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Annalisa all’Arena di Verona: “Non c’è spazio per i giudizi ma solo per essere felici"

Musica

Fabrizio Basso

L’artista ligure entusiasma il pubblico in occasione del suo debutto nell’anfiteatro scaligero. Ospiti della serata Elisa, Ernia, Irama, Tananai e Giorgia. IL RACCONTO

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Come una venusiana scende dal pianeta Pop in mezzo alla sua gente. Annalisa appare sospesa nell’aria per inaugurare quella che è la sua prima Arena di Verona e si presenta, accarezzato il palco, sfilando in mezzo ai suoi ballerini, disposti come corazzieri, sulle note di Euforia. Anfibi e una mise in pelle nera sono la sua prima scelta. Il maxi schermo alle sue spalle la accompagnerà tutta la sera con immagini di lei in differenti look e figure astratte, un po’ tempesta spaziale un po’ astrattismo, sempre belle, sempre intense ma mai invadenti. Lo show va avanti con La Crisi a Saint Tropez cui segue Se avessi un cuore e quel ti amerei sottolineato, rafforzato da immagini immaginifiche e floreali. E’ da sola sul fronte del palco. Chiede al pubblico di urlare con lei se avessi un cuore. E’ il momento della presa di coscienza di quello che sta accadendo. Si ferma, si guarda attorno e si vede che il fiato per un attimo va in aritmia emotiva: “Tanta roba una Arena piena solo per me, lo ho atteso da tempo questo momento e non voglio perdermi un solo secondo di questa serata speciale: voi mi sorprendete e io voglio ricambiare sorprendendovi. Sono momenti unici, quindi cantate e ballate. Qui non c’è spazio per i giudizi ma solo per essere felici: benvenuti nel vortice”. E per aumentare la forza centripeta che a lei porta esegue Un Domani da sola sul palco. La prima sorpresa giunge sulle note di Eppure Sentire che è anche un gioco cromatico: Nali in nero ed Elisa in total white: “Una magia -commenta Annalisa- sognavo di cantarla da tanto tempo con te ed è magnifico”. E’ visibilmente commossa. “Godetevi tutto”, commenta Elisa lasciando il palco. Tornano i ballerini per Ragazza sola cui seguono, con il videowall che pare polimerizzarsi, Direzione Vita e Movimento Lento. Secondo ospite della serata è Irama: propongono La Genesi del tuo Colore.

Primo cambio di look: si resta sempre sul nero ma niente più skin, Annalisa indossa un completo più leggero, estivo, liceale. Ad accompagnare la metamorfosi non poteva essere che l’universale Bye Bye che fa alzare in piedi e ballare tutta l’Arena. Su Rosso Corallo chiede al pubblico di battere le mani mentre affronta Tsunami da sola, una dea che contrasta la forza della natura: l’Arena è illuminata dai cellulari. Scatena un rave Mon Amour che anticipa la terza sorpresa: si tratta di Ernia, insieme divertono e si divertono sulle parole di Superclassico: “Con Ernia ci conosciamo da poco e mi è subito venuta voglia di fare qualcosa insieme”, chiosa Annalisa. Che poi aggiunge: “Per capire la grandezza di questa serata dobbiamo ricordarci da dove siamo partiti. Il suo viaggio a ritroso nel tempo sono due medley che cuciono insieme Diamante Lei e luce Lui, Una Finestra tra le Stelle, Senza Riserva, Vento sulla Luna e il capolavoro dei Police Walking on the Moon. Uno dei momenti più emozionati della serata in Arena è il duetto con Tananai in Tango: un piccolo, grande capolavoro. Si viaggia verso il finale ma le apparizioni non sono ancora terminate: Annalisa canta Nuda e intanto sullo schermo scorrono immagini di lei in differenti momenti della sua vita. Il terzo cambio di abito ce la regala con trasparenze e brillanti: è una Stella come è titolata la sua canzone, cui segue Bollicine: si ferma estasiata a guardare il pubblico e, emozionata, urla “siete bellissimi”. La sorpresa finale si chiama Giorgia, la canzone scelta Come potrei: “E’ il primo brano che ho cantato in pubblico, ero alle medie, ed è stata la prima volta che qualcuno ha pensato che avrei potuto avere un futuro. Possono confermarlo i miei genitori che sono tra il pubblico”. Una festa la sequenza Tropicana e Disco Paradise poi, circondata dai suoi magnifici ballerini, Annalisa si siede al piano per Il mondo prima di te e Dieci. Si regala, ci regala una sua interpretazione di Sweet dreams degli Eurythmics e con Eva + Eva, che è disegnato come un sabba argentato, saluta un pubblico in visibilio. Ma, come copione impone, non è finita: riappare, leggiadra, sul ritmo di Bellissima, Sinceramente e Indaco Violento. La dedica finale, però, non poteva che essere una: sinceramente vostra.

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