Pagelle Eurovision Song Contest 2024, trionfa La Noia insieme a Eden Golan e Gåte
MusicaSul palco, in occasione della seconda semifinale, sono saliti 19 artisti tra cui la nostra Angelina che, pur essendo comunque già qualificata per la finale, ha fatto una performance straordinaria. Notevoli anche Aiko, Saba e Megara, che rappresentano San Marino
Nella seconda semifinale (SEGUI LA DIRETTA DELLA FINALE SUL NOSTRO LIVE BLOG) in gara 19 nazioni. Prima delle esibizioni viene mostrata una breve "cartolina", con l'artista che si prepara all'esibizione, due clip delle precedenti partecipazioni del Paese all'Eurovision (GUARDA LE PAGELLE DELLA FINALE), e un video auto-registrato in cui il cantante si presenta come in una story su Instagram o una clip su TikTok. Per la prima volta nelle semifinali sono previste le esibizione integrali dei sei Paesi qualificati di diritto alla finale: i “Big 5” (Italia, Francia, Germania, Regno Unito e Spagna) e la Svezia, ovvero il Paese ospitante (GUARDA ANGELINA MANGO CHE CANTA IMAGINE DI JOHN LENNON A MALMO).
Malta, Sarah Bonnici con Loop - VOTO 5/6
Approccio da popstar ma niente di originale. Gioca molto sulla fisicità, le coreografie sono cucite sul suo abitino argentato, la voce va a corrente alternata
Albania, Besa con Titan - VOTO 5/6
Sembra uscita da un gineceo con quell'abito che sembra una via lattea formato Ibiza. La voce dolente, almeno nella prima parte, trasmette la sofferenza che il testo declina, poi compare lo stuolo di ballerine-vestali e la melamconia evapora.
Grecia, Marina Satti con Zari - VOTO 6+
Divertente e originale il taglio da Tik Tok con i cuoricini che sfarfalleggiano come like. Un bel ritmo, un indie-rap che profuma di tormentone. Il look gitano colora la performance e la vivacizza.
Svizzera, Nemo con The Code - VOTO 6/7
Di certo non passa inosservato col piumaggio che lo riveste. I cambi di stile e di ritmo giocano a suo favore ma più che un grande cantante lo considero un eccellente perfomer. Infatti al Carnevale di Rio avrebbe spaccato.
Cechia, Aiko con Pedestal - VOTO 7
Finalmente una bella dose di Rock. L'incipit ricorda Robert Smith nei suoi momenti migliori. E anche un po' Cindy Lauper. Ma in pochi secondi riesce a liberarsi di ogni influenza e suggestione e diventa padrona del palco.
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Francia, Slimane con Mon amour - VOTO 6
Volto sofferente, vocione quasi da opera per parlare di amore. Pur essendo già classificato sceglie di non forzare nonostante i primi piani mostrino sul volto i reticoli della tensione.
Austria, Kaleen con We Will Rave - VOTO 5/6
Anno 1978, impazzava un brano che si chiamava Automatic Lover ed era cantato da Dee D. Jackson. La differenza è che quello ha fatto la storia, questo non brilla certo per originalità. Ma è ritmicamente scatenante.
Danimarca, Saba con Sand - VOTO 7
Ha un qualcosa di ancestrale, di animalesco nonostante scelga la staticità: e le fa onore perché con quella voce e quel carisma non ha bisogno di effetti speciali. Una potenza!
Armenia, Ladaniva con Jako - VOTO 5
Un po' Heidi e un po' Hansel e Gretel, una nenia per nulla accattivante. Vocalizzi che non si armonizzano e scivolano nella filastrocca. Intrattenimento per bambini.
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Lettonia, Dons con Hollow – VOTO 5
Vestito come un uomo di un altro pianeta appare su un palco che non riesce a dominare e infatti ci si perde.
Spagna, Nebulossa con Zorra – VOTO 5
Performance priva di originalità e confusa tra uomini in perizoma e una artista che sembra uscita da un film di Pedro Almodovar ma senza l’adeguata forza trasgressiva.
San Marino, Megara con 11:11 - VOTO 6/7
Hanno un qualcosa di fumettistico ma trasmettono anche quella giusta dose di inquietudine alla Pennywise. Hanno dimostrato cosa significa suonare e sapere stare su un palco.
Georgia, Nutsa Buzaladze con Fire Fighter - VOTO 6+
Una dea pagana uscita da una saga mitologica, questo almeno in un immaginario fantastico. La voce non ipnotizza ma se non altro ha il merito di utilizzarla in tutta la sua estensione e in tutte le sue tonalità. Sul suo profilo instagram ha scritto Keep God First...tieni Dio al primo posto.
Belgio, Mustii con Before the Party's Over - VOTO 6
Si vocifera che in questa canzone ci sia un po' di Checov. Circondato da quei microfoni pare un bagnino ingabbiato. La voce è tra le più potenti di questa edizione.
Estonia, 5miinust e Puuluup con (Nendest) narkootikumidest ei tea me (küll) midagi - VOTO 5
Onestamente fatico a capire dove sono diretti. E' vero che viviamo la stagione delle contaminazioni ma qui sembra una tavolozza di colori messi un po' a caso. Più che una lente di ingrandimento ci vorrebbe un telescopio per inquadrarli!
Italia, Angelina Mango con La noia - VOTO 8
Serena, concentrata, una dea pagana. La nostra Angelina ha fatto esattamente quello che mi aspettavo ovvero se stessa. Alla fine libera la commozione. Il corpo di ballo il valore aggiunto! Superlativa.
Israele, Eden Golan con Hurricane – VOTO 8
Un nome che sembra un gioco e una voce che arriva davvero dall’Eden. Semplice, nitida, elegante, raffinata non c'è altro da aggiungere. Applausi per questa parabola divina.
Norvegia, Gåte con Ulveham – VOTO 7/8
Il finale è salvifico. Un’altra prima della classe. La voce è ammaestrata, la calibra come desidera. Alchimista, è stata così saggia da non cedere alla tentazione di una scenografia faraonica giocando per tutto il tempo sul filo dell’equilibrio
Paesi Bassi, Joost Klein con Europapa – VOTO 5
Si chiude con un fine serata in un villaggio turistico. Certo ci si diverte ma non si conquista l’attenzione. Non capitalizzano la loro tecnica.