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Ermal Meta: "Con l'album Buona Fortuna auguro a mia figlia un viaggio senza paura"

Musica

Fabrizio Basso

Credit Nicolò De March

Il disco è una riflessione sul reale significato della parola fortuna vista da diverse angolazioni e anche una dedica speciale a Fortuna, la figlia che Ermal e la sua compagna stanno aspettando. L'INTERVISTA e il PRE-ASCOLTO

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Ermal Meta pubblica Buona Fortuna, un album che è una dedica a sua figlia, che quando arriverà si chiamerà, Fortuna. Il disco di inediti uscirà il 3 maggio per (Columbia Records/Sony Music). Sulla copertina troveremo dodici fili che rappresentano le canzoni che si collegano a una balena bianca, simbolo della ricerca della propria fortuna che spesso si nasconde là dove a volte ci dimentichiamo di guardare. L'album è anticipato dal singolo Mediterraneo che Ermal Meta presentrà in anteprima il Primo Maggio durante il concertone, del quale sarà, insieme a Noemi, il conduttore. Il tour partirà dal Teatro Romano di Verona, il prossimo 13 luglio, nell'ambito del Festival della Bellezza.

Ermal partiamo dal titolo, Buona Fortuna: ovviamente c’è una dedica a tua figlia ma c’è anche la determinazione di essere fabbri del proprio destino, nel bene e nel male. Che pensi del fatto che per la Gen Z, ovvero il futuro, ci sono troppi fattori esterni limitanti per essere fabbri di se stessi?
In apparenza potrebbe sembrarlo. Da una parte è un po’ più complicato essere giovani perché l’orizzonte del futuro appare più offuscato; dall’altra parte i giovani hanno in mano più informazioni e strumenti rispetto, a noi. Poi è una scelta individuale come impiegare il proprio tempo. C’è una ansia del futuro più elevata ma i giovani hanno sempre resistenza verso il futuro. Meno scelte restringevano il campo: oggi puoi fare tutto col rischiO di non fare nulla.

C’è poi tutta una iconografia, nella cover e nel booklet, che parte dalla balena con i fili bianchi e uno rosso cui si aggiunge un simbolo per ogni canzone. Come nasce questo viaggio nel viaggio?
Fortuna è un viaggio che componi, la costruisci la fortuna, quello che ti capita si chiama caso. La balena è bianca ed è rara ma nel romanzo ti ammazza. Sei pronto ad accoglierla la fortuna? La fortuna la incontri nel viaggio.

La Strada la Decido Io è una dedica alla Fortuna: l’etimo dice che viene dal latino forse, sorte, e da ferre, portare: unite è ciò che porta la sorte. Per te questa dea che porta la sorte è bendata o no?
Forse siamo noi bendati, di certo non lo è la fortuna. Spesso non siamo capaci di renderci conto che un percorso lo abbiamo davanti ed è lui che può diventare la nostra fortuna.

Cosa conservi oggi della furia dei tuoi vent’anni? Mi hai fatto venire in mente Buffalo Bill di Francesco De Gregori quando dice “vent'anni ti sembrano pochi poi ti volti a guardarli e non li trovi più”.
Restano una grande energia e la voglia di fare le cose. All’epoca ne facevo tante e molte erano inutili, perché hai una incontinenza energetica: adesso rimane una energia che è più mirata, so dove voglio andare e come arrivarci.

Paura di fallire, di deludere i genitori, nessuno che ti perdona gli errori…è così che si scopre l’America: tu quando la hai scoperta? Quando hai cominciato a dire “oggi è tutto ok”?
A un certo punto cerchi di essere tu ad approvare te stesso e ad analizzarti e non serve l’approvazione degli altri per fare quello che volevi fare. L’America è scoprire se stessi andando in salita, quello è il racconto di questo discorso.

L’Unico Pericolo è una bellissima canzone d’amore con l’aggiunta, parafrasando una vecchia pubblicità, del logorio della vita moderna: sembra un testo istintivo, è così? Oppure è di quelli che devono maturare?
Istintivo, scritto di getto. Scritto e cantato così come lo ascolti tu. Non so se è buona, ma è la prima. Quando pensi al rumore che ti circonda non ci fai caso, ma se ti metti in pausa lo senti quel rumore dunque servono pause per ritrovarsi. Quello che conta possiamo dircelo sottovoce.

Il concetto di Mediterraneo è legatissimo a quello di Fortuna: è soprattutto lì che la vita è un grande scherzo? Nel bene e nel male?
Non svago ma strada per la salvezza, è lì che diventa uno scherzo tra le onde, forse neanche esistiamo. Qui il Mediterraneo è raccontato per vastità e non per profondità.

In Ironica dici che “a volte si parte per non ritornare”: è la tua visione contemporanea del nostos greco?
Della vita, del tempo che passa…la vita è un viaggio senza ritorno. Qui ci sono i miei errori poi mi rivolgo a mia figlia: lo so che nella vita ti spaventerai ma non devi avere paura.

Buona Fortuna è la favola che avresti voluto sentirti raccontare quando eri bambino?
Un sacco di favole. La mancanza di quelle importanti mi ha sprinto a scriverle. Quello di cui manchiamo lo cerchiamo.

Per Salvatore Quasimodo è “trafitto da un raggio di sole ed è subito sera”. Per te, in Oro e sale, siamo “trafitti da un raggio di sole” ma anche salvati dallo stesso raggio: finalmente quasi cent’anni dopo, fu pubblicata nel 1930, il sole porta luce e “qualcosa da salvare”?
La visione di Quasimodo, da ermetico, ha raccontato qualcosa di melanconico. Io dico che prima che il viaggio finisca basta un raggio di sole a salvarti.

Perché dopo un viaggio con Fortuna e nella fortuna hai scelto per il finale il tono agrodolce di Finché vita non ci Separi? Non è più buonissimo l’odore del caffè?
Una parte importante della fortuna è non sprecare neanche una goccia di dolore. Se un addio non insegna nulla lo hai buttato via. Sprecare il dolore è sprecare una lezione importante.

Conduttore sul palco del primo Maggio: sarà anche una occasione per ascoltare qualche tuo nuovo brano?
Sia io che Noemi avremo un set. Presenterò in anteprima Mediterraneo, che è il nuovo singolo, si tratterà di due pezzi nuovi e uno del passato. Sarò sul palco full band.

Alla fine possiamo dire che “siamo migliori di quello che dicono le previsioni”?
Lo siamo sempre solo che le previsione negative fanno più notizia.

Cosa puoi anticiparmi del tour estivo?
Ho iniziato a fare delle prove. L’ossatura è già piedi, saremmo in sei sul palco. Ascolterete un suono bello pieno, proporrò quasi tutto Buona Fortuna e ci saranno poi i singoli del mio passato. Non mancheranno momenti acustici, amo l’intimo. Prepareremo tre, quattro scalette così da poter da cambiare da una serata a all’altra. L’hashtag sarà #seguilabalena!

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