tutte le sfumature di questo periodo tra luci e ombre, soddisfazioni e disfatte, profondo buio e nuova luce

Marco le ansie e le disillusioni di una generazione le hai racchiuse in questa è la fine: ti chiedo perché la scelta di usare le iniziali minuscole e perché nonostante un titolo apocalittico resta un album di speranza.
Mi piace essere un pessimista positivo, sento il dolore ma voglio poi vedere la luce in fondo al tunnel. Rassegnazione, rabbia, momenti scanzonati nell’album non sviluppo solo una emozione. Per quanto riguarda le minuscole mi piaceva la diversità rispetto alle cose precedenti, cerco di non ripetermi mai.

Nelle note di viaggio parli di un periodo difficile della tua vita, dopo Sanremo. Sono sempre di più i giovani artisti che soffrono di ansia, di depressione. Perché, secondo te, queste fragilità? Sono più umane o artistiche?
Vengono accentuate negli artisti perché siamo una categoria più esposta. Un po’ della mia generazione ne ha sofferto, nel bene o nel male ci guardiamo molto dentro. C’è una presa di coscienza del brutto che ci circonda e lavoriamo per elaboralo e stare meglio.

Se nelle tasche non hai sogni, cosa c’è? E ti piacerebbe per una volta avere le tasche vuote visto che tra cellulari e chiavi non siamo più abituati? In Troppo stanchi parli di morire qui con le mani in tasca, dunque è un concetto che torna quello delle tasche.
Lacrime, tasche e notte sono parole ripetute tanto in questi brani. Quando scrivi in poco tempo hai immagini ravvicinate o forse il messaggio è che devo dedicarmi alla cucitura dei pantaloni. Sogno molto e dunque metterli in tasca e poi le tasche svuotarle è una immagine ricorrente.

Un tuo verso è “tremo come in California”: la tua generazione insegue ancora l’american dream oppure viaggia altrove?
Io viaggio molto nella mia testa e poi mi rendo conto che dovrei viaggiare di più. Siamo molto aperti ma a me il sogno americano è molto sceso negli ultimi anni. Aggiungo che è una citazione di Vasco Brondi.

Hai letto La Noia di Moravia: il protagonista Dino ogni volta che raggiunge un suo desiderio di annoia. E’ così la vita? Un orizzonte dopo l’altro e la negazione del carpe diem?
Ho fatto Sanremo nel 2023, è stato un anno bellissimo, finché resti in questo sogno gigante è bellissimo. E’ stato un grande traguardo solo esserci ma ho anche capito che i vuoti che ti porti dentro non vengono curati, spenta quella luce loro restano. Prima va curato Marco, poi Sethu. A traguardo raggiunto ti annoi sempre, devi ragionare e goderti il percorso. Comunque non ho ancora letto il libro di Moravia.

Ti capita di pregare Dio che ti salvi? Sei credente?
Il mondo del sacro mi affascina. Apprezzo la Fede come concetto di affidarsi a qualcuno. Non sono un credente.

E se dalle lacrime anziché alberi dove stare bene nascessero salici piangenti?
Sempre meglio che un bonsai. A me piace come albero il salice piangente, ne avevo uno a Savona, vicino a casa.

Nessuna notte è per sempre…esiste una tua idea di per sempre?
Certe cose le apprezzi perché non sono per sempre…la musica, vita, l’amore non sono per sempre. Il per sempre bisogna viverselo pensando che sia è una bella illusione.

“Se il cielo ci cade addosso tu resta qui con me”: è la tua idea di posto nel mondo?
Ho sempre vissuto legato a mio fratello e avere le persone giuste vicino fa la differenza. Un posto nel mondo non deve essere necessariamente un luogo, è anche con qualcuno o dentro qualcuno. Con lui vicino starei bene anche se mi cadesse il tetto dell’Ariston addosso.

“A mali estremi ci sono estremi amori”: è il riassunto di una vita vissuta al limite?
Quando due persone che non hanno coscienza dei propri limiti si generano amori estremi dove ci si fa male a vicenda. So che è un concetto banale ma torna spesso, occorre prima imparare a stare bene con se stessi.

 

Troppo stanchi è la canzone del disincanto, delle promesse non mantenute, della rabbia non canalizzata: ti senti parte di una generazione che può provare a cambiare il mondo oppure l’eredità negativa di genitori e nonni è ancora troppo pesante?
Basta caccia alle streghe, so di essere giovane in questa situazione. Nella disillusione ci siamo nati, sono nato pensando a un governo caduto dieci volte di fila, a una destra e una sinistra senza identità quindi diventando stressante il fuori ci guardiamo dentro. Sapere che sei disilluso può fare la differenza e aiutare a trovare la giusta energia.

Hai davanti un altro viaggio e una città per cantare cantava Ron, c’è un'altra canzone da cantare qua in città canti…stessa idea di viaggio, stessa magia?
L’album è pieno di citazioni ma non questa non lo è. Oggi subiamo la pressione di essere sempre performanti, quindi c’è sempre una canzone nuova, è una gara non tra chi fa musica ma a chi si posiziona meglio nel mercato discografico.

Promettiamo per il futuro che basta nocche rosse a forza di prendere a pugni i fantasmi?
Dico ufficialmente stop alla violenza sui fantasmi. Ora me la prenderò solo col cuscino.

Debutterai al MiAmi col tour, poi che accadrà?
Il 24 maggio proprio al MiAmi ci sarà il primo live e poi annunciamo il tour estivo. Sono ansioso nella vita ma durante il live mi sento libero. Non vedo l’ora di salire sul palco.

annalisa

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